BUFALA “El Beso de Judas”: il padrone ‘traditore’ bacia il toro prima di ucciderlo – ESCLUSIVO – bufale.net
L’esperienza ci suggerisce, dinanzi a post recanti nel titolo parole da clickbait come ufficiale, esclusivo e simili, di considerarli bufale a priori.
Ed in questo caso abbiamo avuto decisamente ragione.
Dalla Spagna sta diventato virale da questa mattina una storia tragica e straziante, raccontata tramite un post pubblicato su Facebook. Ancora più forte della storia stessa è lo scatto allegato a quel post, soprannominato ‘Il bacio di Giuda’ dai giornali spagnoli.La foto mostra l’allevatore che bacia il suo toro. Non è un bacio di affetto, ma un bacio di tradimento. L’uomo aveva allevato e cresciuto l’animale fino a quando l’ha venduto per la corrida. Il povero toro, mentre veniva orrendamente torturato nell’arena per il divertimento degli spettatori, vide il suo “amato” padrone tra folla e, sperando di essere aiutato da colui che l’ha sempre accudito, corse immediatamente verso di lui.
L’allevatore baciò il suo animale prima di lasciarlo morire. Un destino già scritto dal momento in cui l’animale fu acquistato dall’”infame” allevatore.Un vero e proprio tradimento che mostra la crudeltà dell’essere umano verso gli animali. Gli animali peccano di una sola cosa, ovvero continuare a porre fiducia e fedeltà all’uomo.
La storia è indubbiamente emotiva, nel senso del pathos. Suscita quel microshock tale da sospendere le facoltà razionali dell’individuo: e non solo è falsa, ma diffama un soggetto che invece per i tori da corrida si è speso davvero, mettendoci letteralmente la faccia per essere chiamato da presunti animalisti un “Giuda”.
La storia parte infatti di qui, da un post di 5 anni fa della pagina Veganism Worldwide
Descritto con la didascalia
Il vero volto di un toro da corrida ed in momento di tenerezza tra il toro ed un attivista contro le corride.
Abbiamo quindi un attivista, un individuo che decide di fare un piccolo gesto di protesta: non violento, non nocivo. Un semplice gesto di riconosciuta efficacia, viralizzato in modo ampio, ma non troppo ampio per una pagina con milioni di iscritti, come sovente accade in una società che ama viralizzare la menzogna.
Arriviamo ora ad una petizione del 2016, dal titolo The Perfidy Was Complete: qualcuno ha deciso che si poteva tirare su della viralità da questa storia. Non sappiamo se in buona fede, per cercare (in modo sviato e malguidato) di aiutare gli animali, o semplicemente per tirare su un po’ di link ha rimaneggiato la storia, ridiffusa dapprima su Facebook e poi su Change nella sua nuova forma.
Il povero attivista viene così suo malgrado trasformato in un infame allevatore e gettato all’odio delle masse per un paio di click virali, e la testimonianza originale della pagina viene sostituita da un loop ricorsivo in cui tutti i giornali spagnoli avrebbero parlato di un evento mai avvenuto.
Naturalmente, l’autore della bufala virale non si è peritato di indicare quali giornali e quando avrebbero diffuso la foto: ciò avrebbe senz’altro svelato la mistificazione.
Intanto, lì fuori c’è un povero attivista che, nel tentativo di fare il bene, è diventato l’ultima vittima di una catena forcaiola del web.
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