Ci segnalano un articolo pubblicato il 18 maggio 2017 sul blog Il Calabrese DOC (archive.is):
Ora si è certi, anche in Calabria viene praticato il macabro gioco “Blue Whale”, il gioco del suicidio nato in Russia uscito alla luce in questi giorni grazie al servizio svolto dalla trasmissione Le Iene.
Grazie ai punti chiave rilevati da Le iene per scoprire se i propri figli giocano a questo gioco è qui che 2 genitori di Rende (che hanno voluto mantenere l’anonimato), hanno scoperto che il proprio figlio era al 35esimo giorno del “Blue Whale”.
Si svegliava di notte, guardava film e si giustificava dicendo di avere insonnia dice la madre, aveva dei strani tagli sul braccio ma lui diceva di essere caduto mentre giocava apallone, siamo riusciti a fermarlo in tempo.
Subito avvertiti i carabinieri, tutti i dispositivi del ragazzo sono stati sequestrati (cellulare, tablet, computer ecc) per cercare di arrivare al “curatore”.
I genitori immersi in un lungo pianto, spiegano che al loro figlio non è mai mancato niente ed he cha sempre avuto tutte le libertà possibili, non si spiegano come sia possibile che il proprio figlio aveva scelto di suicidarsi.
E’ un ragazzo solare e simpatico dice la madre, non accusava segni di depressione, se Le iene non avrebbe mandato il servizio e se non fosse circolata la notizia su facebook non ce ne saremmo accorti.
Attualmente il ragazzo è sotto sorveglianza dei carabinieri per cercare di capire se può dare informazioni utili per trovare il curatore, per ora ha solo detto che gli mancavano 15 giorni al suicidio. Ora si sta cercando di capire chi sono i complici che avrebbero dovuto riprendere il suicidio.
I genitori comunque invitano a tutti i genitori a fare attenzione e a controllare cosa fanno i propri figli sul web.
La parte vera di questa non-notizia è quanto sia palese la fame di visualizzazioni e viralità. In questi giorni l’argomento Blue Whale è comparso sulle nostre bacheche in tutte le versioni. Non è un caso se abbiamo voluto informarvi su cosa sia effettivamente la Blue Whale e su quali danni possa provocare la perdita di controllo dell’utente che si lascia andare in viralizzazioni compulsive.
La lettura dell’articolo porta alla frattura del mio cardio in questo punto:
E’ un ragazzo solare e simpatico dice la madre, non accusava segni di depressione, se Le iene non avrebbe mandato il servizio e se non fosse circolata la notizia su facebook non ce ne saremmo accorti.
La fretta di creare una bufala precede la cura della forma. Il Calabrese DOC non è una testata ufficiale, bensì è un blog della piattaforma Altervista che nella sezione Chi Siamo scrive:
Il Calabrese Doc è un sito amatoriale. Una raccolta di articoli e contenuti presi dal Web.
Di ogni articolo o contenuto preso dal Web, citiamo chiaramente la FONTE tramite collegamento LINK.Il Calabrese Doc vuole solo promuovere la bellezza della regione Calabria e non vuole violare i diritti di nessuno.
Affermano dunque di citare la fonte, ma in questo articolo non esiste alcuna citazione di alcuna fonte. La ricerca di riscontro su fonti più ufficiali e autorevoli non dà risultati: testate nazionali e testate locali non ne parlano. Del resto si tratta di un fatto oltremodo grave e di grande attualità per non essere riportato dai quotidiani nazionali.
La notizia, dunque, non esiste. Possiamo quindi parlare di bufala.
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