Papa Francesco ha incontrato di recente Fidel Castro e non si fa altro che citare la fenomenale profezia del “Líder máximo” datata 1973:
Estados Unidos vendrá a dialogar con nosotros cuando tenga un Presidente negro y haya en el mundo un Papa latinoamericano.
Tradotto:
Stati Uniti dialogherà con noi quando avrà un Presidente di colore e ci sarà nel mondo un Papa latinoamericano.
Tale “profezia” venne citata per la prima volta dal sito Eldiariodecarlospaz.com il 10 marzo 2015 nell’articolo dal titolo “Cuba atraviesa tiempos de cambios: ¿El fin del bloqueo?” (tradotto: “Cuba attraversa tempi di cambiamenti: è la fine del blocco?”). Ecco il testo:
En 1973, apenas regresó de una visita por Vietnam, el comandante Fidel Castro se sometía a una de las tantas rondas de prensa internacional que diera durante su mandato. La guerra fría estaba bien fría, y el periodista Bryan Davis de una agencia inglesa le preguntó:
-¿Cuándo cree usted que se podrá restablecer las relaciones entre Cuba y Estados Unidos, dos países tan lejanos a pesar de la cercanía geográfica?
Fidel Castro lo miró fijo y respondió para todos los que estaban en la sala:
–Estados Unidos vendrá a dialogar con nosotros cuando tenga un Presidente negro y haya en el mundo un Papa latinoamericano.
A raccontare il fatto al giornalista de El Diario de Carlos Paz è un tassista dell’Havana, Eduardo de la Torre, il quale all’epoca era uno studente universitario.
Non vi è alcuna testimonianza diretta o una traccia ufficiale di tale dichiarazione. Non vi è nessuna data precisa della presunta dichiarazione, ma sappiamo che Fidel Castro andò realmente in Vietnam e tornò a Cuba il 17 settembre 1973, e non vi è alcuna traccia di una conferenza stampa o intervista con tali contenuti.
Inoltre il giornalista del El Diario de Carlos Paz riporta che l’intervista a Fidel Castro sarebbe stata fatta da un giornalista inglese, Brian Davis, ma non dice per quale testata abbia lavorato.
Insomma, siamo di fronte ad un articolo in cui non vi sono ne datazioni precise, si ha solo il nome di un fantomatico giornalista inglese ma non della testata o altro media di riferimento, ma solo la testimonianza di un tassista cubano che racconta un presunto aneddoto che sarebbe al massimo accaduto 42 anni fa.
Il sito Havanatimes.org pubblicò il 27 dicembre 2014 un articolo dal titolo “Una nueva era: Cuba y EEUU dejaron de ser enemigos en 2014” che riporta quanto segue:
Washington y La Habana sólo retomarán las relaciones “el día en que el presidente de Estados Unidos sea negro y el papa argentino”, reza una broma habitual estos días en la isla, puesta en boca de un ficticio Fidel Castro de los años 60 y que resume muy bien los cambios que han tenido lugar en el mundo desde entonces y el inmenso vuelco político ocurrido ahora.
Tradotto:
Washington e La Habana torneranno a dialogare “il giorno in cui ci sarà un presidente degli Stati Uniti di colore e un papa argentino”, riporta la burla diffusa in questi giorni nell’isola, messa in bocca ad un fittizio Fidel Castro degli anni 60 e che riassume molto bene i cambiamenti che hanno avuto luogo nel mondo da allora e l’immenso sconvolgimento politico appena accaduto.
Il 24 dicembre 2014 anche il sito Parismatch.com riporta l’origine della storia: una barzelletta.
Depuis l’historique annonce, une blague court les ruelles ripolinées du centre de La Havane. C’est celle du Che demandant : “Quand est-ce qu’ils vont lever ce foutu blocus ?” Fidel : “Quand le président américain sera un Noir démocrate et le pape, argentin.” Che : “Te fous pas de ma gueule.”
In pratica, quando ci fu l’annuncio del blocco su Cuba, nelle strade de La Habana circolava la barzelletta in cui Ernesto Che Guevara chiese a Fidel quando sarebbe cessato il blocco, a quel punto il Líder máximo avrebbe risposto che cesserà quando ci sarà un presidente americano democratico e di colore e un Papa argentino. Il Che, di fronte alla risposta di Fidel, gli avrebbe dato del pazzo, ma ricordiamo che si tratta solo di una barzelletta che circolava a La Habana per sdrammatizzare.
Il tassista avrebbe preso per vera la presunta profezia di Fidel Castro, nata da una barzelletta, come spesso capita con le leggende metropolitane.
L’unica “predizione” documentata venne registrata nel 1977 quando Fidel Castro venne intervistato dalla televisione americana ABC. In seguito alla domanda della giornalista, la quale chiedeva quando ci saranno nuovamente “normali relazioni” tra Cuba e gli Stati Uniti, Fidel non citò in alcun modo la profezia, eppure poteva benissimo farlo. Il titolo dell’intervista è “Fidel Castro’s Prediction for ‘Normal Relations’ With US“:
Fidel Castro, nell’intervista video, ritiene che non si sarebbe tornati a delle “normali relazioni” con gli Stati Uniti durante il primo mandato di Jimmy Carter, ma forse durante il suo secondo mandato tra il 1980 e il 1984. Jimmy Carter, tuttavia, non venne rieletto e fu sconfitto durante le elezioni del 1980 da Ronald Reagan.
Ovviamente i media internazionali hanno preso per vera la fantomatica profezia, per primi i media vicini a Cuba per esaltarne il personaggio. Ecco l’immagine diffusa da TeleSur, canale televisivo nato per volere di Hugo Chavez in Venezuela e orientato verso l’ideologia politica dell’ex presidente sudamericano e del suo alleato Fidel:
Facendo anche finta che tali parole fossero state pronunciate realmente, dobbiamo considerare il periodo storico: a quell’epoca era impossibile sperare in un presidente di colore (nel 1968 morì Martin Luther King, il tema razziale era ancora acceso) e dal 1523 vi furono soltanto pontefici italiani (il primo dopo 455 anni fu Papa Giovanni Paolo II, eletto nel 1978). Sarebbe stata al massimo una forma per dire “impossibile che ciò accada”, ma di certo non una profezia.
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