BUFALA Gli negano la pensione, il 97enne fa ricorso: udienza fissata al 2018 – Bufale.net
Nella giornata di ieri, 21 aprile 2015, Il Giornale pubblica un articolo dal titolo “Gli negano la pensione, il 97enne fa ricorso: udienza fissata al 2018“. Della serie “una bella beffa”. Stesso tema, ma trattato più nel dettaglio, è quello trattato da Repubblica.it sempre ieri, 21 aprile 2015, con l’articolo dal titolo “Ha 97 anni e il Tribunale dopo 13 anni rinvia la causa al 2018: denunciato il Ministero“. Anche La Stampa se ne era occupata sempre nella giornata di ieri, ma ha rimosso l’articolo “97enne fa causa all’Inps per la pensione: udienza nel 2018” dal proprio sito (non ancora da Twitter):
Riportiamo le parti di testo dell’articolo di Repubblica, più completo rispetto a quello de Il Giornale:
Reggio Calabria, i legali raccontano: Carlo M. vuole ottenere dall’Inps un pensione d’invalidità. Ma visti i ritardi della giustizia rischia di morire prima
[…]
I dettagli della vicenda emergono su indicazione dello studio legale Notaro-Conte, che ne ha dato la notizia ai media. I due legali – Silvia Notaro e Francesco Conte – come agenzia Agitalia si sono già occupati in passato di casi abbastanza controversi poi rivelatisi non del tutto fondati. Uno dei più recenti è la vicenda di un secondo caso di provette di embrioni scambiati nel reparto di trattamenti dell’infertilità dell’ospedale Pertini di Roma. In quel caso i medici denunciarono un tentativo di truffa da parte dei due coniugi che avevano sporto denuncia, con il patrocinio proprio degli stessi due legali che per loro avevano chiesto un risarcimento di un milione di euro.
In merito ai due avvocati citati nell’articolo, La Stampa pubblica un successivo articolo a quello eliminato, dal titolo “Gli avvocati sforna-bufale per réclame“, con il seguente testo:
Lo studio legal-commerciale citato, però, non ha una sede o un proprio sito. Dei due legali intervenuti con tanto di dichiarazioni, uno – Francesco Conte – non risulta appartenere al foro di Roma. L’altro, Silvia Notaro, invece esiste. Risalire al suo cellulare non è stato facile. Chiamiamo, numero coperto. Risponde. Non appena poniamo qualche domanda, ci stoppa: «Mi scusi, può richiamarmi tra una mezzoretta?». Certo. Richiamiamo. Col cellulare, numero in chiaro. Risponde. «Mi scusi, non so nulla di questa storia. Forse il collega che è citato». Ci dà il numero? «Non lo conosco bene. Forse è un collega con la barba che collabora come me per l’Agitalia. Ma sa, io sono lì da meno di un mese». L’Agitalia esiste. Ha un sito. Ai numeri di telefono, però, non risponde nessuno, così come all’email. La sede di Roma è un negozio di abbigliamento che non c’entra nulla.
Avevamo già parlato in passato dell’agenzia Agitalia per un altro caso di bufala, quella del ragazzo gay a cui sarebbe stata negata la patente. Si tratta di un’agenzia già nota ai cacciatori di bufale e dall’associazione Aduc, che l’ha più volte segnalata. Eppure ecco che ci ricascano i giornali, ormai ghiotti di notizie non verificate purché siano sensazionali, che creino scalpore e visite.
L’Aduc stessa avvisa gli utenti online in merito alle pratiche di questa agenzia legata al nome dell’avvocato Giacinto Canzona, persona già nota per altri casi di bufala, in una di queste c’è un famoso audio dove si spaccia per un altra persona. Le opere di Canzona lo hanno portato, nel 2012, ad un anno di sospensione dall’albo degli avvocati, ma nonostante ciò anche nel 2013 ha continuato a diffondere notizie false, come quella della “coppia gay insultata a Marsala“:
Al momento Canzona non si avvicina del tutto ai livelli di Alessandro Proto, quest’ultimo condannato in tribunale per aggiotaggio e truffa (tre anni e dieci mesi), ben noto alla Consob (multato per quattro milioni e novecentomila euro) e ai giornalisti Gianni Barbacetto de Il Fatto Quotidiano, Riccardo Staglianò di Repubblica e Claudio Gatti del Sole 24 ore, oltre che a noi di Bufale.net. C’è da dire che in quanto a bufale l’avvocato Canzona ne ha generate veramente tante, la più nota sicuramente quella delle false vittime della Costa Concordia.
Possibile radiazione dall’albo? Come disse nel 2012 l’avvocato Simone Ariano, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli, “per la radiazione devono esserci procedimenti penali con reati specifici o sentenze di condanna“. Attualmente l’Aduc sta seguendo un caso dove l’avvocato in questione avrebbe chiesto 3500 euro a due persone (dai commenti presenti nel sito Aduc non sarebbero le uniche).
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