L’ennesima bufala sulla malattia di Chagas dimostra una triste verità: le bufale non muoiono, evolvono. E solitamente vanno a morire su Messenger, Telegram e WhatsApp, diventati improponibili bacini di viralità, la versione 2.0 del “Cugino che dice cose”
E ne racconta di fesserie il cugino…
Post serio:
SE VEDETE QUESTA CIMICE A CASA UCCIDETELA IMMEDIATAMENTE.
Può essere molto pericolosa, sopratutto per i bambini.
Vi morde vicino agli occhi o alla bocca mentre dormite e poi ci defeca dentro.
Porta la malattia di Chagas, cercate pure in Internet.
Una volta qui non esistevano, ma sono arrivate anche in Italia, come la febbre del nilo praticamente.
Se potete condividete, grazie!
Praticamente, secondo chi scrive questa bufala saremmo di fronte all’eretico incrocio tra una cimice, un “pericoloso immigrato” il Sergente Maggiore Hartman pronto a svitare il cranio di qualcuno e defecarvi dentro (citazione necessaria) per renderlo un dispensatore di morte come lui stesso
L’articolo è la versione ritradotta, rimodificata e rimodulata di un vecchissimo, sgrammaticato caso di Allarmismo di cui trattammo nel 2016.
Rispetto alla versione originale la grammatica è stata decisamente ricorretta, ma dobbiamo il passaggio dal semplice tag ALLARMISMO al tag BUFALA al fatto che si sia deciso di premere decisamente l’acceleratore sulle parti più viralizzabili della bufala, modificando ulteriormente la realtà dei fatti.
Il testo originale nasceva traduzione pedissequa di altri simili brani in lingua iberica ed in inglese americano, in quanto descrive un insetto tipico delle Americhe, una categoria nota come Triatominae responsabile della malattia di Chagas, detta appunto Tripasonomiasi Americana.
E’ la stessa OMS a ricordarci come la malattia di Chagas sia endemica in America Latina, diffusa nei vicini USA, non escludendo però la possibilità che la società moderna e l’espandersi dei viaggi possano provocare casi esterni alle terre dove è endemica e rendendo necessario, a livello mondiale, coordinare misure di prevenzione.
Anche Redez di “Quei due sul server” all’epoca si mosse sulla vicenda
Va inoltre precisato, che, nonostante nelle Americhe la malattia di Chagas sia molto diffusa, è lo stesso Centro per la Prevenzione ed il Controllo delle malattie, importante organizzazione degli USA, a ricordarci che la possibilità di contrarre la malattia da un singolo insetto sia estremamente bassa, con la CNN che riporta studi che la quantificano da una possibilità su 900 ad una su 4000.
Ciò posto, i consigli rilasciati dal CDC prevedono l’evitare di lasciari animali domestici all’aperto nelle zone in cui la malattia è endemica e, qualora si sospetti di essersi imbattuti in uno dei Triatominae, conservarlo in un barattolino pieno di alcol per esibirlo a alle autorità mediche e non certo il ghe pensi mì da giovane Marmotta 2.0 che prima schiaccia l’insetto pericoloso e poi cerca su Internet.
Già nel 2017 il gioco senza fili trasformò cotanto allarmismo in una specie di storia di una zanzara-cimice indistruttibile, ma ora l’allarmismo sulla malattia di Chagas torna alle origini descrivendo una cimice che è improbabile reperire nel nostro territorio, e suggerendo l”‘infallibile Internet” come metodo diagnostico.
Internet, il paradiso delle bufale.
Possiamo quindi affermare che, al momento, l’Italia non rientra tra le zone dove la malattia di Chagas è endemica ma che comunque è cosa saggia, in casi di dubbio, rivolgersi con fiducia al proprio medico curante (specie se voi o vostri congiunti avete viaggiato in quelle zone, o temiate di essere venuti in contatto con insetti “di importazione” in qualche modo) con risolutezza e senza allarmismo.
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