Ci segnalano questo articolo del 17 Agosto 2016 pubblicato da Last-Webs:
Catania – I fatti sono accaduti settimana scorsa, ma solo oggi la notizia è trapelata. Una ragazzina appena 13 viene lasciata dal padre alla fermata del bus in Viale Alagona, deve raggiungere le amichette, pomeriggio da dedicare ai compiti tutte insieme e poi una passeggiata. Il papà, Carmelo I. lascia la figlia alla fermata e si allontana con la propria vettura per andare al lavoro.
Ma dopo qualche minuto il papà si accorge che sul sedile è rimasto un quaderno della ragazzina. Inversione di marcia e prova a raggiungerla alla fermata dove pochi istanti prima l’aveva lasciata. La dimenticanza del quaderno, salva da un orrore la ragazzina.
Tornato indietro Carmelo I. vede un africano trascinare la ragazzina verso la spiaggia. Una brusca inchiodata e la corsa disperata in soccorso della figlia.
L’uomo strappa dalle mani dell’africano la bambina e si avventa sull’aggressore senza risparmiare alcun colpo. L’africano caduto a terra viene ripetutatmente colpito ai genitali con calci di una potenza inaudita.
In seguito l’africano viene soccorso e all’arrivo in ospedale gli hanno dovuto rimuovere i genitali, oramai spappolati, oltre a diagnosticargli diverse fratture e costole incrinate, ne avrà per 50 giorni. Al momento non si conosce la posizione di Carmelo, sicuramente indagato per lesioni gravi.
La fonte citata è Supernotizie.net in un articolo del 26 Marzo 2016, che a sua volta cita come fonte Gazzetta della Sera (25 Marzo 2016) che a sua volta, ancora, cita come fonte Libero Giornale.
La notizia non è riportata in alcuna testata nazionale né locale. È un dato di fatto che la formula immigrato=molestatore / minorenne / vendetta violenta è ormai un tipico menu dalle sempre succulente portate per degustatori facili al click e alla condivisione. Una formula perfetta per diffondere il virus dell’odio e della disinformazione, perché a molti lettori non interessa verificare l’attendibilità di ciò che leggono: se si tratta di un africano non può essere che vero.
Lo sdegno, il disgusto e la disapprovazione di certe notizie in questo caso raddoppiano. La foto riportata ci rimanda a un altro caso riportato dal Messaggero il 13 Novembre 2014. La persona ferita è una donna di nome Khaloua, obbligata a sposare l’uomo che l’aveva stuprata quando aveva solo 16 anni. L’uomo l’ha ferita a morte dal momento in cui la donna gli ha parlato di divorzio, sfigurandola e deturpandola con un rasoio.
Siamo dunque di fronte a una bufala, uno squallido tentativo di disinformare e diffondere odio xenofobo. Il padre che massacra lo stupratore rigorosamente africano deve ovviamente strappare un applauso, un “bravo, così si fa”. Non siamo noi a dirlo, sono i commenti.
Ogni stupro è una tragedia e va punito.
Esistono, purtroppo, veri casi di stupro in tutto il mondo. Ogni giorno. Perché inventarne di nuovi? Perché?
Bufala. Tra le più squallide mai formulate con l’utilizzo di foto di vere tragedie, per costruire un castello di menzogne.
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