BUFALA DISINFORMAZIONE È invasione di detenuti tunisini: 12 barconi con 711 a bordo – bufale.net
Ci segnalano i nostri contatti una notizia targata VoxNews, testata che dovrebbe, per nostro modesto ed educato parere, ripensare (se non rimuovere) il bottone fact check dalle sue notizie, sovente primo indice delle deformazioni contenute
Dodici imbarcazioni sono state “soccorse”, nel giro di neanche 12 ore, fra il canale di Sicilia e le acque antistanti le isole Pelagie. Cinque mezzi da sbarco – con complessivi 211 tunisini a bordo – sono già approdate a Lampedusa dove, sul molo Madonnina, dopo uno sbarco autonomo, sono stati bloccati altri 40 extracomunitari.
Durante la giornata di ieri, altri 500 migranti sono stati prelevati nel corso di 7 operazioni. Sono dunque complessivamente 711 i galeotti tunisini che vanno ad aggiungersi ai 550 recuperati nella giornata di martedì. Gli ultimi salvataggi, in ordine di tempo, per 4 gommoni e 3 piccole imbarcazioni, sono stati realizzati tutti nel canale di Sicilia – tra la Libia e la Tunisia – da due motovedette della Guardia costiera, da unità della Marina militare e delle organizzazioni non governative.
All’hotspot di Lampedusa, nella tarda mattinata di ieri, vengono ospitati 728 tunisini, per lo più ex detenuti scaricati in Italia dopo l’indulto, in totale, oltre il doppio rispetto a quelli che, invece, la struttura potrebbe ospitare.
Infatti cliccando sul bottone veniamo dapprima condotti all’anteprima, caricata sul portale connesso Tutti i crimini degli immigrati della testata locale Agrigento Notizie e solo con un terzo click (che molti indinniati non faranno mai) si perviene alla notizia asseritamente usata come fonte, che vi preghiamo di notare
Dodici imbarcazioni sono state soccorse, nel giro di neanche 12 ore, fra il canale di Sicilia e le acque antistanti le isole Pelagie. Cinque “carrette del mare” – con complessivi 211 tunisini a bordo – sono già approdate a Lampedusa dove, sul molo Madonnina, dopo uno sbarco autonomo, sono stati bloccati altri 40 extracomunitari.
Durante la giornata di ieri, altri 500 migranti sono stati salvati nel corso di 7 operazioni. Sono dunque complessivamente 711 i tunisini che vanno ad aggiungersi ai 550 recuperati nella giornata di martedì. Gli ultimi salvataggi, in ordine di tempo, per 4 gommoni e 3 piccole imbarcazioni, sono stati realizzati tutti nel canale di Sicilia – tra la Libia e la Tunisia – da due motovedette della Guardia costiera, da unità della Marina militare e delle organizzazioni non governative
All’hotspot di Lampedusa, nella tarda mattinata di ieri, venivano accolte 728 persone in totale, oltre il doppio rispetto a quelli che, invece, la struttura potrebbe ospitare.
Notato niente di diverso?
Voxnews ha deciso di “pepare” la notizia aggiungendo la qualifica di galeotti tunisini dei migranti salvati.
Escludendo che il blog abbia mandato un suo inviato in sede a verificare le fedine penali dei presenti, possiamo, con un semplicissimo ragionamento tecnico, ipotizzare di essere di fronte al solito Megazord composto da una notizia di poco pepata e qualche bufala.
Ad esempio, la famosa bufala dell’Indulto tunisino di 1.500 persone, rivelatasi essere invece un provvedimento che, nei fatti, ha liberato solo 412 individui e “ritoccato” le pene degli altri (evento necessario, dato che, tra l’altro, la moratoria sulla pena di morte in Tunisia presuppone che i condannati a condannati a morte, salvo un numero ridottissimo di eccezioni vengano convertiti in ergastolani e che è usuale usare periodicamente da quelle parti, in occasioni civiche e sociali, lo strumento dell’indulto come riduzione delle pene maggiori), in occasione del 60mo anniversario della Repubblica Tunisina a Luglio ultimo scorso.
Ovviamente, nessuno ci dice se quei 412 individui siano andati in Italia o altrove, e, sempre ovviamente, la stessa matematica ci suggerisce che a fronte di 412 individui sottoposti ad indulto nel luglio del 2017 parlare, ad ottobre 2017 di 711 “galeotti liberati” è un errore logico e aritmetico.
Il legame è evidente con la bufala che abbiamo già trattato in passato, diffusa questa volta come catena virale di S. Antonio dove i presunti galeotti erano Algerini ed esprime il nuovo uomo nero della politica conservatrice Italiana: il misterioso “galeotto da indulto”.
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