BUFALA E ACCHIAPPALIKE Zingara salta cancello di una casa che non è la sua. Il proprietario deve risarcirla perché le sbarre erano a punta
Il mendicante del web di oggi ha già seminato odio a sufficienza, tanto da far giungere il suo messaggio sulle nostre bacheche, con schianti di odio e indinniazione in allegato. Ce lo segnalano i nostri lettori:
Dopo avervi insegnato che un’immagine con didascalia non è un’informazione (leggi la nostra guida utile), il fenomeno non si arresta. Il viralizzatore – con un pessimo gusto in termini di sintassi e punteggiatura – ci presenta una foto di una donna infilzata dalle sbarre di un cancello. Cancello dunque casa. Casa dunque proprietà. Proprietà dunque violazione. Violazione dunque stranieri.
Senza perderci in considerazioni piene di fiele e pietà, possiamo considerare questo post una bufala creata per acchiappare like facendo leva su indignazione media, condivisione compulsiva e tutte le loro giunture. Come riportano Daily Star, Daily Mail e New York Post, l’episodio si è verificato in Turchia, nella città di Adana, nel maggio 2014.
Ceyda Oruk, 35 anni, stava passeggiando con la figlia nel quartiere di Ismail Safa Ozler Anadolu Lisesi. La bambina aveva indicato dei gelsi, e la mamma si era arrampicata ad un’inferriata per raccoglierli da un albero. Poi l’incidente. Dopo aver atteso i soccorsi per 20 minuti, la donna è stata portata all’ospedale. Per ragioni di sicurezza, la donna non poteva essere disarcionata sul luogo, dunque è stata trasportata con un pezzo di inferriata ancora attaccato al braccio:
Tuttavia, le punte non avevano toccato punti vitali e Ceyda Oruk era stata dimessa dopo 24 ore.
Ciò che il viralizzatore scrive, dunque, è una bufala acchiappalike.
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