BUFALA Il 97% dei malati di cancro ha avuto questo trattamento dentistico – Bufale.net
Lorenzo ci chiede di verificare l’articolo pubblicato l’8 ottobre 2014 dal sito Dionidream.com dal titolo “Il 97% dei malati di cancro ha avuto questo trattamento dentistico“.
Cerchiamo di andare punto per punto, e vi riveleremo anche una questione molto importante sul fatto dei “costi“.
C’è una “comune” procedura dentale che secondo il parere dei dentisti è completamente sicura e non invasiva, ma che al contrario gli scienziati ne conoscono i seri pericoli da oltre 100 anni e stanno cercando in ogni modo di metterci in guardia da essa.
Nessuna procedura medica è mai sicura e non invasiva, nemmeno la più semplice. Tra tutte le procedure odontoiatriche, i trattamenti endodontici (anche detti devitalizzazioni) sono secondi solo alle otturazioni come frequenza e soprattutto come revisione, studi ed analisi clinica, visto che effettivamente in passato non erano esenti da problematiche, e tutt’ora presentano piccoli margini d’insuccesso.
Esiste quindi un’enorme produzione scientifica sull’argomento, volta a migliorare tecniche e prognosi. Stranamente, cercando su Pubmed, l’archivio di tutte le pubblicazioni mediche mondiali, questi famosi scienziati che “conoscono i seri pericoli da 100 anni e stanno cercando in ogni modo di metterci in guardia da essa” non si trovano da nessuna parte.
L’unico studio che si occupa di una correlazione tra tumori e procedimenti endodontici è quello del 2014 intitolato “History of dental infections associates with cancer in periodontally healthy subjects: a 24-year follow-up study from sweden“, che però trova una correlazione (che non è mai prova di causalità, ricordiamoci) indiretta con possibili passate infezioni periapicali (è basato su denti estratti, non su quelli devitalizzati) e con un tasso di correlazione comunque debole.
Un (1) articolo in tutta la pubblicazione scientifica mondiale, quando inserendo come frasi di ricerca endodontic treatment ne escono 8281, nessuno dei quali trova correlazioni tra trattamenti endodontici e cancro. Che strano. Dove sono questi fantomatici scienziati?
I denti sottoposti al trattamento del canale radicolare sono essenzialmente denti “morti”, in grado di diventare veri e propri incubatori per i batteri anaerobi altamente tossici che possono, in determinate condizioni, farsi strada nel flusso sanguigno ed essere la causa di serie patologie mediche, che non si manifesteranno prima di una decina d’anni.
Questo è parzialmente vero, ma come al solito l’ipersemplificazione può portare a farsi strane idee : i denti devitalizzati non sono più “morti” delle nostre unghie e dei nostri capelli. Il dente vivo è collegato al corpo al 99% con un legamento parodontale che lo collega all’osso e che possiede una sua fisiologia e vitalità, e che rimane perfettamente fisiologico e vitale anche dopo la devitalizzazione, a meno di patologie di origine del tutto diversa (malattia parodontale o piorrea).
La devitalizzazione, che si fa quasi sempre per eliminare i rischi di infezione legati ad una polpa dentaria patologica o invasa da batteri, elimina solo la parte interna del dente, che è in comunicazione col nostro corpo solo in punti molto precisi ed estremamente limitati. Se non viene eseguita bene, e rimangono batteri nel dente che possono sostenere infezioni localizzate, questi possono creare disturbi locali fastidiosi. L’ipotesi di danni a distanza, chiamata “malattia focale”, è una vecchia teoria di quasi un secolo fa che venne poi abbandonata, visto che fu presto dimostrato la sua scarsa attendibilità e visto che sopravvalutava di molto il pericolo per la salute.
Negli ultimi anni nuovi studi hanno mostrato (ma era già implicito prima) che il pericolo si può manifestare in soggetti in grave depressione immunitaria, estremamente vulnerabili a tutti i tipi di infezione, a partire da quelli parodontali, che infatti sono considerati i più pericolosi. E a tal riguardo, sono state condotti centinaia di studi, e le più recenti metanalisi (sono studi di studi, che cioé prendono in considerazione tutti gli studi eseguiti, confrontandoli e ottenendo così una massa di dati enorme) escludono comunque i danni da lesioni a distanza da infezioni dentali in soggetti sani.
Purtroppo la maggior parte dei dentisti è ignara dei potenziali rischi per la salute dei loro pazienti e degli eventuali pericoli ai quali li sottopongono, rischi che persisteranno per il resto della loro vita. L’Associazione Dentisti Americana sostiene che il trattamento del canale radicolare sia sicuro, ma non hanno mai pubblicato dati o effettuato vere e proprie ricerche a dimostrazione di questa loro affermazione.
Come spiegato sopra, questa è una colossale bufala. Da qui in poi, tutto l’articolo adotta il classico taglio complottista.
Il Dr. Tom Stone e il Dr. Douglas Cook: questi due brillanti dentisti, più di un secolo fa, fecero il collegamento tra il trattamento del canale radicolare e le malattie, e se non fosse stato per loro probabilmente questa spiegazione sarebbe sconosciuta ancora oggi. Il nome del dentista a cui devono questa scioccante scoperta è quello del Dr. Weston Price, considerato da molti come il più grande dentista di tutti i tempi.
Inutile dire che dei lavori di questi fantomatici “più grandi dentisti di tutti i tempi” non c’è più traccia da molto tempo nel mondo scientifico, se non nell’ambito storico.
Weston Price fu il paladino della teoria focale, che fece estrarre milioni di denti salvabili e centinaia di milioni di tonsille curabili, prima di venire messa da parte. Oggi i denti e le tonsille si salvano, per il semplice fatto che si è visto che sono più utili dove stanno. Oltrettutto, si sta parlando di ricerche eseguite quando non esistevano antibiotici.
Quanto a George Meining, ha cercato di riportare in auge la questione, ottenendo un certo credito in certi ambienti, inutile dire quali.
Le cose che i dentisti non sanno riguardo all’anatomia dei denti
Inutile dire che gran parte dei dentisti che praticano l’endodonzia sanno benissimo tutto quello che riporta l’articolo. Passano gli anni a studiare prima di lavorare e, se si ha un minimo di coscienza professionale, continuano pure dopo, per cui sanno benissimo dei canali laterali ed accessori. Ma non è tutto, da qui in poi l’articolo è talmente mal tradotto da persone non competenti della materia che non si accorgono nemmeno di aver scritto bufale del tipo:
Quando un dentista esegue un trattamento di canale radicolare, il dentista estrae il dente
Chiaramente non si estrae il dente, altrimenti lo stesso articolo non avrebbe senso alcuno.
Il segno della serietà e della competenza scientifica di questo articolo è nel modo continuo in cui fa uso del termine “canali radicolari” per definire un soggetto anatomico (tutti i denti li hanno, sani o malati che siano) come l’equivalente di un soggetto patologico (cioè intendendo “canali radicolari infetti”). Un errore decisamente illuminante sul livello scientifico di chi ha scritto il tutto, come è ulteriormente certificato dalla totale assenza di fonti, tranne quella finale, che rinvia ad un medico americano, il dottor Mercola, osteopata paladino delle terapie “alternative” che attingono a capacità psichiche e spirituali. Una vera garanzia.
I canali radicolari sono la procedura più redditizia in odontoiatria.
Totalmente falso, sono estremamente più redditizie le alternative proposte dall’articolo stesso, e non di poco, basta chiedere al proprio dentista o dare un’occhiata ai listini presenti on line. Nel caso dell’impianto, oggi la scelta primaria per i denti estratti, la differenza è in media quattro-cinque volte superiore.
Si consiglia vivamente di consultare un dentista biologico
In effetti dei “dentisti cibernetici” è meglio non avere troppa fiducia.
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