BUFALA I cani Romeni stipati in un cassone – bufale.net
Ci è stata inviata una foto, riportata in corpo di articolo, dai nostri affezionati lettori su Social.
La didascalia utilizzata nelle condivisioni riporta un rimando ad una grave situazione asseritamente occorrente in Romania, ovvero
Il governo rumeno,non può e non deve permettere che questo olocausto continui indisturbato,miglia di cani tutti i giorni vengono immobilizzati e stipati in dei compattatori in attesa di essere arsi vivi,tutto questo accade praticamente a due passi da noi!
Sembrerebbe quindi che la foto riguardi un uso romeno di stivare animali in appositi compattatori per ucciderli ed incinerarli.
Per quanto la situazione romena reale, di cui per correttezza spenderemo due parole al riguardo, non sia sempre chiara ed abbia suscitato qualche allarme tra gli animalisti, quella foto non descrive l’evento così come verificatosi.
Non descrive neppure un evento accaduto in Romania.
In realtà la foto proviene da un articolo di Agosto 2013 del New Indian Express, e sono state scattate in India da un residente locale
On a bright Sunday morning, Sundaragurusami, a resident of Mogappair, woke up to see the corporation workers engaged in catching stray dogs in his locality and piling them into a tricycle. Though there was nothing unusual about it, given the sterilization drives conducted by the corporation, what struck to him as strange was that corporation chaps don’t work on Sundays.
Una soleggiata mattina di Domenica, Sundaragurusami, un residente di Mogappair, risvegliandosi ha visto degli operai impiegati a catturare cani selvatici nella sua zona per portarli via in un triciclo. Sebbene non ci fosse niente di diverso dal solito, date le campagne di sterilizzazione, il residente fu colpito dal fatto che solitamente gli operai della compagnia non lavorano di domenica.
“They told me that they were hired by the Mogappair Garden Association to capture stray dogs,” Sundaragurusami said. He took pictures of the captured dogs and posted them on his Facebook page. The images triggered outrage and animal lovers tried to get to the bottom of the matter.
“Mi hanno detto che erano stati assunti dall’Associazione Giardini di Magappair per catturare i randagi”, ha detto Sundaragurusami. Ha però scattato foto per postarle su Facebook. Le immagini hanno suscitato indignazione e gli animalisti hanno cercato di andare a fondo nella vicenda.
La medesima foto compare in una campagna (ora conclusa) di raccolta fondi in favore della Croce Blu Indiana, associazione ambientalista, in favore dei cani di Chennai.
A riprova di quanto diciamo possiamo provvedere a postare un ingrandimento di un dettaglio della foto: nell’angolo in basso a sinistra infatti è ben visibile la tipica ruota
sottile da carrello-triciclo, di sicuro non presente in un cassone.
Ciò non significa che la situazione Rumena non desti alcune fonti di preoccupazione che legittimano non già reazioni fini a se stesse, ma un attimo di riflessione: è giusto di Settembre del 2013 la notizia che, dopo anni di incuria in cui la popolazione randagia è stata lasciata crescere di numero abbandonata a se stessa, con gli inevitabili attriti ed aggressioni, improvvisamente il governo Romeno ha deciso di passare da una politica di laissez faire ad un pugno di ferro, che, dal 2013, ha portato a discutere attivamente una riforma della previgente legge, in modo da consentire anziché l’abbattimento dei soli cani troppo malati (eutanasia) l’abbattimento come soluzione alternativa e parallela alla sterilizzazione. sfociata in breve in una norma che prevede la soppressione dei cani randagi non reclamati in un intervallo di 14 giorni dopo la loro cattura.
È un situazione che in effetti suscita negli amanti degli animali il bisogno di agire: proprio per questo tale bisogno dovrebbe basarsi sulla ricerca della verità, e non fermarsi all’acritica condivisione di immagini-bufala che rischiano, al contrario, di indebolire una causa che ha necessità di essere approfondita.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.