Siamo tutti a conoscenza del fenomeno chiamato Phishing, quel genere di fenomeno democratico in cui tutti cascano. E sottolineiamo, tutti.
Non staremo qui a reinventare la ruota rispiegando tutto, solo le basi. Per non tediarvi ulteriormente vi diremo preliminarmente che a Bologna falsi operatori sanitari propongono appuntamenti per il vaccino a domicilio.
E che è falso: nessun operatore sanitario verrà mai casa per casa a vaccinare gli anziani.
Si tratta di un caso di Phishing, o meglio della sua forma più arcaica, una vera e propria forma di truffa.
La struttura denunciata dall’AUSL di Bologna è la stessa che abbiamo visto in milioni di tentativi simili, email e telefonate ricevute da anziani ed altri soggetti deboli.
L’Azienda Usl di Bologna ha ricevuto segnalazioni da parte di cittadini contattati da sedicenti operatori sanitari con la proposta di appuntamenti a domicilio per la vaccinazione anti Covid-19.
L’Azienda ne è del tutto estranea e ricorda che gli appuntamenti per la vaccinazione a domicilio sono offerti, attualmente, solo alle persone ultra ottantenni già seguite dall’Assistenza Infermieristica.
Gli appuntamenti vengono proposti, telefonicamente, dagli stessi infermieri che abitualmente si recano al loro domicilio.
È sostanzialmente la storia di Totò che vende la Fontana di Trevi, o del finto avvocato o ufficiale delle Forze dell’Ordine che estorce soldi all’anziano promettendo di usarli per aiutare un suo congiunto arrestato a seguito di un immaginario sinistro stradale.
Il malfattore carpisce la fiducia del prossimo e entra in casa del soggetto debole.
Il motivo per cui dobbiamo parlarne noi ora però è che lo stesso identico appello sta girando su WhatsApp, senza indicazione della fonte istituzionale.
Errore questo gravissimo: le fonti, anche in questo mondo, sono tutto.
Siamo sostanzialmente così abituati a vedere ogni genere di balzana bufala rimbalzare di messaggino in messaggino da dubitare di quello che leggiamo.
Ve lo avevamo detto. Ve lo avevamo detto anche più volte.
A forza di diffondere bufale su WhatsApp avete squalificato il mezzo così tanto da essere diventati voi stessi il ragazzo che urlava “Al lupo, al lupo!”.
Ed ora nessuno vi crederà. Neppure quando avete ragione.
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