A volte ritornano numerose bufale a sfondo stradale. Tra cui i misteriosi “autovelox invisibili”, incastonati nei Guard-Rail e non segnalati.
In realtà autovelox di tale fattura esistono, ma non in Italia. Numerose fonti note, come Attivissimo, BUTAC e Giornalettismo ne hanno parlato nel dettaglio, ed una semplice ricerchina mediante Google Images individua tali Autovelox tra i modelli utilizzati in alcuni paesi stranieri, come ad esempio la Svizzera.
Scopo di tale bufala è “castigare” la pretesa e falsamente asserita attitudine della Polizia Stradale Italiana ad introdurre sistemi sanzionatori astrusi, semisconosciuti ed occulti allo scopo di sottoporre il cittadino ad esborsi monetari ritenuti ingiusti.
Ciò non risponde al vero: nella gestione degli Autovelox non c’è niente di così esoterico, basta, come sempre, un briciolo di informazione.
Sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è possibile consultare un elenco aggiornatissimo degli autovelox omologati, col quale è possibile, conosciuto il modello del “Misterioso Autovelox” indicato in un meme a mezzo Facebook, valutare caso per caso quale autovelox sia omologato ed accettato sul suolo Italiano e quale non lo sia.
Nondimeno, si ricorda che gli Autovelox in Italia SONO SEMPRE segnalati: non sarà sfuggito ai guidatori abituali tra voi il cartellone “Polizia Stradale – Controllo elettronico della velocità” che campeggia all’imbocco di ogni tratto stradale interessato.
La segnalazione “per tratto di strada” infatti contempera le esigenze di informazione del cittadino col c.d. “Principio Informatore di Sicurezza Stradale”, contenuto nell’art. 140 del Codice della Strada, che recita così:
Art. 140.
Principio informatore della circolazione
1. Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale.
2. I singoli comportamenti, oltre quanto già previsto nei precedenti titoli, sono fissati dalle norme che seguono.”
E’ evidente dalla lettura che il Codice della Strada incoraggia il rispetto di ogni sua norma, e sanziona le violazioni, ma non solo: si prefigge lo scopo più elevato di salvaguardare “ad ogni costo” la sicurezza stradale.
Un tratto di strada debitamente munito di cartellonistica stradale ed indicazione della presenza di autovelox potenzia tale precetto, inducendo nell’autista un comportamento “virtuoso” che riduce il pericolo per tutti: laddove invece, come gli estensori di tali bufale richiedono, l’indicazione “ampia” di “Tratto interessato da Autovelox” fosse sostituita dalle indicazioni puntuali, autovelox per autovelox di ogni singolo dispositivo, ivi compreso il suo raggio di azione, si fomenterebbe un comportamento rischioso, laddove il cittadino potrebbe sentirsi incoraggiato a rispettare il principio informatore solo ove certo della possibilità di sanzioni, e non già nell’intero tratto di strada dove è vitale che lo stesso sia rispettato più rigidamente, come ad esempio superstrade ed autostrade ad alta percorrenza.
Lo scrivente ritiene infatti che il rispetto delle regole del codice della strada, in primis dell’art. 140 CdS, sia l’unico mezzo per ridurre il rischio di incidenti, di gran lunga superiore ad ogni strumento empirico comparso in diverse bufale ed assimilate, come i vari mezzucci per “confondere” le telecamere degli autovelox, sovente inutili se non illeciti, ad appendendo CD vergini ai parabrezza (rischiando di generare riflessi negli occhi del pilota retrostante), o “inzaccherando” le targhe di lacca, vernice e brandelli di Domopak per renderle illegibili (cosa che potrebbe comportare violazione dell’art. 490 del codice penale), o l’affidarsi a mappe amatoriali per i principali navigatori riportanti indicazioni precise o quasi degli autovelox.
Nonostante la seconda ipotesi non sia affatto illegale, il “Tira e molla” che sovente ne consegue quando un conducente frettoloso viene incoraggiato al rispetto delle norme solo nell’immediata prossimità di un presunto autovelox, riprendendo una condotta imperita ed abusiva nell’immediatezza potrebbe essere latore di conseguenze anche gravissime.
Usate quindi simili strumenti con moderazione e rispetto del Codice della Strada, non solo per voi stessi, ma per rispetto agli altri conducenti, e ricordate che gli Autovelox non sono lì per “punirvi”, ma per aiutarvi.
INOLTRE Il dispositivo che si vede nelle immagini esiste davvero, ma è solo una parte dell’apparato: si tratta del Traffic observer LMS-6 (Brochure). Quello all’interno del guardrail è il rilevatore. Ma come si può apprezzare nelle immagini seguenti, poco distante vi è anche una colonnina più alta e ben visibile contenente le fotocamere. Quindi nessun tentativo di mimetismo, ma solamente delle foto incomplete di un’apparecchiatura che per ragioni funzionali è un po’ differente da quelle a cui siamo abituati.
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