Sfregio di CasaPound Italia sul murale con giocatore azzurro inginocchiato, ora più fascista
Ci sono conferme sull’iniziativa di CasaPound Italia, in merito all’iniziativa che ha visto il gruppo giovanile del movimento di estrema destra modificare il murale di Roma che tanto ha fatto discutere. Dopo le polemiche relative alle manifestazioni per le riaperture alle quali hanno partecipato anche loro esponenti, come vi abbiamo riportato di recente, oggi 2 luglio tocca concentrarsi sull’opera che si trovava nel quartiere Monti in via dei Neofiti, inizialmente raffigurante un giocatore della nazionale azzurra pronto ad inginocchiarsi contro il razzismo.
Il significato del gesto di CasaPound Italia sul murale con il giocatore azzurro inginocchiato
Il lavoro era stato realizzato dal famosissimo street artist Harry Greb. Come detto, era diventato simbolo di lotta al razzismo, visto che c’era un giocatore della nazionale in ginocchio. Ora non è più così, come si nota dalla foto ad inizio articolo, considerando il fatto che la figura rappresentata in un primo momento è stata sostituita da un calciatore in piedi e col braccio teso. Inevitabile il richiamo al ventennio fascista, ma anche il ricordo della gloriosa nazionale di Vittorio Pozzo. Scelta approvata da diversi sostenitori di CasaPound Italia su Facebook:
“In piedi sempre, per combattere ogni forma di razzismo non serve la sottomissione ma il coraggio e l’esempio”;
“Dovrebbero essere gli altri ad inchinarsi leggendo la straordinaria storia del nostro paese, IO NON MI INGINOCCHIO cari comunisti con il c**o degli altri”;
“Rispetto per chi non ti rispetta, una organizzazione razzista, violenta, di vandali e ladri vittimisti Anti Bianchi e Anti cristiani black LIES matter organizzati, pagati dal sistema coccolati dai media, imprese, stati, polítici, persino le Nazionali”.
Pare superfluo ogni altro commento all’iniziativa di CasaPound Italia, in attesa di capire quale decisione verrà presa dal gruppo allenato da Mancini contro il Belgio sulla possibilità di inginocchiarsi contro il razzismo. A maggior ragione dopo i fatti del murale di Roma.
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