Ci segnalano in molti la notizia, targata Generazione Social Network, secondo cui
GROSSETO – 1 DICEMBRE 2014 –
Il tutto ha avuto inizio questa mattina a seguito di una denuncia per aggressione presentata da una donna anziana che sosteneva di essere stata aggredita durante la notte da un gruppo di persone con l’accento dell’Est, quasi certamente provenienti dal Campo ROM nelle vicinanze della sua casa.
All’alba i Carabinieri hanno così data il via ad una serie di interrogatori e perquisizioni, non gradite però dalle famiglie ROM che sin da subito si sarebbero scagliate contro gli agenti con l’ausilio di spranghe e sassi.
A seguito dell’arresto di alcuni giovani ed all’allontanamento dei minori, avrebbero avuto inizio le perquisizioni che hanno portato alla luce un fucile, una pistola e circa 6 milioni di euro in contanti; il tutto occultato all’interno di un materasso messo a terra ed utilizzato per dormire da due bambine di 7 ed 8 anni, quasi sicuramente ignare della fortuna posseduta all’interno del loro “letto” e le quali ogni giorno venivano sfruttate ed inviate dai loro genitori a chiedere l’elemosina nel parchegggio di un supermercato non molto distante.
Il tutto ha inizialmente destato molti sospetti viste le condizioni igieniche e le presunte condizioni economiche della famiglia, la quale, sin dal loro arrivo in Italia ha sempre ottenuto un sostegno economico dal Comune, addirittura recandosi per circa due volte al mese alla sede Provinciale per il ritiro dei buoni pasto e la consegna delle bollette per richiedere il pagamento da parte del Comune.
Una serie di gravissime anomalie nella formulazione, identificate dallo stesso contatto che ce la ha segnalata, ci portano a ritenere che questa sia una bufala.
In primo luogo, nonostante la data riportata sia “1 dicembre 2014” in realtà questo testo è la riproposizione di un appello identico che il medesimo portale ha pubblicato sui Social in data 28 Novembre, rimettendolo in circolo con questo lieve mutamento per “riaccenderne” la viralità.
Il nostro affezionato lettore poi, memore della guida utile da noi offerta in traduzione, nonché dei consigli tecnici da noi forniti ancora prima ha provveduto di suo input a fare le doverose ricerche sulle immagini che il titolo fuorviante (“Perquisizione in un campo ROM: ritrovati circa 6 milioni di euro in contanti. LE FOTO”) lega alla presunta perquisizione.
I risultati non si sono fatti attendere.
Evidentemente l’articolo è stato redatto con un aiuto da Google Immagini, interpellato con parole chiave come “Milioni di euro”, che ci riportano infatti l’Hyperlink corretto alla prima immagine utilizzata.
Che proviene da un articolo del quotidiano La Repubblica relativo al sequestro, di una ingente somma di denaro nascosta in una Audi ad opera della Polizia Francese, avvenuto a Strasburgo:
Per quanto attiene la seconda immagine, questa appartiene ad un sequestro valutario avvenuto a Malpensa nel 2012: in quell’occasione il proprietario della somma aveva risposto alla domanda di rito su quanto denaro avesse da dichiarare indicando un ammontare di gran lunga inferiore al reale, subendo della somma eccedente la franchigia per cui non è necessaria dichiarazione. Ancora una volta, non parliamo quindi di nomadi.
Vieppiù che la stessa immagine è stata già in passato riciclata in una bufala: questa volta ad opera dell’ormai celebre Corriere del Corsaro e relativa ad un inventato cittadino onesto che, recuperata una “valigetta piena di denaro”, corre a consegnarla all’autorità attendendo la ricompensa.
L’ultima immagine è addirittura una foto stock usata in molti articoli di testate giornalistiche per parlare genericamente di campi nomadi, apparsa nel portale satirico Nonciclopedia alla voce Campo nomadi.
Abbiamo inoltre compiuto il controllo ulteriore di verificare se la notizia avesse il minimo riscontro al di fuori del portale
Abbiamo scoperto che non ve ne era alcuno: la notizia viene inizialmente riportata solamente dalla pagina indicata, più il portale Newnotizie.it che esprime perplessità non dissimili dalle nostre, confermandone quindi la fondatezza:
Ciò che è quindi infondato, è l’appello bufala, che infatti non riporta alcun elemento utile a valutarne la presunta veridicità, specialmente a fronte delle identificate idiosincrasie.
Di quale campo nomadi stiamo parlando? Quale sarebbe il Comando dei Carabinieri interessato? E perché un Comando dei Carabinieri dovrebbe presentarsi alla stampa in forma anonima e fornendo foto “tarocche” reperite qua e là da Google Immagini? Perché non esistono riscontri dell’aggressione patita dalla presunta “donna anziana” da “gente con l’accento dell’Est”? Fermo restante che l’equazione “accento dell’Est=Nomadi”, a fronte di una popolazione Rom ormai presente da generazioni sul territorio Italiano appare lacunosa, priva di senso ed atta a solleticare un’immagine stereotipata che ben si presta alla viralità.
Il nostro giudizio è inequivocabile: questo testo è una bufala, costruita a tavolino per capitalizzare sul diffuso sentimento contro i nomadi, collazionando in un unico testo tutti i pregiudizi più in voga, dai nomadi violenti contro gli anziani ed i deboli e sfruttatori dell’infanzia fino al “tesoro segreto” che si vorrebbe custodito in baraccopoli e tendopoli.
Siamo sempre aperti comunque a smentite, le quali, dato quanto fin’ora detto, dovranno essere precise, inoppugnabili e giustificare una per una ognuna di queste debolezze.
AGGIORNAMENTO: Nel pomeriggio del primo Dicembre, lo stesso giorno della “seconda pubblicazione” dell’articolo, il Portale Generazione Social Network ha provveduto a rimuovere lo stesso pubblicando nota di rimozione dal seguente contenuto.
CHIEDIAMO SCUSA A TUTTI COLORO CHE SONO STATI TURBATI DAL LINK CHE è CIRCOLATO SU FACEBOOK NELLE ULTIME ORE!
SAY NO TO RACISM!
Riteniamo sia un eccellente segno: purtroppo ciò non ha impedito che la notizia, nella sua breve permanenza nella blogosfera e su Facebook, diventasse virale: era fatale con le 15mila condivisioni su Facebook riportate nella pagina prima della sua chiusura che la stessa venisse ripresa e ripubblicata in diversi blog e portali.
In queste talune di nuove condivisioni compare una quarta foto, tratta dalla formulazione della bufala del 28 novembre, con nomi e cognomi di alcuni nomadi, suggerendo così un’identificazione dei colpevoli.
La foto risulta invece relativa ad un’Ordinanza di Custodia cautelare del 2010.
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