BUFALA DISINFORMAZIONE Provincia di Trento alle famiglie degli “extracomunitari” vanno quasi 2.000 euro al mese – bufale.net

di Shadow Ranger |

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BUFALA DISINFORMAZIONE Provincia di Trento alle famiglie degli “extracomunitari” vanno quasi 2.000 euro al mese – bufale.net Bufale.net

Il tasto Accadde Oggi di Google genera i mostri. E se già nel lontano 2014 siamo stati costretti a precisarvi che, no nella Provincia di Trento alle famiglie degli “extracomunitari” non vanno quasi 2.000 euro al mese, grazie alla mala fede xenofoba ed alla memoria da pesce rosso degli Indinniati Speciali, rissorsi e bercianti eredi della Folla Manzoniana, ci tocca nel 2018 scomodarci ancora una volta.

Partiamo con ordine e guardiamo il volantino che ci viene esibito

Non il 2014, ma è di nuovo il 1960, età d’oro delle bufale (all’epoca chiamate Leggende Metropolitane) diffuse di mano in mano in foglietti che squallidi anonimi correvano a riprodurre in Eliografica per diffondere come perverse Catene di S. Antonio.

La perversione del più elementare principio di Carta Canta! ha portato per decenni l’Italiano medio a credere nelle bestialità più abominevoli, purché riprodotte in una fotocopia: nessuna meraviglia che l’immediata evoluzione logica, nell’era dei Social Media sia stata

La notizia è sul web e non c’è motivo di dubitarne. Molto probabilmente è vero

E così, se un foglietto sul web lo dice, è ovvio che, nella Provincia di Trento alle famiglie degli “extracomunitari” (rigorosamente tra virgolette per ostentare becero disprezzo) vanno quasi 2.000 euro al mese, no?

Vergognatevi, ignoranti. Ci siete ricascati.

Non siete certo migliori dei vostri nonni che, impressionati dalle meraviglie della moderna tecnologia, si inchinavano ad una fotocopia sdrucita come un feticcio e, dinanzi alle prime TV, si agghindavano a festa cercando di impressionare e sedurre attraverso l’etere le Signorine Buonasera.

Anzi, siete peggio di loro: avete in tasca strumenti che vi consegnano tutte le informazioni del mondo in caso, e li usate per abboccare come tanti boccaloni, armati di torce e forconi contro le famiglie degli “extracomunitari”, feticcio del vostro odio.

Partiamo da un concetto base: il volantino è così desueto, miei cari abbocconi, che persino la Provincia di Trento ha rimosso ogni riferimento a delibere, circolari e contributi locali non più validi.

E vi sarebbe bastato leggere prima di cliccare e condividere come tanti invasati contro le famiglie degli “extracomunitari”, nuovo hobby del patriota da tastiera che tra una bandierina Italiana ed una smargiassata online trovano sempre nuovi modi per rendersi ridicoli in modo imbarazzante le date:

nessuna superiore al 2012.

Fortunatamente, soccorre la memoria storica dei colleghi di Giornalettismo e BUTAC (ahinoi, la nostra indagine dell’epoca è rimasta sul server che usavamo a quei tempi), solerti nel ricordarci come:

Com’è già capitato in altri casi simili si tratta di una rozza bufala, il volantino mescola diversi contributi che non hanno come destinatari “gli extracomunitari”, ma qualsiasi famiglia che abbia i requisiti richiesti, che variano per ogni contributo, rendendo altamente improbabile che in capo a una sola famiglia possano andarsi a concentrarne tanti, che nel volantino sono calcolati sempre al valore massimo.

NON È COSÌ – Per accedere al reddito di Reddito di garanzia ad esempio servono tre anni di residenza e il contributo dura solo 4 mesi, oltre ad essere condizionato alla perdita del lavoro per cause a lui non imputabili di un membro della famiglia. Il contributo all’affitto è proporzionale alla spesa che va ad abbattere e ovviamente è erogato solo a fronte di contratti regolari. Il rinnovo può avvenire max tre volte nei due anni decorrenti dalla prima concessione (= max 16 mesi su 24) ed è condizionato a un percorso di reinserimento e a verifiche periodiche. Queste le condizioni relative al nucleo.

Se tutti i componenti in grado di assumere un ruolo lavorativo,
risultano in una delle seguenti condizioni:
• non hanno prodotto alcun reddito da lavoro negli ultimi 24 mesi
• nello stesso periodo abbiano cessato l’occupazione per:
• dimissioni non per giusta causa
• licenziamento per giusta causa o giustificato motivo
• sono in cerca di prima occupazione, ad eccezione del caso che essa sia
iniziata da meno di 12 mesi per sostituire un reddito da lavoro prodotto da
un componente fuoriuscito dal nucleo nei 3 mesi precedenti l’inizio della
ricerca.

TUTTO INSIEME – Il contributo regionale (1/2005) invece ha regole ancora più stringenti, richiedendo 5 anni di residenza. Tutti i contributi sono erogati solo a seguito di «preventiva verifica del servizio sociale territorialmente competente, che nel caso di bisogni sociali complessi
predispone un progetto individualizzato al quale il nucleo richiedente deve aderire ovvero nel caso di mero bisogno economico indirizza il nucleo all’automatismo dotandolo di idonea certificazione.» Contributo peraltro che non si può sommare a quello relativo al “minimo vitale”, che è incompatibile con il reddito di garanzia o con redditi che non siano effettivamente da miseria.

SOLDI PER I BISOGNOSI ITALIANI E NO – I contributi non fanno distinzione di nazionalità, sono rivolti ai nuclei poveri e sono stati concessi per il 48% ad italiani, per il 47% ad extracomunitari e il resto ai cittadini, nessuno dei quali probabilmente è riuscito a mettere insieme le cifre esposte nel volantino, che comunque per mantenere una famiglia di 6 persone in Trentino, affitto compreso, non sarebbero uno scandalo. Il volantino è chiaramente l’ennesimo tentativo di costruire e diffondere queste leggende metropolitane di stampo razzista, che subito si diffondono come virus tra i razzisti in rete, anche quest’orrore è stato condiviso da 2.600 persone solo su Facebook.

Lo scartafaccio prende quindi tre diversi emolumenti, elargiti a tutti i poveri abitanti del Trentino di quegli anni, capziosamente inferendo che il fatto che siano rivolti a tutti i poveri sia uno scandalo.

Siccome ne hanno fatto richiesta anche extracomunitari di stabile e duratura residenza (come si vede, il criterio per sommare tutti gli emolumenti, richiede quantomeno 5 anni di residenza continuativa) allora il popolo sovrano deve ribellarsi lancia in resta vomitando livore su Facebook.

Un minestrone quindi, dove le paroline magiche famiglie degli “extracomunitari” appaiono come uno spaventoso bau bau, il letterale uomo nero per atterrire ed indinniare.

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