A volte ritornano, giusto per citare un titolo del noto scrittore Stephen King.
Peccato che in questa storia lo scrittore c’entri poco, se non nulla. Anzi, se magari leggesse anche lui questa fake news gli verrebbe voglia di scrivere qualcosa di nuovo.
Scherzi a parte, oggi parliamo della bufala sulla castrazione chimica per i pedofili approvata dalla Russia.
Questa è una storia di quelle che amiamo definire cicliche. Sì, possiamo dirlo perché noi di Bufale.net ci siamo occupati di questa vicenda il 29 aprile 2016.
Nella bufala riproposta da Mondo 365 c’è un errore oltremodo grossolano: possiamo dire che il copia-incolla non ha funzionato molto bene.
Perché?
La prima cosa che l’articolo pone in risalto è una foto che ritrae il volto, in primo piano, del leader russo Vladimir Putin; in secondo piano, invece, vediamo un bambino in atteggiamento di difesa:
Leggiamo l’articolo:
Castrazione chimica per i pedofili condannati in via definitiva: è quanto è stato stabilito nel disegno di legge varato dal Parlamento indonesiano dopo la proposta lo scorso maggio del presidente Joko Widodo.
sin dalle prime righe si capisce che c’è qualcosa che non va: non si parla, infatti, della Russia, bensì del Parlamento indonesiano. Che c’entra, dunque, Vladimir Putin?
L’unica spiegazione è che l’autore dell’articolo ha pensato bene di sfruttare la nota popolarità di Putin sui social e cercare di catturare qualche click in più.
Leggiamo ora l’articolo per intero:
Il dibattito si accese sull’onda dell’emozione suscitata dallo stupro e omicidio di una studentessa di 14 anni.
La castrazione, però, non è l’unica pena: ai pedofili spetta una pena non inferiore ai 10 anni di carcere e, in alcuni casi, è prevista la pena capitale.
La castrazione consiste nell’iniezione di ormoni femminili ai condannati. Le associazioni promotrici del rispetto dei diritti umani sostengono che non si può rispondere alla violenza con altra violenza, mentre la categoria dei medici ha contestato la legge perché potrebbe violare l’etica professionale e, come riporta la Bbc, ai dottori è stata consigliata l’obiezione di coscienza.
La pratica è già attiva in Polonia, Corea del Sud, Russia e alcuni Stati americani. Nel Regno Unito, invece, possono proporsi spontaneamente i prigionieri.
In Italia la castrazione chimica per i pedofili è stata più volte proposta dalla Lega Nord che ha anche presentato una proposta di legge in Senato”
Proseguendo nella ricerca di approfondimenti, scopriamo che l’articolo è un maldestro riassunto di un pezzo pubblicato il 19 ottobre 2016 sul sito Il Post dal titolo: “L’Indonesia e la castrazione chimica“.
A fondo pagina dell’articolo segnalato, ancora, leggiamo:
In Italia la castrazione chimica per i pedofili è stata più volte proposta dalla Lega Nord che ha anche presentato una proposta di legge in Senato”
Anche in questo caso l’articolo necessita di precisazioni. La medesima notizia, infatti, è stata già trattata nel nostro articolo del 29 aprile 2016, dove si spiegava che a seguito di alcuni fatti di cronaca, (violenza ai danni di una quindicenne di Bologna e studentesse stuprate a Milano), Roberto Calderoli, esponente della Lega, aveva proposto di introdurre la castrazione chimica per tutte le persone condannate di reati sessuali. In ogni caso il dibattito nel parlamento italiano non c’è mai stato. Inoltre, sempre nel nostro articolo del 2016, riportavamo un’analisi (qui il suo articolo) fatta da Paolo Ceccacci, che spiegava che la castrazione chimica non può essere una soluzione, in quanto il pedofilo resta tale mantenendo i suoi profili di pericolo. Ceccacci, dunque, spiega la necessità dell’intervento psicologico per controbattere tale pericolo. Ci ricorda, infine, che la sola castrazione chimica non impedirebbe, ad esempio, ad un pedofilo di sfogare i suoi desideri nella violenza fisica.
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