“Bibbiano, gli affidi illeciti alle coppie gay e il silenzio della stampa radical chic”
Sul caso degli affidi illeciti di Bibbiano abbiamo un articolo in aggiornamento dedicato interamente al sindaco PD Andrea Carletti, e potete seguirlo a questo indirizzo. Come accade in ogni fatto di cronaca, il pubblico e le fazioni politiche bombardano i social con accuse continue verso lo schieramento opposto, una mossa fatta di generalizzazioni e contenuti acchiappalike che talvolta degenerano al punto da portare i diretti interessati a prendere provvedimenti. Ciò che tutti mettono da parte – utenti e politici, allo stesso modo – è l’attenzione sui fatti.
Oggi ritorniamo sul caso di Bibbiano per rispondere a un meme che riassume il caso in poche righe: i bambini strappati con l’inganno alle loro famiglie sarebbero stati affidati a strutture e coppie gay, e soprattutto l’intera vicenda sarebbe stata costantemente ignorata da parte di tv, giornali e social.
Voi avete capito quel che succedeva a Bibbiano (Reggio Emilia)?
Avete capito che portavano via i figli alle famiglie, accusando i genitori di abusi inventati di sana pianta, per lucrare e darli in affido a strutture e coppie gay? Avete capito che gli davano scariche elettriche per manipolarne i ricordi? Che falsificavano i disegni per avvalorare le accuse? Che omettevano di consegnare ai bambini lettere e regali dati dai genitori naturali? Avete capito che il PD è solidale con il Sindaco arrestato? Avete capito che per 20 anni, senza [che] nessuno alzasse un dito, centinaia di bambini ai quali hanno fatto il lavaggio del cervello, sono stati strappati alle famiglie, mantenuti in affido e sottoposti a un circuito di cure private a pagamento?
Perché non vedo tutto questo sui giornali, TV e social? Perché non leggo articoli nei noti soloni radical chic? Questo silenzio è la violenza più profonda. Questo silenzio è inaccettabile.
Federica Anghinolfi
L’affidamento illecito dei bambini alle “coppie gay”
La parte del meme che interessa l’affido illecito dei bambini alle coppie gay è uno dei nuclei più centrali e uno degli elementi più discussi sui social network. Per comprendere al meglio questo aspetto dobbiamo scomodare il nome di Federica Anghinolfi.
Federica Anghinolfi era il dirigente dei Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni e per lei è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. Al di là dei dirigenti, degli specialisti e di altre figure istituzionali per il Comune di Bibbiano, la misura cautelare ha colpito anche due persone affidatarie, Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni, una coppia omosessuale alla quale la Anghinolfi aveva affidato una bambina tramite le procedure abbastanza note alla cronaca.
Cosa legava maggiormente Federica Anghinolfi al mondo gay? Come riporta Il Resto del Carlino rafforzato da Il Giornale, Federica Anghinolfi è omosessuale e negli anni ha sempre manifestato il suo attivismo per i diritti del mondo LGBT e quindi per il diritto all’adozione per le coppie omosessuali. In più, secondo Il Resto del Carlino – che attribuisce questo dettaglio alle indagini degli inquirenti – Federica Anghinolfi, in precedenza, avrebbe avuto una relazione proprio con Fadia Bassmaji.
Una prima considerazione, a tal proposito, è necessaria sulla linea scelta dal meme per parlare del rapporto tra le coppie gay e gli affidi illeciti del caso “Angeli e Demoni”. La coppia omosessuale “beneficiaria” degli affidi illeciti era una soltanto:
Strappavano i bambini alle rispettive famiglie, facevano loro il lavaggio del cervello e li affidavano a coppie ‘amiche’, tra cui anche una omosessuale. Dietro a tutto questo si nascondeva un business illecito da centinaia di migliaia di euro.
L’affido illecito a una famiglia gay era avvenuto in un caso soltanto, e si trattava proprio della coppia Bassmaji – Bedogni che nel 2016 aveva accolto una bambina. Leggere un meme che riporta la scritta: “lucrare e darli in affido a strutture e coppie gay” potrebbe far pensare che tutti i bambini oggetto degli affidi illeciti venissero poi mandati esclusivamente presso famiglie omosessuali, circostanza che invece – lo ribadiamo – si è verificata in un solo caso.
Tutto ciò è meno grave? No, nessuno lo dice, ma certi titoli nascono – inutile nasconderlo – per screditare la comunità LGBT discostando l’attenzione dalla gravità dei fatti a un’idea ancora diffusa di un mondo malato solo in quanto omosessuale, un’idea nata da generalizzazioni e pregiudizi. Quanto accaduto a Bibbiano è orribile e fuori da ogni logica umana, ma è sempre opportuno non aggravare ulteriormente un caso già terribile di suo, macchiandolo di titoli acchiappalike e messaggi nati per creare viralità e non discussioni. Il pericolo nasce proprio dalla facilità con cui si può scatenare l’odio che potrebbe portare a spiacevoli episodi.
I bambini “affidati a strutture”
Falso: la stessa redazione del Giornale si interroga sul motivo per cui gli affidi illeciti avessero interessato solamente coppie e mai a case famiglia o istituti competenti, e anche nel dossier di The Vision leggiamo ciò che è noto dalla pubblicazione delle prime notizie sul caso:
Giovedì 27 giugno si è diffusa la notizia che i Carabinieri di Reggio Emilia hanno arrestato sei persone e notificato misure cautelari ad altre dieci, tra assistenti sociali, psicologi e amministratori. L’accusa è raccapricciante: aver messo in piedi un’organizzazione criminale con lo scopo di sottrarre i bambini a famiglie in difficoltà, per poi affidarli ad amici o conoscenti in affido retribuito e sottoporli a un programma di cure per un giro di affari di centinaia di migliaia di euro.
Nessuna struttura, quindi, ma solo coppie.
“L’informazione radical chic di sinistra non ne parla”
Falso. Questa affermazione si è diffusa dallo scoppio del caso della Sea Watch 3 e di Carola Rackete, ma era chiaro anche a chi la diffondeva un tale messaggio che si tratta di una menzogna condita con benaltrismo. Per smentire tale affermazione è sufficiente affidarci al motore di ricerca e digitare le principali parole chiave:
- “affidi illeciti bibbiano”
Repubblica (27 giugno)
Corriere della Sera (27 giugno)
Ansa (27 giugno)
Il Messaggero (27 giugno)
TPI News (27 giugno) - “sindaco carletti PD”
Repubblica (27 giugno)
Corriere della Sera (27 giugno)
Il Messaggero (27 giugno)
Democratica (sito di informazione del PD) (27 giugno)
Vi riportiamo questi esempi sulla base delle testate ritenute “radical chic” dalla maggior parte dei detrattori, e vi facciamo notare che le testate “radical chic” si erano occupate del caso già dal 27 giugno, primo giorno in cui era stata riportata la vicenda. Addirittura, la notizia era stata riportata dal sito di informazione del PD “Democratica”.
Cliccando sulle parole chiave che vi abbiamo riportato come prima voce dei due punti trovate i risultati della ricerca. Al netto di questo risultati vi dobbiamo parlare di disinformazione per l’aspetto dei “bambini affidati alle coppie gay”, un’informazione distorta che non corrisponde alla realtà: i bambini sottratti con l’inganno alle famiglie naturali venivano affidati ad altre coppie, una delle quali era composta da due donne.
Parliamo di disinformazione, ancora, perché nessuna fonte parla di bambini affidati a strutture o a coppie gay: gli affidi illeciti interessavano coppie – una delle quali, ribadiamo, era omosessuale – e mai strutture.
Parliamo di acchiappalike, infine, perché si tratta dell’ennesimo tentativo benaltrista di mendicare like sulla pelle delle vere vittime di questa storia: i bambini. Agli autori del post e a coloro che lo condividono non interessa difendere la dignità di quei bambini, perché quel post contiene una versione distorta di una vicenda già agghiacciante di suo.
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