Una strana polemica quella sollevata da Borghi, oggi 20 agosto, richiamando in gioco il noto virologo Roberto Burioni e i dati Covid di Stati come Vermont e Alabama. Dopo aver analizzato la sua presa di posizione sulla Svezia, attraverso l’articolo di questa mattina, ci sono degli elementi che non possiamo ignorare questo venerdì. Soprattutto per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini e alcuni paradossi che sono venuti a galla dopo l’iniziativa social tanto voluta da questo personaggio politico.
In particolare, Borghi ha pubblicato un tweet, citando Burioni, a proposito dei dati su Vermont e Alabama in merito al numero dei contagi registrati in questi mesi nei due Stati americani. La sua intenzione era quella di dimostrare che i casi positivi viaggino di pari passo nonostante il Vermont con 67% della popolazione totalmente vaccinata sia contrapposto a all’Alabama, ultimo con il 35%.
Come si nota dal tweet in questione, Burioni ed altri utenti hanno fatto immediatamente notare a Borghi che i numeri da lui condivisi siano su scale differenti. Dalla risposta, infatti, si percepisce che con il Vermont la scala vada da 0 a 300, mentre con Alabama andiamo da 0 a 7500. Borghi ha provato controbattere, affermando che in realtà ci si debba concentrare sull’andamento delle curve, a suo dire identico prima e dopo l’arrivo dei vaccini.
Il problema è che Borghi ignori la ragion d’essere dei vaccini, ovvero limitare le ospedalizzazioni e i decessi. E così, scendendo in dettagli su Alabama e Vermont, si scopre ad esempio che il numero di morti sia molto più basso nel Vermont (anche in proporzione rispetto alla popolazione). Potete osservarlo nella foto che segue. Borghi risponde così: “Non confronto i morti perchè nessuno ha messo in dubbio che i vaccini proteggano dai decessi per covid le fasce di età più avanzate, anche considerando gli effetti avversi“.
Hai poi aggiunto che il suo ragionamento nasce per sottolineare quanto sia inutile il green pass, ma il post iniziale era palesemente contro i vaccini. C’è poi il dato sui ricoverati in Vermont (625000 abitanti), ovvero 27 (0,0043%), mentre i ricoverati in Alabama (4900000 abitanti) sono 2755 (0,0562%). In pratica, in Alabama, ad oggi, c’è un rischio di essere ricoverati tredici volte superiore rispetto al Vermont.
Se avete dubbi, basta digitare su Google “Alabama Covid” e “Vermont Covid“, ottenendo immediatamente grafici a supporto della tesi di Burioni e contro l’idea portata avanti da Borghi. Non è un caso che anche i seguaci di quest’ultimo gli abbiano fatto presente che il caso riportato non deponga a suo favore.
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