BUFALA Abolizione del bollo: come fare secondo la Rete – Bufale.net
Il “mestiere” dell’antibufala è un mestiere complicato. Sia per la mole delle bufale che ogni giorno ci vengono sottoposte, che per l’estrema difficoltà di non affrontare più e più volte gli stessi temi, legati agli strumenti cautelari che potrebbero aiutarci a difenderci dalle bufale, che sovente vi ricordiamo, ma ancor più spesso vengono del tutto ignorati.
Uno di questi è la riproposizione di bufale d’annata con l’aggiunta di nuovi elementi atti a renderle solo appartentemente diverse, o ad illudere il pubblico che ci siano elementi di variazione.
Per questo nonostante l’ormai eterno senso di deja vu che quest’opera ci provoca, abbiamo deciso di esaminare nel dettaglio la notizia che ci è stata proposta, targata “Notizie Spericolate”, con l’elemento di novità dato dall’attribuzione del messaggio ad un fantomatico “attivista politico”:
BOLLO AUTO:perchè non pagarlo ?
Buongiorno cari lettori di TI POSSO AIUTARE GRATIS !?! Sono un dipendente dell’agenzia riscossioni tasse,la tanto,anzi tantissimo odiata EQUITALIA Oggi volevo parlarvi di una mia ESPERIENZA DIRETTA con una delle tante cose, ILLEGALI,che vi sono in Italia,cioè il pagamento del BOLLO AUTO. Infatti io personalmente non lo pago perché da quando sono venuto a sapere della sua illegalità, grazie al mio giro di conoscenze ,ho smesso di pagarlo e ho denunciato l’accaduto alla Commissione Europea.
Per chi non lo sapesse il BOLO AUTO è la vecchia tassa di circolazione, divenuta poi di proprietà, e vi posso dire a cosa si va incontro a non pagarlo: Diciamo che se il bollo è pagato in ritardo al costo dell’imposta va aggiunta la sanzione amministrativa del 6% e degli interessi in ragione del 2,50%;se non si paga il bollo entro tre anni dalla scadenza, l’ Ente impositore può pretendere la tassa, tramite Agenzia di Riscossione(Equitalia), maggiorato della sanzione, degli interessi e delle spese di recupero del credito.
Iniziamo a dire che la TASSA DI POSSESSO su una cosa tua è la cosa più assurda che ci sia,infatti è come se pagassi l’affitto su di una casa di tua proprietà,comprata o costruita con i tuoi soldi. Inoltre il bollo auto, o tassa di proprietà, è una prerogativa del tutto italiana,nei paesi dell’unione europea non c’è.
Pertanto anche all’Italia è stata chiesta la rimozione di questa tassa per allinearsi agli altri paesi. Abolizione che non è mai avvenuta così che, ogni anno, l’Italia paga una megamulta alla comissione europea proprio perché continua a chiedere a noi cittadini il pagamento del bollo. Il problema è che le entrate dei bolli auto sono nettamente superiori alla multa da pagare, ne consegue che l’Italia se ne frega, continua a pagare la multa e riscuotere il bollo TANTO LE CONVIENE Quindi per far si che questa riscossione di questa tassa il illegale termini,nessuno più deve pagare il bollo e quando vi arriva a casa la lettera di pagamento, andate da un avvocato e chiedete di denunciare lo stato tramite la commissione europea
L’appello, avrete ben capito è una bufala completa ed assoluta. Ne discuteremo brevemente, prima di fornire il dirimente parere di Altroconsumo, principale associazione dei consumatori.
Innanzitutto ricordiamo che la tassa di possesso non è affatto un qualcosa di così assurdo ed antigiuridico come viene descritto nell’appello, bensì discende dal logico principio giuridico dell’eius commoda, cuius incommoda: “chi trae beneficio da qualcosa, ne paghi il prezzo”, in sostanza.
Possiedo una automobile: la uso. Ne traggo godimento. Il mio godimento dipende però dall’uso delle strade del paese in cui mi trovo (in questo caso l’Italia), ed alla cui manutenzione è necessario che io contribuisca. Dipende dall’istituzione di apposite strutture, come un Pubblico Registro Automobilistico (PRA) che renda ogni vettura identificabile in caso di necessità… tutta una serie di adempimenti cui io, automobilista, non posso semplicemente rifiutarmi di adempiere lasciando che “ci pensi qualcun altro”. Allo stesso modo in cui, da detentore di apparecchio televisivo, non posso ignorare che, senza l’apposito canone a garantire trasmissioni televisive, avrei semplicemente un costoso elettrodomestico a prendere polvere in casa o un lussuoso monitor da usare per i videogames più in voga o, da detentore di natanti, non posso sottrarmi dall’ormeggiare in un porto che appartiene alla collettività tutta ed usufruire di una serie di servizi necessari e costosi.
Ciò posto, nessuno ha mai richiesto ed ottenuto l’abolizione di alcunché. Come ricorda la citata associazione Altroconsumo:
Il 13 febbraio 2012, inoltre, è stata presentata un’interrogazione al parlamento europeo in materia “tassazione delle autovetture nell’UE e il bollo auto italiano”. Tra le altre cose, è stato chiesto alla Commissione europea di avviare uno studio per fotografare l’attuale situazione della tassazione delle autovetture e del mercato automobilistico europeo negli Stati membri, quindi di verificare la compatibilità del bollo auto italiano con il mercato automobilistico europeo.
La risposta, pervenuta il 20 marzo 2012, ha fatto chiarezza, una volta per tutte. È stato quindi specificato che, fatto salvo il rispetto dei principi generali del diritto dell’Unione, i regimi fiscali nazionali in materia di tassazione delle autovetture sono a discrezione degli Stati membri. Nello specifico, perciò, il bollo auto italiano è di competenza delle autorità nazionali e la Commissione non lo ha ritenuto contrario al diritto dell’Unione europea. Non esiste, perciò, alcun fondamento di verità.
La bufala pertanto si trascina sin dall’ormai lontano 2012, ed è frutto di un’interpretazione artificiosa e falsa, un wishful thinking dato da chi, evidentemente, sperava che l’interrogazione si traducesse in una “formula magica” per evitare un adempimento tributario o, peggio, nata dagli “acchiappaclic” che distorcono le notizie per renderle adatte ad attirare facili click e facili condivisioni (e quindi, tintinnante denaro nelle loro casse).
L’elemento di novità?
La versione odierna della notizia introduce la fallacia logica nota come appello all’autorità: viene infatti introdotto nel mix di mezze verità e falsità complete la figura autorevole dell’attivista politico, figura anonima che nel volgere delle righe comincia ad essere grottescamente arricchita di altre qualifiche autoritative come quella di essere un dipendente di Equitalia e di avere un giro di conoscenze in grado di confermare le sue teorie.
Fermandosi a pensare razionalmente alla vicenda, dovremmo supporre che, trattandosi di materia tecnico-giuridica e contabile, probabilmente un mero attivista politico o un dipendente di un’ente di riscossione (che non è, ricordiamo, ente impositore, ovvero l’ente da cui promana la tassa o l’imposta) non è la persona cui chiederemmo lumi sulla faccenda: cosa che faremmo, ad esempio, ricorrendo all’aiuto di un bravo avvocato o di un commercialista.
Ma nell’impeto del clic la creazione di questa personalità eclettica, anonima ed ammantata di potere diventa abbastanza per sdoganare l’intera notizia.
Quindi, a scadenza del bollo auto potete fare una sola cosa: pagare il bollo auto stesso.
Se avete dubbi, potete rivolgervi ad un buon avvocato, commercialista o associazione dei consumatori, ma non cercate di inseguire la chimera del denunciare lo Stato.
Perdereste il vostro tempo, ed i vostri soldi.
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