BUFALA ATTENZIONE: I prodotti Johnson&Johnson sono testati sugli animali – bufale.net
Esiste un bizzarro fenomeno nel mondo delle bufale che vorremmo, un giorno, poter sottoporre ad esperti in sociologia, antropologia e psicologia: la stessa bufala (più volte analizzata sotto forma di messaggio Internet) quando viene riprodotta nelle vesti di un foglio di carta fotografato (e male) al cellulare e ripubblicato su Internet, diventa istantaneamente veritiera.
Ritorna in condivisione, ed ogni precedente fact checking viene cancellato con un grottesco effetto amnesia, come se un foglio di carta fotografato non mentisse mai.
Ma mente, eccome se mente. Ed ecco qui il nostro foglietto di carta:
Una serie di foto, discretamente ed evidentemente datate, di scimmiette dall’aria sofferente, assieme alla foto di un prodotto della ditta Johnson&Johnson, il Johnson’s Baby Oil, sul quale un anonimo ha attaccato il cartello ATTENZIONE: QUESTO PRODOTTO VIENE TESTATO SUGLI ANIMALI.
Ed è una bufala. Basterebbe molto poco a dimostrarlo. Basterebbe semplicemente, prima di condividere contenuti a caso lesivi dell’onorabilità di ditte, controllare i siti istituzionali delle stesse e soprattutto conoscere un po’ di leggi.
Appuriamo dal sito J&J Americano
JOHNSON’S® brand does not test cosmetic products or ingredients on animals. For information on FDA compliance and animal welfare standards for medicines and medical devices by the larger Johnson & Johnson Family of Companies, click below
La ditta JOHNSON’S® non testa i propri prodotti di bellezza o i loro ingredienti su animali. Per maggiori informazioni sull’aderenza al FDA ed al benessere animale relativo a strumenti medici e medicali nella famiglia di prodotti Johnson & Johnson, clicca qui
Seguendo il link, scopriamo che, ovviamente, Johnson&Johnson aderisce alle normative locali, ad esempio le normative Statunitensi ed Europee che, come abbiamo visto più volte, impongono severi limiti alla sperimentazione animale, impossibile per meri prodotti di bellezza, limitata per procedure sanitarie e mediche dove nessun’altra soluzione sia praticabile.
Non si potrebbe fare altro: se davvero Johnson&Johson commercializzasse un prodotto ottenuto in modo illegale, semplicemente andrebbe fuori mercato.
Il portale Neozelandese per i prodotti per bambini infatti riporta
JOHNSON’S® baby products sold in Australia/New Zealand are not tested on animals. We also follow the EU animal testing ban worldwide and do not test cosmetic ingredients on animals, except for cases where testing is required by law or government authorities.
As a company, we’re committed to both supporting work to eliminate the use of animal testing, and developing alternative, non-animal research methods.
I prodotti per l’infanzia JOHNSON’S® venduti in Australia/New Zealand non sono testati sugli animali. Seguiamo anche il divieto di sperimentazione animale dell’Unione Europea in tutto il mondo e non testiamo mai cosmetici su animali, tranne se ciò fosse richiesto per legge o da autorità governative.
Come ditta, siamo dediti a ridurre ridurre ed eliminare la sperimentazione animale e sviluppare metodi di ricerca alternativi.
Al momento, abbiamo dimostrato come J&J aderisca alle normative degli stati in cui vende i loro prodotti, che non consentono la sperimentazione animale su prodotti cosmetici, e che accetti i criteri particolarmente stringenti noti in Europa, unità di cui l’Italia fa parte.
Potremmo fermarci qui, ma abbiamo deciso di analizzare una per una le foto asseritamente usate come prova, dimostrando quanto esse siano del tutto scollegate al tema in esame.
La prima foto infatti, proviene dal portale Facebook del Jakarta Animal Aid Network, ed è stata usata per illustrare il divieto introdotto nel novembre 2013 di usare scimmiette ammaestrate per l’accattonaggio
Converrete con noi che difficilmente un ricercatore Johnson&Johnson potrebbe riuscire a dimostrare di aver bisogno di girare per il mondo con una scimmietta ammaestrata come il Dolce Remì della serie animata omonima chiedendo elemosine.
Vi lasciamo adesso brevemente riposarvi con le immagini del probabile, terribile test (chiedendoci dove sia finito il cane), prima di passare alle alte due foto
La seconda foto, con un enorme autogol dell’autore del meme, compare in un articolo dove si loda la decisione Europea di bandire la sperimentazione animale in campo cosmetico, mentre la terza compare ininterrottamente da decenni su ogni portale come esempio di sperimentazione, e ritrae un cucciolo di macaca mulatta, una delle specie in passato più usate nei testi di laboratorio (lo stesso gruppo sanguigno RH deriva da Rhesus, il nome scientifico della specie), in un test che nulla ha a che fare coi cosmetici.
Niente da guardare dunque: è una bufala.
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