BUFALA Enrico Mentana senza patente investe e uccide un bambino sulle strisce pedonali
Ha creato scompiglio sui social una bufala che in queste ore ha investito il giornalista Enrico Mentana, ormai volto storico di LA 7, il quale secondo un tweet apparso online di recente avrebbe investito e ucciso un bambino che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. Il tutto, con l’aggravante relativa al fatto che lo stesso giornalista stesse guidando senza patente. Siamo chiaramente al cospetto di una bufala ed oggi 19 settembre cercheremo di comprendere meglio la nuova frontiera delle fake news.
Sostanzialmente, l’autore della bufala su Enrico Mentana ha riprodotto la grafica di Repubblica ed ha creato un titolo ad hoc, imputando appunto al giornalista di aver ucciso un bambino. Non è un caso che il tweet in questione sia stato generato e diffuso da un certo Gabriele Mazzetti, che come sottolineato proprio da Repubblica risulta iscritto a Twitter da pochissimi giorni e prima di questo post praticamente non aveva mai utilizzato il social network in questione.
Inutile dire che tutto sia stato inventato di sana pianta e che il giornalista probabilmente è venuto a conoscenza di questa storia solo attraverso la denuncia fatta da Repubblica attraverso il sito ufficiale della nota Testata. Il consiglio per tutti, dunque, è quello di verificare l’autenticità di determinati post sempre tramite link e mai con semplici immagini come avvenuto ieri con Enrico Mentana.
Insomma, altra bufala riguardante Enrico Mentana, nonostante in passato le notizie fake lo abbiano investito solo dal punto di vista politico, come nel caso delle dichiarazioni che in realtà non sono mai state rilasciate a favore della Raggi. Staremo a vedere se il giornalista, dopo la storia del bambino investito e ucciso sulle strisce pedonali, replicherà tramite i suoi canali social al trambusto che si è fatto in queste ore. Soprattutto se pensiamo a quanto sia impegnato da sempre contro bufale come quella che oggi 19 settembre lo ha colpito in modo diretto.
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