BUFALA Chaouki: “Il futuro dell’Italia siamo noi Muslim”
Dopo un Khalid Chaouki che proponeva di impiegare i profughi per vigilare i quartieri delle nostre città, notizia da noi smentita in questo articolo del 27 novembre 2017, oggi ritorniamo sull’esponente marocchino del Partito Democratico con una nuova bufala, pubblicata nelle ultime ore dalla pagina Facebook Italiani Compatti:
Lo share, al momento, è di poche decine di condivisioni, ma l’esperienza ci insegna che il numero potrebbe essere in progressivo aumento. Il post fa leva su due topic oltremodo appetibili per i condivisori compulsivi:
- Il futuro dell’Italia siamo noi Muslim. Una tale affermazione è un detonatore per chiunque si nutre di slogan xenofobi e di false notizie. Inutile approfondire: l’idea di uno switch da un’Italia bianca e cristiana (fate caso al corsivo, vi prego) a un’Italia nera e musulmana scatena le ire incontrollate degli indinniati che salvano il Paese condividendo un post su Facebook e facendosi portatori di nazionalismi da copia-incolla;
- La nostra legge della Sharia vi aiuterà. Ecco. Con questo additivo, i mendicanti del web di Italiani compatti hanno fatto centro. Non solo sentono e diffondo la minaccia di un Islam che avanza come un’armata delle tenebre, bensì l’Italia verrà governata secondo la Legge islamica di Dio (Shari’a, appunto).
A dire tutto questo, dunque, sarebbe Khalid Chaouki.
Il discorso si ripete: dopo le nostre continue smentite sulle bufale a carico di Cécile Kyenge (qui il nostro archivio) e Laura Boldrini (archivio), Khalid Chaouki diventa il nuovo bersaglio degli avvelenatori social. Un’immagine con scritta sovrimpressa non è un’informazione, in quanto non rimanda a una fonte. Gli autori delle bufale lo sanno molto bene, ma sanno anche che i loro seguaci non amano approfondire. La loro è un’elemosina continua, nella certezza di trovare ristoro presso la parte più ingenua e funzionalmente analfabeta del pubblico.
Una ricerca Google è sufficiente per cercare riscontro. Le parole di Chaouki sono pura invenzione in quanto non risultano in alcuna testata ufficiale.
Bufala, dunque. Parola che il popolo indinniato disconosce. Intenzionalmente.
Forse.
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