La nave Orione destinata ad arrivare al porto di Catania registra, tra i circa 400 migranti che sono a bordo, un possibile caso di vaiolo. Una malattia, come e’ noto, molto contagiosa e letale. La Croce Rossa siciliana avrebbe minacciato addirittura, da quel che apprendiamo, di non impiegare il proprio personale in assenza di adeguate misure di profilassi. Noi diffidiamo il Dipartimento della Pubblica Sicurezza dall’impiego di poliziotti che non possono essere tutelati dal punto di vista sanitario. Non solo devono essere adeguatamente previste tutte le profilassi sanitarie, ma soprattutto il personale va reso edotto sui rischi, cosa che attualmente che non viene fatta. Sappiamo che il migrante sospettato di avere il vaiolo e’ gia’ stato prelevato dalla nave, in attesa di avere conferme o meno del suo stato infettivo. In caso positivo, tutta la nave sara’ messa in quarantena”. E’ quanto afferma Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap, uno dei maggiori. “Il Ministero dell’Interno – dice Tonelli -, come datore di lavoro, ha precise responsabilita’ e, laddove si verificassero problemi di salute per i poliziotti, dovra’ risponderne sia penalmente che civilmente. La nostra recente denuncia sui casi di Tbc di cui sono state vittime le forze dell’ordine, assurdamente minimizzata dal Viminale, trova quindi oggi altre clamorose conferme. La situazione e’ gravissima per le forze di polizia e anche per i cittadini. Non accetteremo, come poliziotti, di essere sacrificati”.
è una BUFALA perchè
“E’ durato meno di 24 ore l’allarme sul caso di malattia infettiva in un migrante tratto in salvo ieri e a bordo della nave Orione. Al termine delle analisi di laboratorio svolte presso l’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Spallanzani” di Roma, il ministero della Salute conferma che “il paziente presente tra i migranti posti in salvo dalla nave della Marina Militare “Orione” è affetto da varicella”.L’uomo “è stato trasferito presso la struttura sanitaria romana dal ponte della nave, in navigazione verso la Sicilia, per le cure del caso”. Viene meno, dunque, “l’esigenza di mantenere in essere le misure quarantenarie adottate nella giornata di ieri sui contatti stretti del paziente”, rassicura il ministero. Il caso, “positivamente concluso, ha permesso di confermare la bontà del meccanismo messo in atto a seguito di un accordo tra il ministero della Salute e quello della Difesa, che prevede la presenza a bordo di unità navali partecipanti all’operazione Mare Nostrum di personale sanitario del ministero per i fini di sorveglianza ed identificazione dei casi di malattia infettiva soggetti al Regolamento Sanitario Internazionale”, conclude il dicastero di Lungotevere Ripa”.
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