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Bertolaso, i 2000 euro a paziente COVID19 e i DRG: La scoperta dell’acqua calda

La questione annosa di Bertolaso e i 2000 euro a paziente COVID19 dimostra solo una cosa: di questi tempi siamo responsabili delle cose che diciamo, non di quelle che ci mettono in bocca.

E il mondo della controinformazione, lesto a puntare il dito, aggredire e minacciare l’informazione ufficiale con accenti tali da giustificare il crollo della libertà di informazione è sempre in agguato.

Così un’affermazione pubblicata su Libero

«Numero uno. Gli ospedali italiani dovrebbero alleggerire prima possibile i loro reparti Covid e distribuire i malati per curarli meglio. Spesso ciò non avviene per ragioni economiche: il drg (Diagnosis related groups: il sistema di retribuzione degli ospedali per ogni attività di cura, ndr): riconosce 2.000 euro al giorno per ogni paziente di Covid-19. Un ospedale con 100 malati di Covid in reparto riceve dalla propria Regione, e quindi dallo Stato, 200.000 euro quotidiani. Come si può pensare che spontaneamente i vari ospedali si privino di malati di Covid per mandarli altrove?».

E’ diventata il casus belli di improbabili teorie del complotto.

Ma perché dichiarare i pazienti come “degente Covid” per incassare “solo” 2000 € al giorno quando potrebbero attingere al resto delle tariffe?

Basta ad esempio cercare tra le  “Neoplasie maligne dell’apparato epatobiliare o del pancreas” (oltre 4000 € ) o le malattie delle vie biliari, per un prezzo di poco inferiore.

Possiamo capire che il complottista medio misuri gli altri col metro di una immaginazione ipereccitata (e che strizza l’occhio a fake news note), ma se vogliamo ipotizzare una sanità corrotta e un complotto per guadagnare, perché dovremmo ipotizzare un medico “ladro di spiccioli” quando la stessa teoria artatamente costruita su basi artefatte apre le porte a obiettivi più grandi?

Queste cifre sono pubblicate nel sito del Ministero della Salute nella pagina che illustra il sistema dei Diagnosis Related Groups (DRG, Raggruppamenti omogenei di diagnosi) e include la relativa tabella dei rimborsi dovuti alle strutture sanitarie in relazioni delle prestazioni offerte

Partiamo da un punto fermo: l’articolo è lì. Potete leggerlo. Nonostante quello che blogosfera e controinformazione diranno, nessuno ha mai detto che gli ospedali inventano i pazienti per avere più soldi.

Si parla ovviamente della incongruente allocazione di risorse, indicata da Bertolaso tra i guai di questa seconda ondata assieme ad uno squilibrio tra le diverse sanità regionali ed un contact tracing imperfetto.

Punti sui quali non spetta certo a noi surrogarci agli esperti nelle valutazioni di merito, e non lo faremo.

I 2000 euro a paziente COVID19 e i DRG

Partiamo da cosa sia un DRG. Un “Raggruppamento Omogeneo di Diagnosi”, un conticino della serva di quanto costa curare una malattia in spese vive e costi sostenuti e quindi di quanto vada rimborsata la struttura a livello della macchina Stato per evitare l’aggravio in danno del malato.

Raggruppamento dal quale deduciamo che, se fosse come i nostri amici complottisti insinuano mistificando le parole di Bertolaso, porterebbe le strutture a “inventarsi” malanni più remunerativi e facilmente reperibili, come neoplasie maligne o malattie biliari, che costano almeno il doppio.

C’è chi ha fatto studi sul costo delle terapie per il COVID19, e lasceremo la collazione all’università.

Certo, avere un COVID Hospital può sembrare un metodo razionale per gestire una pandemia, per alcuni lo è. Evidentemente per Bertolaso no: una distribuzione economica inefficiente potrebbe diventare il prezzo da pagare per una distribuzione ottimale del carico sulle strutture.

Stiamo inoltre parlando di DEGENTI (terapia intensiva o simili) e non di singole persone che si curano a casa. Certo siamo in un periodo dove le diagnosi su patologie o cause della morte non sempre sono chiare al 100%, ma deve passare molta acqua sotto i ponti prima di dire che vi è un complotto per tenere le persone in ospedale per fare soldi.

Non esistono giochi a somma positiva: per ottenere qualcosa bisogna dare qualcosa in cambio.

 

 

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