A volte è veramente dura essere neutrali di fronte a certe storie. Ci hanno segnalato un articolo che nel titolo cita testualmente: “Ancora 8 secondi e Ascoli sarebbe stata rasa al suolo. Quello che non ti diranno mai sull’incidente aereo in Ascoli Piceno”. Pubblicato oggi, 23 agosto 2014, riporta una versione molto eroica del disastro avvenuto tra i due Tornado ad Ascoli.
Voleva evitare che l’aereo in panne si schiantasse sulla città di Ascoli Piceno. Hanno deciso volutamente questa collisione, lo scontro fatale è stato voluto da uno dei tornado per evitare la strage su Ascoli.
[…]
I due cacciabombardieri andavano ad una velocità di 2 Mach (che corrispondono a circa 2200 km/h) e che la distanza dal luogo dell’impatto al suolo e il centro di Ascoli Piceno è di circa 5 km, è stato stabilito dagli addetti ai rilevamenti che i due cacciabombardieri avrebbero impiegato circa 8 secondi per coprire quella distanza. E stata una manovra forzata e coraggiosa quella che una coppia di militari ha dovuto eseguire per l’onore e il senso della patria, questo è il motivo che ci spinge a definire eroi questi coraggiosi ragazzi.
La notizia sta facendo il giro in internet, perchè le TV non possono parlarne.
È dubbiosa la velocità citata dall’articolo, siccome i due aerei si trovavano a bassa quota e la velocità del Tornado a quelle altezze è di massimo 1.480 km/h (1,2 mach).
Inoltre, secondo quanto risulterebbe dalle indagini, testimoni hanno riferito di aver visto volare i due Tornado molti bassi prima dello scontro in volo e di aver fatto molte telefonate allarmate alle autorità negli attimi precedenti all’esplosione. A quella velocità dovevano essere tornati di nuovo in quella stessa zona? Molto improbabile.
Poi la classica frase “perché le TV non possono parlarne“. Non commento oltre.
La fonte di questo articolo? Si tratta di un copia incolla da Il Corriere della Sera, o meglio, di un sito che si fa chiamare “IL” Corriere della Sera. L’articolo originale è stato pubblicato il 21 agosto 2014 ed ha totalizzato oltre 36 mila condivisioni.
Nello stesso articolo ci sarebbe una galleria fotografica che per poter visionare bisogna condividere l’articolo tramite uno dei social network proposti. Non l’ho fatto e non ci penso neanche.
Ricordiamo che tutt’ora ci sono delle indagini in corso.
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