Categorie: BufalaFacebook

BUFALA Ecco la divisa dei poliziotti norvegesi! – bufale.net

I nostri contatti ci segnalano questa foto, nelle sue infinite varianti, arrivata sui nostri lidi virtuali

Come ben potete vedere, la foto ritrae dei poliziotti norvegesi con divise di latex ed un visibile quanto impudico “rigonfio”, e sovente viene accompagnata da pruriginosi richiami all’avvenenza dei poliziotti.

Ma non tutte le bufale nascono uguali: alcune sono importate.

Questa, ad esempio, è arrivata sul web in lingua anglosassone, seguita dalla versione portoghese e con la medesima struttura: ovvero la foto dei poliziotti in tuta fetish pubblicata con commenti del calibro di:

Se rinasco, nella prossima vita voglio essere un poliziotto ciclista

e

Per favore, arrestate me!!!!

La fonte primaria risiede nell’articolo di Metro.uk (tradotto da Williamsnet per i paesi di lingua portoghese), che riporta come un ballerino di nome Anton Maijan abbia inizialmente, non ci è dato sapere se per burla o credendo lui stesso in quanto condiviso, postato quell’immagine come una scena presa dalla manifestazione pro LGBT Oslo Pride, e che i peculiari costumi si debbano a tale iniziativa.

Solo a seguito della diffusione il fotografo finlandese Toni Kaarttinen si è fatto avanti riconoscendo lo scatto

Toni Kaarttinen, who took the original snap, explained: ‘I was following a Facebook group and suddenly there was a picture that looked really familiar, so I had to go and check, “Is it my picture?”.

Toni Kaarttinen, che ha scattato la foto originale, ci ha spiegato: “Seguivo un gruppo su Facebook ed all’improvviso ho visto una foto familiare, così ho controllato chiedendomi se fosse la mia”
Ed ora vi mostriamo il risultato:
Sulla destra, vedrete lo scatto originale di Kaarttinen, sulla sinistra la versione ritoccata, dove inesplicabilmente l’anonimo burlone di seguito pubblicato nei modi che abbiamo messo ha deciso non solo di ritoccare gli abiti e la virilità dei ciclisti ritratti, ma di aggiungere muscoli e capelli (invero, non senza qualche incertezza).
Nonostante il lavoro decisamente subottimale, la bufala ebbe grande diffusione l’anno scorso nei paesi di lingua anglosassione e portoghese, ed ora perviene presso i nostri lidi.

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