BUFALA Bimbo di 17 mesi necessita di sangue Gruppo B positivo per leucemia fulminante

I nostri contatti sono di nuovo vessati da un messaggio virale che non conosce arresto. Dalle Home di Facebook alle chat di Messenger, il testo fa leva sulla sensibilità del destinatario: un bambino di soli 17 mesi affetto da leucemia fulminante avrebbe bisogno urgente di ricevere sangue di gruppo B positivo:

Giralo per favore bimbo di 17 mesi necessita di sangue GRUPPO B POSITIVO per LEUCEMIA FULMINANTE. TEL 3282694447 RICCARDO CAPRICCIOLI FAI GIRARE LA MAIL È URGENTE E IMPORTANTE SE LA FERMI SEI UN MOSTRO.

Una prima versione risale al lontano 2007, e ne parlava addirittura un articolo pubblicato sul quotidiano La Nazione nell’edizione di Firenze:

Come riporta il ritaglio, l’ospedale Meyer dovette pubblicare un comunicato sul proprio sito ufficiale (lo trovate in questo link d’archivio):

Meyer: non c’è emergenza sangue di tipo B+ 
Si invita i cittadini a non chiamare i centralini dell’Ospedale pediatrico 

In merito alle e-mail e agli sms nei quali si fa appello per la ricerca di sangue B+ per un bambino leucemico, l’Ospedale Pediatrico Meyer precisa che non esiste una situazione di urgenza, né di emergenza e di non aver mai comunicato alcun appello. Il Centro Sangue del Meyer ha abbondanti scorte di sangue per questo bambino (dunque il bambino esiste ma non esiste emergenza). Anzi in tutta la Toscana assistono a un fenomeno di sovrabbondanza di questo tipo di sangue.

La stessa bufala, con il protagonista che portava il cognome ora di Capaccioli e ora di Capriccioli, quando non indicava più l’ospedale Meyer riportava il nome di altre strutture ospedaliere, come il San Raffaele e la Clinica di Sorengo. Anche quest’ultima, come leggiamo nel blog di Paolo Attivissimo, aveva dovuto smentire l’appello che circolava senza sosta:

La Clinica Sant’Anna di Sorengo informa che in data 22.02.2008 è stato inviato dall’indirizzo di una propria collaboratrice una mail riguardante una presunta emergenza legata al caso di un bambino affetto da leucemia e bisognoso di una trasfusione di sangue. In calce al messaggio elettronico figuravano il nome e la funzione del mittente presso il nostro istituto.
Teniamo a precisare di non essere assolutamente a conoscenza di tale emergenza e che non sarebbero certamente stati questi i canali tramite cui la clinica avrebbe agito in una simile eventualità.

Infine, e per un lieto fine, sempre Paolo Attivissimo riporta un aggiornamento del 2009 in cui lo stesso ospedale Meyer in un comunicato informava che il bambino stava bene ed era rientrato a casa. Il comunicato è sparito dal web, ma viene riportato nell’articolo:

Volevo chiederti se riesci, quando aggiorni il tuo sito, ad aggiungere nel caso del bambino leucemico per cui tanti chiedevano sangue B positivo, che è scaduto. Il bambino è da tempo a casa, sta bene. Purtroppo ogni tanto quella catena riemerge ma con l’attenzione che c’è, si propaga meno e riusciamo a bloccarla sul nascere.

Ha senso, dunque, continuare a obbedire passivamente a una Catena di Sant’Antonio? No, perché l’appello esiste dal 2007 e già allora non esisteva emergenza, in quanto l’Ospedale Pediatrico Meyer era già attrezzato per curare il bimbo. Nel 2009, infine, lo stesso ospedale comunicava che il bambino era da tempo rientrato a casa e stava bene.

Parliamo di bufala, quindi, perché non esiste alcuna emergenza. Oggi come allora.

Aggiornamento del 16 maggio 2018, ore 09:23

Sulla pagina Facebook AVIS Nazionale – Associazione Volontari Italiani Sangue è comparso un comunicato in cui si invita a non condividere questo genere di appelli:

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