Bufala

Bonus Io resto a casa: Lo stato versa a ogni cittadino che resta responsabilmente a casa 250€ al giorno a Natale – Il ritorno della Bufala

Ci segnalano i nostri contatti l’ennesimo caso di Griefing: la bufala del “Bonus io resto a casa”.

Abbiamo deciso noi di dare a questo tipo di bufale il nome di “Griefing”, rubandolo dal gergo videoludico. Nel gergo videoludico il Griefer è quel giocatore che nei giochi online e multiplayer non gioca per divertirsi, ma gioca per rovinare il divertimento agli altri.

Bonus Io resto a casa: Lo stato versa a ogni cittadino che resta responsabilmente a casa 250€ al giorno a Natale – Il ritorno della Bufala

Analizziamo ora la bufala che ci è stata inviata. Una Catena di S. Antonio a mezzo Social.

FINALMENTE UNA GIUSTA L’HA FATTA…
BONUS IO RESTO A CASA:
Lo stato verserà ad ogni cittadino che resterà responsabilmente a casa, 250 € nei giorni di Natale e 250€ a Capodanno.

Il modulo per la richiesta lo trovate qui:

Redatta sul testo di una bufala di identico contenuto, ambientata però agli inizi della seconda Ondata, dove la somma era inferiore, “solo” 120 Euro.

Il senso è esattamente questo: spingere chi riceve la catena a comportamenti umilianti ed autodenigratori, se non chiaramente autolesionisti.

Abbiamo letto di persone convinte a gettare acqua gelida nell’olio bollente, recarsi in comune con gli escrementi del proprio animale domestico in un contenitore chiedendo un bonus di 900 euro, ma anche inviti rivolti ai più piccoli a giocare col fuoco o agli adulti nel mutilare i loro cellulari e caricabatterie per sbloccare nuove funzioni, danneggiandoli in modo irreversibile.

E, giusto oggi, persone convinte a telefonare alle autorità lamentandosi che i veicoli di Google Street View gli stanno attivando i chip iniettati nel cervello.

Nel caso della “Bonus io resto a casa” l’umiliazione resta tale e non tracima nell’autolesionismo: cliccando sul link indicato compare l’immagine di uno scimmione che rivolge un gesto volgare allo sventurato cliccatore.

Sventurato cliccatore che dovrebbe ben imparare che le comunicazioni istituzionali non arrivano a mezzo WhatsApp.

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