È giunta nelle ultime ore la notizia dell’arresto di un primario dell’ospedale di Montichiari. Secondo le indagini avrebbe ucciso volontariamente due pazienti ricoverati per Covid con l’intento di liberare letti e alleggerire il lavoro di operatori e colleghi. In questo momento il primario si trova agli arresti domiciliari. Il medico avrebbe somministrato ad almeno due pazienti due farmaci che avrebbero accelerato il decorso della malattia, ma senza riportarlo sulla cartella clinica. Domani mattina dovrà rispondere di omicidio volontario e falso in atto pubblico.
Brescia Today riporta che le indagini contro il primario sono scattate ad aprile 2020 dopo un esposto presentato alla Procura. Da subito si sono mossi i NAS per raccogliere indizi, reperti, testimonianze e tutto il materiale utile a ricostruire l’attività del medico.
Le indagini sono rivolte principalmente alla morte di due pazienti tra il 20 e il 22 marzo. Due anziani, Natale Bassi e Angelo Paletti, sarebbero morti poco dopo essere entrati in contatto col primario che oggi si trova agli arresti domiciliari. I carabinieri hanno rilevato un repentino peggioramento dei pazienti una volta che questi arrivavano all’ospedale. L’autopsia su entrambi i deceduti ha rilevato che nei loro corpi era presente un anestetico usato per le intubazioni, ma queste intubazioni non erano avvenute. In più, è stabilito che tale anestetico se non viene seguito da un’intubazione può condurre alla morte per arresto cardiaco.
L’operatore sanitario dipendente dall’ospedale che ha presentato l’esposto in Procura ha fatto notare che il primario avrebbe somministrato Succinilcolina e Propofol.
Gli inquirenti riportano che Natale Bassi, all’arrivo in ospedale, non versava in condizioni disperate. Nonostante questo sarebbe morto cinque minuti dopo l’ingresso del primario nella stanza, che avrebbe chiesto agli infermieri di somministrargli la Succinilcolina e di lasciarlo solo col paziente. Bassi è morto poco dopo e un altro medico, sulla cartella clinica, ha scritto che il paziente è deceduto per “improvviso arresto cardiocircolatorio”.
Anche Angelo Paletti, la seconda vittima, non versava in condizioni gravi eppure il primario avrebbe riportato sulla cartella clinica che le condizioni del Paletti erano più gravi. Il verbale del 118, invece, riportava il paziente come “cosciente”. In seguito il paziente avrebbe avuto una “grave crisi respiratoria” e per questo sarebbe deceduto.
La presunte vittime, secondo gli inquirenti, arriverebbero addirittura a 4 ma le indagini che formulano l’accusa sono ferme, per il momento, ai due casi sopra elencati.
Nell’ordinanza firmata dal gip Angela Corvi è riportato che il primario fosse nella piena consapevolezza e avesse volontà di uccidere. Gli Spedali Civili di Brescia hanno sospeso il primario dall’incarico. Sul caso, riferiscono dagli Spedali contattati da Fanpage, non ci sono al momento indagini interne.
Dalle intercettazioni tra gli infermieri emerge che i dipendenti considerano “pazzo” il primario e che si sono spesso rifiutati di somministrare ai pazienti i farmaci richiesti dal primario. Nel frattempo l’indagato considera “illazioni” le accuse contestategli e ha riferito che ha sempre agito per salvare le vite dei pazienti. Le indagini sono ancora in corso.
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