Bologna, la classe impara il braille per aiutare la compagna ipovedente
A volte è giusto dare una notizia positiva: e siamo contenti di poter affermare che “la classe impara il braille per aiutare la compagna ipovedente” non solo è vera, ma è anche decisamente una buona notizia.
Una notizia buona e positiva, che dimostra come l’Umanità si possa distinguere tra coloro che dicono che “saranno migliori, dopo” e chi ha deciso di esserlo, ma per davvero. Senza hashtag, senza promesse, senza cercare notorietà o la stima della “gente”.
Bologna, la classe impara il braille per aiutare la compagna ipovedente
Succede tutto, come descritto da Corriere Bologna, in una scuola media dove coincidono due eventi.
La presenza di una studentessa, una ragazzina profuga dalla Siria e ipovedente e il programma Erasmus+ Solidarité, che è un progetto Erasmus in lingua francese finanziato dall’Ue, iniziato nel 2018 e coinvolge quattro Paesi: Italia, Grecia, Svezia, Germania.
Sostanzialmente, un progetto improntato alla solidarietà: e quale solidarietà migliore del provare a mettersi nei panni di qualcun altro e dei suoi bisogni?
L’intera scolaresca ha deciso di imparare a leggere e scrivere in Braille, cimentandosi con una dattilo-braille, una piccola macchinetta (affine ad una macchina da scrivere) in grado di “punzonare” i fogli con l’alfabeto braille selezionando le diverse combinazioni di sei pulsanti.
Un gesto di solidarietà verso il prossimo, vicino e lontano.
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