BUFALA E DISINFORMAZIONE La bufala umanitaria dei profughi soccorritori, che non esistono
Sì, lo sappiamo: questo titolo fa un po’ di confusione. Il TAG Bufala è associato a questa notizia, intitolata appunto La bufala umanitaria dei profughi soccorritori, che non esistono. Il nostro articolo è dunque una conferma al fatto che vi siano profughi soccorritori: negarlo corrisponde a bufala.
A negare, infatti, è il pacatissimo sito Voxnews in un articolo del 21 Gennaio 2017:
Solito sciacallaggio ‘umanitario’. Per ogni disastro, e purtroppo ultimamente ce ne sono stati troppi, ci sono i soliti media di distrazione di massa che si fanno megafono di loschi personaggi dell’accoglienza. E arrivano le solite notizie – false – di ‘profughi volontari’.
Chiunque abbia non solo una minima nozione di quello che sta accadendo a Rigopiano, ma anche più di un paio di neuroni in testa, sa che lì non arriva nessuno tranne le squadre esperte in ricerche, figuriamoci strampalati soccorritori nigeriani, ghanesi e maliani. E’ la solita polvere sugli occhi di lettori disattenti: si fa un titolo facendo credere che i ‘profughi’ siano già lì disperatamente impegnati nel salvataggio, ma poi leggendo si scopre che, forse, ci saranno. Un giorno. Una mera ‘idea’. Che sanno non potrà avere seguito. Perché non servono a nulla.
Il livore di Voxnews si riferisce a un articolo di Torino Today pubblicato il 21 Gennaio 2017. L’articolo parla dei dieci migranti africani o richiedenti asilo della base operativa di Penne, in provincia di Pescara. I ragazzi sono volontari della Croce Rossa Italiana (CRI) e sono giovani ghanesi, maliani e nigeriani. Il gruppo, proveniente da Settimo Torinese, ha chiesto di partecipare alle operazioni in Abruzzo. Questo, almeno, è quanto riporta Torino Today.
Sull’Ansa leggiamo e troviamo conferma sulla presenza di 10 migranti provenienti da dal centro della CRI di Settimo Torinese alla base operativa di Penne, Pescara. L’articolo di Ansa evidenza che i migranti sono stati formati alle operazione di soccorso dalla CRI stessa. Due di essi sono stati destinati al campo dei soccorritori dell’hotel Rigopiano per compiti logistici. Repubblica riporta i nomi dei due volontari selezionati per le operazioni all’hotel Rigopiano:
Sempre Repubblica riporta le parole di Misbaou Barry, della Guinea Conakry, giornalista arrivato in Italia dalla Libia:
Altre foto e testimonianze della partecipazione dei migranti alle operazioni presso l’hotel Rigopiano compaiono in questo retweet della Croce Rossa:
#rigopiano, anche dieci richiedenti asilo aiutano nei soccorsi con la @crocerossa →https://t.co/T76h0dgfbF pic.twitter.com/TF7obqMELw
— Rainews (@RaiNews) 22 gennaio 2017
Tra le polemiche degli haters e degli shitstormers dei social network, il livore di Voxnews stuzzica la protesta di quanti sostengono che per gli interventi della Croce Rossa Italiana, e più in generale delle operazioni di soccorso, sia necessario avere delle competenze ben specifiche. Niente di più vero, ma per arrivare alla verità sulla presenza e l’impiego dei migranti nel disastro dell’hotel Rigopiano è sufficiente fare un passo indietro e tornare al punto in cui si dice che i migranti sono impegnati nel settore logistico, capacità acquisita come formazione presso la sede di Settimo Torinese.
Ciò che concerne la formazione dei volontari per il settore logistico è consultabile in un documento sul sito della Croce Rossa Italiana:
Come si può ben notare, non compare in alcuna riga una voce che faccia riferimento al recupero di superstiti. Ciò che troviamo riguarda esclusivamente operazioni di stoccaggio e impiego dei materiali.
Bufala, dunque. La presenza dei migranti nelle zone colpite dal terremoto è una realtà, specialmente nel caso dei due volontari impiegati nelle operazioni di emergenza all’hotel Rigopiano. Si fa disinformazione, inoltre, per ciò che interessa il ruolo a essi attribuito: operazioni logistiche, competenza acquisita dopo un adeguato corso presso la Croce Rosse Italiana. Previsto e consentito dalla normativa.
Il resto è odio gratuito, nel pieno stile del veleno di Voxnews e dei suoi affezionati lettori.
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