BUFALA COMPLOTTISMO Attenzione, guardate cosa è stato scoperto sulla nostra Tessera Sanitaria – bufale.net
Ci segnalano un articolo pubblicato il 17 Marzo 2017 su SoloItaliani (archive.is):
La nostra Tessera Sanitaria nasconde qualcosa, guardate qui…
Lo sapevate?Oggi vi invitiamo a vedere questo video assurdo, un ragazzo italiano ha scoperto delle cose sconvolgenti sulle nostre tessere sanitarie. Guardate bene la vostra tessera sanitaria nazionale per rendervi conto di ciò che sta dicendo. Sapete dare una spiegazione a tutto questo? Siamo una colonia degli USA? Qualcuno sa rispondere alle domande che si pone questo ragazzo?
In chiusura è incorporato un video caricato su YouTube il 9 Luglio 2014
Bufale.net non è nuova su questa teoria complottista sulla Tessera Sanitaria. Nel 2014 pubblicavamo la nostra analisi sulla stessa notizia pubblicata (e rimossa) da SonoSenzaParole. Nulla è cambiato, se non il sito che ritorna sull’argomento riportando lo stesso video caricato su un canale differente.
Sostanzialmente, l’intero assunto di questa bizzarra teoria è l’incarnazione stessa del concetto di analfabetismo funzionale nella sua forma più pura, ovvero la piaga che affligge molti utenti della moderna Età dell’Informazione: l’utente imperito sa reperire un enorme numero di informazioni e tutte assieme, ma non riesce ad usarle in modo coerente.
Ad esempio, il nostro autore del 2014 dinanzi alla scoperta della letterale acqua calda, ovvero il fatto, noto a chiunque abbia i pollici opponibili e la capacità di cercare informazioni in autonomia, che una Tessera Sanitaria contiene dei dati.
E grazie, lo sappiamo. E non sono dati esoterici: sono il vostro nome, cognome, data e luogo di nascita e codice fiscale da essi ottenuto, leggibile in due formati.
Un primo step del video ci porta al documento tecnico – disponibile anche sulla Gazzetta Ufficiale – sulla caratteristiche fisiche e modalità di gestione della Tessera Sanitaria. La perplessità espressa nel video nasce dal punto 1.4 (pagina 6 del documento) in cui viene presentato il bar code. Ad allarmare l’autore del video è la sigla MIL-STD-1189, e per spiegarsi offre un link del sito ExpressCorp che ci mostra un documento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Nel video, le perplessità insistono su questo dato:
In poche parole: il codice a barre presente nel retro della nostra Tessera Sanitaria è impostato secondo «lo standard di codifica 39 che risponde alle norme MIL-STD-1189 e ANSI MH 10.8M-1983». Il codice 39 è un tipo di codice a barre che «ha avuto una forte espansione negli enti pubblici, nell’industria e nel commercio» ed è di tipo alfanumerico. Tale codice è utilizzato, appunto, secondo gli standard militari del Ministero della Difesa statunitense e – una volta per tutte – per standard si deve intendere un canone adottato a livello internazionale. In parole ancora più povere: il codice a barre è riportato secondo degli standard di codifica internazionali, adottati anche dallo Stato italiano. Nel nostro precedente articolo, infatti:
Ciò giustifica la presenza di un codice a barre sulla nostra tessera sanitaria, e la scelta del sistema MIL-STD-1189B, nome “tecnico” del Codice 39, un codice originariamente nato per scopi militari e poi diffusosi per la sua versatilità.
Sostanzialmente, nel momento in cui le amministrazioni sono volute passare dal vecchio “tesserino di codice fiscale” alla Tessera Sanitaria, si è deciso di avere un sistema per velocizzare il trasferimento dei dati.
Un lettore ottico è sostanzialmente poco costoso ed ubiquitario: uffici, sportelli postali e bancari, persino un punto lottomatica può avere un lettore ottico economico e rapido.
Ma bisogna fornirgli anche dei dati.
E qui interviene la “codifica militare” che tanto scandalizza i nostri amici viralizzatori. Se c’è una cosa che i militari sono dannatamente bravi nel fare è risolvere i problemi.
Nel 1969 il Dipartimento per la Difesa Americano, il DARPA, si pose il problema di avere uno strumento rapido per scambiare informazione tra utenti lontanissimi e che potesse resistere alla distruzione di un ingente numero di nodi radiotelefonici: così tirarono fuori ARPANet, il protipo di Internet ed ogni altro strumento di comunicazione e messaging che state usando in questo preciso momento anche per leggere queste parole.
Similarmente, il codice di cui stiamo parlando, il MIL-STD-1189B, è un insieme di caratteristiche che i militari statunitensi pensavano e ritenevano il codice perfetto dovesse avere: facile da produrre, discreto, in grado di conservare a lungo una data quantità di elementi e difficile da cancellare.
Caratteristiche che solo il “desueto” Codice 39 del 1974 ha avuto, e che infatti risulta essere il nuovo standard de facto sovrascrivendo ed incarnando lo stesso MIL-STD-1189B (una “richiesta per codici con quelle caratteristiche).
Persino il QR Code, che è essenzialmente il successore spirituale del Codice a Barre, risulta molto più capiente ma anche molto più fragile. Se una parte del complesso meandro in un QR Code viene obliterata, ad esempio a causa del logorio o per imperfezioni del sistema di lettura, il contenuto diviene inaccessibile (nonostante meccanismi di ridondanza che rendono possibile il recupero di dati di un QR sciupato in parte ma non in tutto). Non è così per il caro vecchio “codice a barre” che, anche se fosse in parte consumato, finché non viene distrutto o rovinato in tutta la sua dimensione verticale è ancora leggibile.
Ciò giustifica la presenza di un codice a barre sulla nostra tessera sanitaria, e la scelta del sistema MIL-STD-1189B, nome “tecnico” della categoria cui appartiene il Codice 39 un codice originariamente nato per scopi militari e poi diffusosi per la sua versatilità. Difatti, per sua costituzione
Perché si parlava anche di versatilità?
In un secondo step, il video ci fa notare la sigla IATA/ABA presente a pagina 8 del documento tecnico sotto la voce “1.7.Banda magnetica presente sul retro delle TS-CNS”. L’acronimo IATA indica l’International Air Transport Association, che su Wikipedia è descritta così:
La International Air Transport Association (IATA) è un’organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal, nella provincia del Quebec, Canada. Questa associazione unisce ed integra le varie reti di servizi delle compagnie associate permettendo, ad esempio, di poter controllare i prezzi e le disponibilità dei voli delle compagnie stesse anche da parte dei viaggiatori.
Ebbene, lo IATA/ABA, rispettivamente per le tracce 1 e 2 delle bande magnetiche è lo standard de facto, il perfetto compromesso tra leggibilità, ridondanza e capienza ed è, in tutto il mondo, la norma.
Quindi è l’equivalente magnetico del Codice 39: se spendi soldi per implementare una soluzione efficace e diffusa, è bene che tu li spenda nel modo migliore.
Immaginate voi il disservizio globale generato da codici a barre leggibili solo da pistole di lettura particolarmente sensibili (costringendovi così a fare il giro degli sportelli postali o dei centri Lottomatica) o da bande magnetiche rese illeggibili dal minimo logorio.
Infatti lo standard IATA/ABA, proprio perché nato da due enti che per forza di cose hanno avuto la necessità di sviluppare strumenti in grado di conservare piccole quantità di dati e, all’occorrenza, usare le tessere come mezzi di accesso ad altri dati (pensiamo ai Bancomat, ad esempio) si presenta già perfetto per lo scopo.
Entrambi i tipi di codifica, sia lo standard su banda magnetica che quello su codice a barre, sono infatti col tempo diventati diffusissimi, rendendo facile reperire sul mercato software ed hardware in grado di interfacciarsi correttamente ad essi, con quello che comporta in termini di costi per società ed amministrazioni, ed ogni altro ente o impresa che decida di usare le tessere sanitarie come mezzo di identificazione o verifica.
Abbiamo quindi la risposta alle domande dei nostri viralizzatori: Il Codice 39 e lo Standard IATA/ABA sono i mezzi più rapidi ed economici per produrre Tessere Sanitarie in grado di assolvere al loro dovere, risparmiando agli operatori il tempo di dover ricopiare a mano i dati stampigliati sul frontale.
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