Negli ultimi giorni la casella di posta dell’Associazione Albergatori e di altre strutture ricettive è stata tempestata – riporta Il Resto del Carlino – da una mail bombing in cui si leggeva:
Buongiorno, ho letto del divieto all’accesso per bambini non vaccinati nel comune di Rimini. Nelle coste romagnole ho passato le vacanze più belle della mia vita. Quest’anno però a causa di tale divieto mi vedo costretto a rivolgermi altrove.
Su Chiamami Città, un servizio di informazione on-line di Rimini e provincia, leggiamo che il Comitato E pur si muove di genitori uniti nella scelta vaccinale, scriveva in una nota:
L’obbligo delle vaccinazioni vale anche per la frequentazione dei servizi ricreativi attivi in regione, obbligo che, a norma di legge non fa tra l’altro distinzione tra residenti e non residenti.
La nota è pubblicata in un post della pagina Facebook del Comitato (archive.is) e consiste in un documento di tre pagine:
Sempre Chiamami Città riporta la risposta di Sergio Venturi e Andrea Corsini, rispettivamente Assessore Regionale alla Sanità e Assessore Regionale al Turismo:
I bambini sono i benvenuti nella Riviera romagnola, da sempre. Anche se non vaccinati. Si tratta di una notizia che sta circolando, ma che è totalmente falsa, priva di fondamento. È davvero grave che qualcuno possa speculare su un tema così importante come quello della salute, diffondendo ‘informazioni’ ingannevoli, che possono generare preoccupazione, paura e anche danni economici agli operatori del settore. La legge regionale sul tema vaccini che abbiamo introdotto e di cui, lo ribadiamo, siamo molto orgogliosi perché ha fatto da apripista a livello nazionale, è chiara, e non può essere in alcun modo male interpretata: l’obbligo vaccinale riguarda solo l’iscrizione agli asili nido e ai servizi educativi e ricreativi riservati ai bambini, tra l’altro a partire dall’anno scolastico 2017-2018. È davvero un’assurdità pensare che gli albergatori, i ristoratori o i gestori di sale giochi e piscine possano chiedere conto delle vaccinazioni ai propri clienti. Vogliamo rassicurare tutti i turisti: l’Emilia-Romagna è pronta ad accogliervi, garantendo quell’ospitalità che da sempre la contraddistingue e l’ha resa famosa nel mondo, anche per i servizi pensati e realizzati proprio per i più piccoli.
La smentita trova riscontro anche sull’Ansa. Non è mancata, ancora, la risposta della Presidente dell’Associazione Albergatori Patrizia Rinaldis che possiamo leggere sul Resto del Carlino:
Si fondano su un presupposto assurdo, da apparire francamente strumentali, quasi fossero una campagna orchestra. Non esiste che un albergatore chieda conto a degli ospiti di quali e quanti vaccini abbiamo fatto loro o i loro figli. Sarebbe violazione della privacy
Un falso allarme, dunque, nato da una libera interpretazione della legge regionale n.19 del 25 Novembre 2016. L’obbligo vaccinale è stato, per associazione mentale, interpretato come un divieto categorico di accesso alle strutture ricettive della riviera romagnola ai bambini non vaccinati. Una bufala che ha richiesto l’intervento degli Assessori al Turismo e alla Sanità.
Una bufala, inoltre, che rischia di creare danni economici – come già sottolineato – alle strutture turistiche.
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