BUFALA COMPLOTTISMO “L’Asilo dei conformi” – bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una immagine virale, il cosiddetto “asilo dei conformi” distribuita da sedicenti novax.

Il “manifestino” della Manifestazione Novaxx, “asilo dei conformi”

Avete presente quando lo scolaretto poco diligente si presenta in classe col compito per casa redatto dalla madre, e riesce lo stesso a prendere un’insufficienza perchè la madre non si è applicata abbastanza, generando il giorno dopo in classe grandi proteste e momenti di ilarità nel rendersi conto che un adulto ha fallito nell’eseguire un esercizio adatto ad un bambino?

La grottesca situazione che ci si presenta è la stessa: ovviamente un simile disegnetto, l'”asilo dei conformi”, sia pur con imitazioni dei personaggi di Peppa Pig, non è farina del sacco di un bambino.

Ovviamente, anche il ragazzino di tredici anni che teniamo presente come limite di comprensibilità per i nostri articoli avrebbe saputo fare di meglio con le più elementari cognizioni di medicina ed educazione civica ottenute entro la seconda media inferiore.

Partiamo da sinistra verso destra nello smontare il meme dell'”asilo dei conformi”, brutale nella sua assoluta incoscienza.

I malati di AIDS ed i Malati di Epatite possono entrare a scuola! E la privacy li protegge!

Immaginate la seguente scena: siete una donna, una madre di famiglia, magari a favore se non autrice di manifestini sull'”asilo dei conformi”

Una bella mattina scoprite che tutti vi guardano e ridono di sottecchi, dandosi di gomito e esibendosi in gestacci.

Uscendo di casa scoprite che tutto il pianerottolo è istoriato di foto con la vostra faccia ben visibile, nome, cognome ed indirizzo e scritto in caratteri belli leggibili

Questa donna ha l’Herpes! Non toccatela che magari vi vengono pure le squame!!!

Giustamente, a questo punto siamo pronti a scommettere che, nonostante aver richiesto a gran voce il vostro diritto a sapere “Nomi e cognomi dei bambini con l’AIDS” correreste per le strade come delle Menadi furiose, una furia sterminatrice per andare a denunciare il grave oltraggio al vostro onore.

Trovando l’intero androne del condominio tappezzato dello stesso manifesto, nonché tutti i muri della città dove l’affissione è consentita e dintorni.

Riuscite, tra le risate della gente, ad arrivare in Commissariato a sporgere denuncia

Il Commissario vi guarda e vi dice

Ma lo sa che invece ha proprio ragione il manifestino di suo figlio? Ma chissenefrega della legge sulla Privacy! La gente è stufa, la gente è ora di basta che non possiamo sapere! E ne vada, che ora devo buttare la sedia perché sennò ci fai riempire di squame a tutti, impestata! Fila via, tu ed il tuo herpes! Sparisci, brutta impestata!!!!!

Come vi sentireste? Immagino molto male.

Il Legislatore, nella sua immensa bontà, ha inserito le malattie tra le cause per cui non si può essere discriminati.

Non dico studiare la legge, ma almeno le FAQ offerte dallo stesso Governo, nella misura in cui ci ricordano che

“L’accertata infezione da HIV non può costituire motivo di discriminazione, in particolare per l’iscrizione alla scuola, per lo svolgimento di attività sportive, per l’accesso o il mantenimento di posti di lavoro”, come recita l’articolo 5, comma 5 della Legge n. 135 dell’8 giugno 1990.

Nota: La Corte Costituzionale, con sentenza 23 maggio-2 giugno 1994, n. 218 (Gazz. Uff. 8 giugno 1994, n. 24 – Serie speciale), ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 5, terzo e quinto comma, nella parte in cui non prevede accertamenti sanitari dell’assenza di sieropositività all’infezione da HIV come condizione per l’espletamento di attività che comportano rischi per la salute di terzi.

Quindi, al contrario di quanto avviene nei sogni dell'”asilo dei conformi”, non si può discriminare un sieropositivo, né negargli accesso a scuola o al lavoro, ma gli si può preventivamente negare un lavoro dove la sua condizione sia oggettivamente rischiosa, previo rigorso accertamento e senza che l’informazione sia diffusa urbi et orbi come un pettegolezzo da massaia annoiata.

Giustamente quindi, la citata normativa impedisce al medico di divulgare i dati sul malato ad altri che non sia il malato, o avente potestà genitoriale, nonché, in base alla recentemente aggiornata normativa sulla privacy, ma anche in tutte le sue precedenti iterazioni, la notifica dei malati all’Ufficio Federale di Sanità pubblica deve avvenire nel più scrupoloso riserbo della privacy e, qualora il personale docente sia informato della diagnosi di sieropositività, la stessa va trattata come un dato sensibile e chinque divulghi il dato senza il consenso esplicito dei genitori è penalmente responsabile delle sue male azioni.

Nondimeno, il paventato rischio non esiste

Torniamo alle citate FAQ

56. Un bambino sieropositivo può contagiare un altro bambino sano?

No, nessun bambino si è mai contagiato nei contatti sociali con un bambino sieropositivo. Anzi è il bambino sieropositivo, che avendo un sistema immunitario compromesso, rischia di contrarre più facilmente le tipiche patologie infettive dell’infanzia.

57. Quali sono le precauzioni specifiche che il personale scolastico può adottare in caso di sanguinamento da parte di un bambino sieropositivo?

La precauzione da usare, come in tutte le situazioni di contatto con sangue di altre persone, è l’uso di guanti per effettuare la medicazione di ferite.

58. Sì può trasmettere l’infezione da HIV attraverso asciugamani, lenzuola e sedili del water?

No, perché la condivisione di questi oggetti non comporta alcun rischio di contagio.

59. Sì può trasmettere l’infezione da HIV attraverso morsi, graffi, colpi di tosse?

No, in tal modo non si trasmette l’HIV.

60. L’HIV si trasmette frequentando palestre, piscine, docce, saune, gabinetti, scuole, asili, luoghi di lavoro, ristoranti, bar, cinema, locali pubblici e mezzi di trasporto?

No, non ci si può infettare in questo modo.

Sorpresa, miei piccoli disinformati, ribelli da Peppa Pig: l’acronimo AIDS sta per “Aquired ImmunoDeficiency Syndrome”: Sindrome da Immunodeficienza acquisita.

Un sieropositivo con diagnosi di AIDS conclamata non è “un malato”, è proprio l’immunodepresso che amate tanto perseguitare e, ricordiamo, non tutti i sieropositivi sviluppato AIDS.

L’AIDS è la condizione, spiegato banalmente e brevemente, che si verifica quando la carica virale nel corpo di un sieropositivo sale, ledendo gravamente il sistema immunitario.

Citando Rambo, non sono i vostri figli non vaccinati nell'”asilo dei conformi”, costretti a stare in classe con un Sieropositivo senza che il vostro pettegolezzo di quartiere possa saperlo, è il sieropositivo costretto a restare in classe con loro, con la spada di Damocle di un sistema immunitario che potrebbe abbandonarlo e causargli gli stessi problemi degli immunodepressi.

Riguardate ora il meme, anime perdute: come fate a dichiarare che la legge sulla Privacy e i sieropositivi sono una minaccia per gli immunodepressi se tecnicamente il malato di AIDS è un immunodepresso?

E le stesse considerazioni fatte per l’HIV valgono per tutte le malattie che ne condividono le modalità di contagio, come la citata Epatite.

State tranquilli, genitori autori di brutti meme: a meno che vostro figlio non sia un piccolo baby Dracula che aggredisce i suoi compagnetti di classe per berne il sangue direttamente dalla carotide e poi trasformato in pipistrello volare a casa, non può essere contagiato in alcun modo.

Non mordendo, non graffiando, non toccando penne e matite, non tossendo: tutti vettori delle malattie per cui pervicacemente rifiutate di vaccinare i vostri figli.

Il vaccinato necessita di quarantena post vaccino

Ma allora lo fate apposta!

È la quarta volta in una settimana che ci costringete a linkare questo articolo che dimostra quanto colossale sia questa panzana, sia essa scritta nel “asilo dei conformi”, su meme virtuali o in post Facebook.

Possibile che per colpa vostra non ce ne libereremo mai?

Abbiamo dimostrato pertanto una cosa: chiunque abbia redatto questo meme non ha vero amore per i bambini, anzi!

Se fosse lasciato libero di pervertire l’ordine e la legge come desidera, di sputare sulla Privacy, egli stesso renderebbe la vita di infiniti bambini con malattie assolutamente non a rischio contagio un inferno solamente per “avere ragione”.

Superando l’infante in infantilismo.

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