BUFALA I 5 prodotti di bellezza peggiori da evitare come la peste- bufale.net


Come abbiamo già notato più volte in passato, sovente multinazionali e prodotti cosmetici sono le vittime predestinate delle bufale. Il motivo è ovvio: sono prodotti ubiquitari, tutti nella loro vita avranno usato degli shampoo, delle creme per la pelle, dei saponi e dei belletti, quindi tutti, stimolati da una notizia con risvolti pericolosi per la loro salute, saranno inclini a “cliccare” le notizie più spaventose. Sono inoltre prodotti riconosciuti come “delle multinazionali”, quindi un bersaglio sul quale raggrumare consenso.
Nessuna meraviglia che su Internet saltino fuori diversi appelli contro questo o quel prodotto. Appelli che proveremo a disassemblare ed esaminare pezzo per pezzo:

Gli ingredienti da evitare come la peste – PETROLATI (lo dice la parola stessa, sono derivati dalPETROLIO) Mineral oil, Petrolatum, Paraffinum liquidum, Cera microcristallina, Vaselina, Paraffina, Microcrystalline Wax. SILICONI: (creati chimicamente in laboratorio, li riconoscete perchè terminano in -one; -thicone; -xiloxane; -silanoil)  Dimethicone, Cyclomethicone, Ciclopentasiloxane.

Questa parte è una bufala. Si basa infatti sul fenomeno già analizzato della “chemofobia”, ovvero l’istintiva paura e diffidenza verso qualsiasi cosa sia percepita come “chimica ed artificiale”. Al riguardo si è preliminarmente già pronunciato, fonte Medicitalia, il Dott. L. Mocci

non so quali siano le sue fonti, spero non il bovino tam tam della rete, ma i prodotti col silicone sono presenti in dermatologia e non danno problemi: anzi, sulle cicatrici spesso danno ottimi risultati. Così pure gli altri prodotti che ha citato: sono, in misura variabile, presenti in quasi tutti i parafarmaci sul mercato. Riguardo ai prodotti “naturali” le dico quello che dico ai miei pazienti quando dicono che vogliono prodotti naturali, fuoviati da erte pubblicità per cui naturale = buono. Il veleno del cobra fa male? direi di sì, se iniettato fa morire. Ma non è forse naturale? E l’infiuso di cicuta che uccise il filosofo Socrate? E’ ben una pianta, naturalissima, però uccide. Infine, non è che è buono ciò che è naturale, ma è buono ciò che fa bene.

Difatti, volendo eccepire la naturalità contro l’artificialità di taluni prodotti, dovremmo ricordare che:

Al contrario paraffine e petrolati sono miscele di idrocarburi fossili che si trovano in natura. Anzi le problematiche di sicurezza evidenziate dalla direttiva europea che ha inserito molti derivati del petrolio tra gli ingredienti non inseribili nel cosmetico sono legate alla naturale “variabilità” di queste miscele di idrocarburi ed alla purezza finale dopo la raffinazione . L’industria cosmetica si è precipitata a sostituire le parafine e petrolati “naturali” con ingredienti di sintesi come polidecene idrogenato e isoparaffine 

Riassumendo quindi, Paraffine e Petrolati sono elementi perfettamente naturali, che vengono però trattati e riprodotti in laboratorio per evitare il più possibile la presenza di contaminanti, quelli sì di origine perfettamente naturale, sicché l’Unione Europea, proprio per evitare fonti di rischio, accetta solo la forma più raffinata dei petrolati bianchi.
I Petrolati Bianchi infatti, nella loro formazione più pura, quella usata per le medicine, hanno un forte uso nella medicina, ad esempio per il decorso postoperatorio di operazioni, come la chirurgia refrattiva a laser CO2, che causano perdita dell’epitelio superficiale e quindi bisogno di mantenere l’idratazione (Khan, Jemshed A. (2008). “CO2 Laser Resurfacing Immediate Postoperative Care Prior to Complete Epithelialization”. In Hartstein, Morris E.; Holds, John B.; Massry, Guy G. Pearls and Pitfalls in Cosmetic Oculoplastic Surgery. p. 417. doi:10.1007/978-0-387-69007-0_136. ISBN 978-0-387-25389-3.). Il funzionamento del Petrolato è infatti costituire una “barriera” tra la pelle rovinata e danneggiata dall’ambiente esterno e l’ambiente esterno stesso, trattenendo la naturale idratazione della pelle.
Per quanto attiene i Siliconi, lo scrivente ha tratto molto giovamento da questa intervista rilasciata dalla Dottoressa Valeria Acampora, medico estetico, per cui:

E’ vero che i siliconi cosmetici sono derivati dalla combinazione di silicio e sostanze petrolifere?
«Non è assolutamente vero, i siliconi ed i petrolati sono sostanze chimiche diverse tra loro. Facciamo subito chiarezza. I petrolati (chiamati anche idrocarburi o grassi minerali) sono una classe di composti chimici derivati dalla raffinazione del petrolio; tra questi, la più conosciuta è la vaselina o paraffina liquida. I siliconi, invece, sono polimeri semi-organici che si ricavano dalla silice».
Perché le case cosmetiche li usano abbondantemente nelle lore formulazioni?
«I siliconi di più recente produzione, economizzano la produzione in quanto possono essere lavorati a freddo; inoltre, sono idrorepellenti e ben scorrevoli, rendendo, quindi, meno untuosi e appiccicosi unguenti e creme da massaggio. Le emulsioni siliconiche non irrancidiscono, non irritano e sono prive di tossicità. Per questi motivi possono trovare impiego anche nei paidocosmetici (cosmetici per bambini). Molte preparazioni cosmetiche hanno ricevuto notorietà e fortuna grazie all’impiego di questi prodotti.  Infatti, grazie alle loro caratteristiche chimiche, una volta applicati sulla cute, generano una piacevole sensazione di “pelle vellutata”».
Molte creme per il viso contengono siliconi. E’ vero che alla lunga possono provocare secchezza della pelle, occlusione dei pori e agevolare la formazione di punti neri e comedoni?
«È vero il contrario.  I siliconi possono essere utilizzati, in ambito cosmetico, proprio come agenti idratanti. Essi agiscono mediante un meccanismo di idratazione indiretta, ovvero creano un film, sulla superficie della pelle, in grado di trattenere l’acqua, impedendone l’eccessiva evaporazione. Tuttavia, essendo sostanze altamente idratanti, non vanno utilizzate in modo improprio o eccessivo perché potrebbero inibire il meccanismo fisiologico di idratazione cutanea. Per quanto riguarda, invece,  i punti neri o comedoni aperti, essi sono dovuti all’accumulo, all’interno dei follicoli piliferi, di sebo, cheratina e microrganismi.  Pertanto, sono le sostanze oleose, come ad esempio gli idrocarburi (tra cui la sopra citata vaselina) che potrebbero, a seguito di una loro azione prolungata, otturare gli osti pilo-sebacei e determinare la comparsa di comedoni. Tuttavia, anche queste ultime sostanze, non sono affatto da evitare. Esse possono apportare benefici alla pelle se utilizzate in modo appropriato, ovvero quando ve ne è l’indicazione e sulla giusta tipologia di cute. Per i motivi appena enunciati, è opportuno rivolgersi al Medico Estetico al fine di ottenere una corretta prescrizione cosmetologica per il proprio tipo di pelle e per le sue eventuali problematiche».
I prodotti per capelli sono tra quelli più ricchi di ingredienti siliconici. E’ vero che passato il miglioramento iniziale, tendono a seccare e a far perdere la lucentezza alle lunghezze?
«La problematica sull’utilizzo di prodotti per capelli a base di  emulsioni siliconiche è nata a seguito di un grande fraintendimento. Essi sono ottimi  come agenti districanti e filmogeni, ovvero, come una sorta di “make-up” per i capelli. Tuttavia, non hanno effetti curativi. Pertanto, è corretto il loro impiego esclusivamente per rendere i capelli secchi, facilmente pettinabili, e per conferire loro una maggiore lucentezza.  Non li danneggiano ma non li curano».

Effettivamente, della minacciosa introduzione dell’articolo che ci è stato sottoscritto è vera solo una cosa: petrolati e siliconi non hanno effetti curativi. Hanno effetto di controllo del sintomo: capelli inclini alle doppie punte resteranno inclini alle doppie punte. Labbra screpolate per qualsiasi altra ragione, dalla cheilite alla scarsa idratazione, terminato l’effetto “protettivo” della paraffina bianca torneranno a screpolarsi.
Ciò non è colpa del prodotto in sé: sarebbe come applicare un cerotto su una ferita profonda (abbastanza da richiedere punti di sutura) per poi lamentarsi che, staccato il cerotto, la ferita stia continuando a sanguinare.
Ciò posto, ora abbiamo tutti gli elementi per affrontare serenamente la disamina del resto del testo:

5° posto: Creme alla paraffina e siliconi: Nivea, Glysolid, Dove, Vichy, Leocrema etc ..non idratano, creano una sensazione fittizia di idratazione e setosità della pelle, ma è il silicone ad essere setoso, non la nostra pelle. Essa in realtà è secca e arida, oppure impura e lucida occlusa dai siliconi e dai petrolati, questi ultimi sono cancerogeni di classe II oltre che comedogeni e fortemente inquinanti.

Questo brano comprende la confusione dianzi emarginata tra siliconi e petrolati, attribuendo al silicone la potenziale capacità comedogena del petrolato (ove l’uso ne sia abusato) e introducendo un’inesistente capacità cancerogena dei petrolati.
Per quanto attiene il quarto punto della presunta Top 5:

4° posto: Cristalli liquidi alias semi di lino per capelli. Forse non tutti sanno che non contengono davvero olio di semi di lino ma solo silicone puro che fa apparire i capelli lucidi ma in realtà è solo un effetto momentaneo, una “maschera” che nasconde la reale condizione dei capelli: disidratati, secchi e sfibrati. Oltretutto i capelli si sporcano velocemente, appaiono grassi e unti alla radice e secchi alle punte, difatti un’altra conseguenza dei siliconi sono le fastidiosissime doppie punte.

Questo non è niente che non abbiamo già letto. Un districante non può diventare un curativo. Il testo si lamenta del fatto che gli shampoo a base di cristalli liquidi servano per il controllo del sintomo e non per la cura dei capelli secchi e delle doppie punte. È esattamente quello che fanno. Le doppie punte non sono un effetto degli shampoo, ma il sintomo del problema che rende i capelli disidratati, secchi e sfibrati: sintomo che di sicuro non si può pretendere di curare con uno shampoo preso in profumeria.

3° posto:Shampoo Herbal Essence, Pantene, Sunsilk, Elvive, Biopoint etc… sono prodotti troppo aggressivi perchè contengono molto sale e tensiottivi aggressivi che seccano tantissimo i capelli, causando prurito e irritazioni, talvolta forfora!! Inoltre tra i primi ingredienti contengono dimethicone, e altri ingredienti allergizzanti e dannosi che rilasciano formaldeide, che è scientificamente provato sia cancerogena.

Dubbi sono stati riscontrati nelle ricerche propedeutiche a questo articolo sul Dimethicone, peraltro già ingrediente di cui al punto 5, risolti sicché

The U.S. Food and Drug Administration (FDA) has approved dimethicone for use as an active ingredient in over-the-counter medicines used to protect the skin, such as diaper creams. For use in other products, the FDA has classified dimethicone in its “Generally Regarded as Safe” category.
L’FDA ha approvato il dimethicone per uso come ingrediente attivo di farmaci da banco usati per la protezione della pelle, come le creme per pannolino. Per uso in altri prodotti, l’FDA considera il Dimethicone “Generalmente ritenuto sicuro”.

Inoltre, la presunta capacità aggressiva e nociva dei tensioattivi utilizzati negli shampoo antiforfora è una vecchia, nota bufala:

Be assured that although SLS is an irritant, detergents are not usually left on the skin for a long time before they are rinsed off. When used in this way, products containing SLS will not cause skin irritation in most babies and young children.
Rassicuratevi col fatto che, sebbene il Laurilsolfato di Sodio sia un irritante, i detergenti non vengono mai lasciati sulla pelle abbastanza a lungo prima di essere risciaquati. Quando usarti in modo corretto, i prodotti contenenti SLS non causano alcuna irritaizone in bambini e ragazzi.
The claims that SLS causes eye damage were based on research carried out by professor Keith Green at the Medical College of Georgia. The late professor Green has said since that he has been repeatedly misquoted and his findings are not proof of the toxicity of SLS.
I proclami che il LdS può provocare danni agli occhi derivano dalle ricerche del professor Keith Green all’Università di Medicina della Georgia. Il compianto professor Green ha dichiarato da allora di essere stato ripetutamente citato male e che le sue ricerche non provano la tossicità dell’LdS
The claim that SLS causes cancer was originally made in an email. The email said it was coming from the University of Pennsylvania medical community, who have denied that it was sent by them. The email contains basic factual and scientific errors, including describing cancer as a virus.
I proclami che LdS causa il cancro derivano da una email. L’email era asseritamente proveniente dall’Università della Pennsilvania, che ha negato l’attribuzione. La mail conteneva errori gravi nei fatti costitutivi della narrazione, come descrivere il cancro come virus.
It is believed that the author misunderstood the subject or that it was a marketing scam on behalf of SLS-free shampoo manufacturers. There is no evidence that SLS causes cancer.
Si ritiene che l’autore abbia mal interpretato il testo o che sia una truffa di mercato a favore degli shampoo privi di LdS. Non ci sono prove che LdS sia cancerogeno.

Del resto, Il Laurisolfato di sodio è un ingrediente comune anche in diversi dentifrici.
Per quanto attiene il secondo punto:

2° posto: Labello e burrocacao a base di cera microcristallina e paraffinum liquidum cioè petrolato puro sulle nostre labbra che può essere perfino ingerito. Usando Burrocacao con paraffina si avranno labbra sempre più screpolate e secche, punti neri e brufoletti. Il Labello crea dipendenza, più lo usi più si seccano le labbra più continui ad usarlo.

Ricordiamo che il testo parla di una azione prolungata, ed i rischi per la salute sono nulli in caso di prodotto puro e raffinato.
Possiamo concludere con l’ultimo punto dell’esposizione, un autentico attacco ad una ditta presente sul mercato

1° posto: Olio Johnson’s Baby! Chiamarlo olio è davvero troppo, in realtà è solo ed esclusivamenteparaffina liquida, è un derivato del petrolio nudo e crudo. Altro che idratante, questo prodotto non fa altro che seccare la pelle, causare brufoli, brufoloni e brufoletti, irritazioni, e punti neri.

Possiamo aggiungere a quanto affermato in introduzione il seguente riscontro:

Tra i più comuni bersagli dei claims “green” ci sono paraffine e siliconi. Il test sulla comedogenicità fornisce risultati controversi. Da quando è stato introdotto, 30 anni fa, il test sull’uomo in sostituzione del vecchio test sulle orecchie dei conigli albini, per quanto sia generica la definizione di paraffina, petrolato o siliconi, questi si sono rivelati per lo più molto meno comedogenici e acneicogenici degli oli vegetali, specie quelli ricchi di acido oleico. In ogni caso il potenziale irritativo o comedogenico è funzione della dose e la presenza di uno o più ingredienti potenzialmente comedogenici non comporta che lo sia il cosmetico finito.

Quindi sì, probabilmente un abuso di oli, qualsiasi olio per la pelle, può incrementare il rischio di nei, ma addirittura il presunto “punto debole” dell’Olio Johnson lo rende meno comedogenico dei prodotti “green”, “naturali” che gli sono affiancati come superiori.
Insomma, possiamo concludere dicendo di usare i vostri usuali prodotti per l’igiene senza allarmismo. Potete, anzi, dovete, chiedere il consiglio di un medico in caso di dubbi. Ma diffidate delle liste di “buoni e cattivi”.

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