Ci segnalano i nostri contatti l’arrivo in Italia dell’isteria Switch burn-in: strani artefatti che restano, a dire di alcuni sfortunati giocatori, stampati permanentemente sul monitor (e, talora, su TV e schermi esterni connessi) delle console Nintendo Switch abbonate al servizio online e che usufruiscono dei primi giochi della cosiddetta Virtual Console: vecchie glorie emulate tratte dai migliori giochi per il NES, il vecchio “Nintendo”
Il presunto Switch burn-in causa ritenzione, a dire di chi ha dichiarato di aver individuato il bug, permanente delle immagini sullo schermo: sia il monitor della Switch, che monitor esterni collegati, comincerebbe a presentare artefatti permanenti che rovinano i monitor.
Prima di cancellare i vostri abbonamenti al servizio Nintendo Switch Online e riportare le vostre console in negozio a causa dello Switch burn-in, pensate al fatto che i vostri genitori, Gamers degli anni ’80 e ’70, probabilmente vi riderebbero in faccia per darvi dei mocciosi.
Il burn-in, per loro, in quegli anni, era una realtà della vita, ed anche loro sapevano che lo stesso era temporaneo.
Facciamo un passetto indietro e rilassiamoci assieme: come ricorda The Gamer il servizio Nintendo Switch Online non causa danni permanenti alle console, bensì artefatti temporanei.
Un fastidioso scolorimento che permane per un certo tempo dopo essere usciti dal gioco, ma tende ad andarsene via per fatti suoi. Esattamente come accadeva in tempi meno civilizzati con le vecchie NES.
Un’emulazione troppo perfetta? Scherzo a parte, potremmo dire perfetta nella sua imperfezione: lo Switch Burn-in, confermano sia il citato TheGamer che Kotaku, “Bibbia” del settore, deriva dal fatto che l’implementazione della Virtual Console nella Switch è stata ottenuta rimaneggiando il sistema operativo del Nintendo Classic Mini, una console dedicata con un sistema operativo interno e trenta titoli perfettamente emulati, costruita ad immagine del NES con tanto di controller squadrati.
Allo scopo di emulare meglio il comportamento dei vecchi monitor a tubo catodico, l’emulatore contenuto nella Switch e nel Classic Mini comprende un filtro particolare, il filtro “Tubo Catodico” che “agita” i pixel, costringendoli ad accendersi e spegnersi ripetutamente per simulare i disturbi tipici di una console attaccata attraverso il cavo coassiale su una vecchia TV (RF Out) dopo aver sintonizzato un canale appositamente per console e videoregistratore.
“It’s because Nintendo’s CRT has the same “wobble” the NES Mini had, rather than being just scanlines. On the NES Mini, we could hack it to turn the wobble part of the filter off.
“Questo avviene perché la modalità Tubo Catodico di Nintendo ha lo stesso ‘tremolio’ del NES Mini, e non solo linee di scansione. Sul NES Mini era possibile introdurre hack per togliere il tremolio.
Basically, the edge of the NES pixels are being shimmered back and forth super rapidly to create the RF cable style effect. The pixels are being changed between two identical unrelaxed states over and over (on static parts) and eventually that remains and they can’t relax.
Riassumendo, i pixel dei bordi delle figure NES vengono fatti luccicare ripetutamente per creare un effetto da cavo coassiale. I pixel vengono innescati tra due stati eccitati all’infinito (sulle parti statiche dell’immagine), e ciò permane lasciandoli bloccati in uno stato di attivazione.
This is the retention you see and it’s why it’s not a copy of the UI (as ghosting would be) but rather a map of the pixel shimmering.”
La ritenzione delle immagini che vedete viene causata da ciò, ed ecco perché non è una copia sovrimpressa dell’interfaccia, cosa che il Ghosting provocherebbe, ma una mappa dei Pixel eccitati.
Il fenomeno è quindi temporaneo, ma non meno sgradevole, quantomeno per gli utenti preoccupati che, in attesa della sparizione dello Switch Burn-in, si tuffano alla ricerca di soluzioni su Internet tra altri utenti preoccupati e personaggi inclini a fomentare facile allarmismo.
Kotaku ha già contattato Nintendo sul problema, e sono in attesa della risposta, ma al momento la soluzione proposta è semplice:
Disattivare il filtro Tubo Catodico
Sembra infatti il grosso del problema venga causato proprio dal filtro CRT, che è facile da rimuovere nel menù Impostazioni del servizio online
I gamer abbastanza vecchia scuola per desiderare linee di scansione ed artefatti grafici visibili sulla loro partita, ma non abbastanza di cuore robusto per vedere sulla loro costosa Nintendo Switch apparire pixel in ritenzione o, peggio, vedere lo Switch Burn-in attardarsi un po’ sui loro costosi monitor a 30 pollici, potranno fare a meno della modalità tubo catodico e giocare in 4:3 per un po’, evitando il trigger del loro stress.
In ogni altro caso, non siamo di fronte ad artefatti permamenti, e spesso basta riaprire il gioco in modalità 4:3 anziché Tubo Catodico per vedere le aberrazioni sparire.
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