Categorie: Bufala

BUFALA Al coniuge tradito spetterà un risarcimento di 100 mila euro.

E vissero felici e contenti…

Non è sempre così, spesso i matrimoni non hanno un bel finale. Oggi, forse, la causa va ricercata nei nuovi strumenti di comunicazione, che rendono i rapporti interpersonali più facili e disinibiti. Internet, chat, Facebook, Whatsapp, uniti ad una sempre più diffusa emancipazione ed a una crisi economica in grado di minare la stabilità dei rapporti, fanno “scoppiare la coppia” molto di più che in passato.

La notizia di oggi sembrerebbe far felici molti coniugi traditi, finalmente arriva per loro il “giusto” risarcimento. Il fedifrago pagherà caro non aver rispettato l’obbligo di fedeltà imposto dall‘articolo 143 del Codice Civile.

Secondo ilradicale.altervista.org, infatti, una modifica al già citato art. 143, prevede che

“Il coniuge che tradirà dovrà risarcire il partner con una cifra che va dai 20 ai 100 mila euro. La somma dipenderà dal fatto che la colpa sia reiterata o meno, e dipenderà anche dalla durata della stessa. In poche parole, se il marito o la moglie dovessero avere una storia parallela da diversi anni, o se dovessero avere più amanti, la cifra di risarcimento sarà quella massima. E’ chiaro che il coniuge tradito dovrà provare con assoluta e inconfutabile certezza l’infedeltà del partner, e potrà inoltre richiedere l’annullamento istantaneo del matrimonio”

Altervista.org, sorge subito qualche dubbio: una notizia così importante, ha come fonte un sito ospitato su Altervista, beh, rimaniamo speranzosi e cominciamo a cercare come si possa ricevere un sostanzioso risarcimento.

Nulla, nessuna fonte, nessun comunicato stampa, niente di niente.

Cerchiamo qualche conferma alla modifica dell’articolo 143, e troviamo diversi articoli del febbraio 2016, questa volta sono siti seri quelli che riportano la notizia che spegne ogni speranza.

Apprendiamo, infatti, che diversi Senatori del PD, DEM ed IDV hanno proposto un Ddl che modifica l’articolo 143, ma in maniera diametralmente opposta: ne viene proposta l’abrogazione. In pratica, si chiede che nella regolamentazione del contratto di matrimonio, venga annullata la norma che obbliga alla fedeltà reciproca.

Si tratta di un disegno di legge, firmato dalla Senatrice del Pd Laura Cantiini ed appoggiato da Alessandra Bencini (Idv), Daniele Borioli, Rosaria Capacchione, Valeria Cardinali, Monica Cirinnà, Camilla Fabbri, Sergio Lo Giudice, Alessandro Maran, Mario Morgoni, Stefania Pezzopane, Francesca Puglisi. di Dem.

“E’ un retaggio di una visione superata e vetusta del matrimonio”,

dichiara la Senatrice Cantini, ed aggiunge,

“il giudice non può fondare la pronuncia di addebito della separazione sulla mera inosservanza del dovere di fedeltà coniugale.

Insomma, se siete stati traditi, non vi spetta alcun risarcimento milionario, anzi, se fino ad oggi, l’infedeltà coniugale era considerata una violazione dell’articolo 143 e quindi un valido motivo per richiedere una separazione con addebito, con questa legge, non ci sarà alcun codice a cui appellarsi.

Ricordiamo che, oggi,

Al coniuge cui è stata addebitata alla separazione perde con l’addebito, il diritto a ricevere un eventuale assegno di mantenimento conservando però il diritto agli alimenti sempre che ne sussistano i presupposti.

Questo significa che, il coniuge a cui sia stata addebitata la colpa della separazione, potrà percepire somme di denaro (alimenti), soltanto nel caso in cui si trovi in una situazione di bisogno.

Ok, ennesima bufala acchiappalike, ma la cosa che ho trovato più divertente, questa volta, non è tanto il numero delle condivisioni (migliaia, come sempre), quanto il fatto che, a condividere la cosa, siano proprio alcuni studi legali. Vengono dei dubbi serietà di un avvocato che basa le sue tesi su ciò che legge in internet, senza preoccuparsi dell’effettiva applicazione di una Legge dello Stato.

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