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Berlino: attacco all’Isola dei Musei, anche il museo di Pergamo vandalizzato – sospetti su QAnon

E fu così che anche l’Arte entrò nel novero dei nemici di QAnon: il museo di Pergamo vandalizzato si unisce alla salva di nemici del litigioso Patriota Q, supereroe part-time, pupazzo ventriloquo del complotto a tempo pieno.

In realtà gli eventi di cui parliamo sono avvenuti il 3 Ottobre, ma per ovvi motivi i riscontri delle indagini sono stati rivelati alla stampa solo ora. Perché, come vi diciamo sempre, a prescindere dal tag iniziale il giornalismo serio non dovrebbe anticipare la volontà degli inquirenti, ed il Fact Checking serio è autorizzato ad applicare un tag solo dopo quel momento e mai prima.

Ma andiamo con ordine.

Attacco all’Isola dei Musei, anche il museo di Pergamo vandalizzato

Come ci riferisce il Guardian, il giorno 3 Ottobre settanta artefatti di grande importanza storica custoditi al Museo di Pergamo, alla Alte Nationalgalerie e al Neues Museum sono stati vandalizzati mediante il getto di una sostanza oleosa, riconosciuta dalle indagini una mistura fai da te di olio e Mirra già usata in un simile attentato vandalico al Museo Nazionale di Atene.

Il dettaglio non è peregrino, ma getta una luce e un possibile collegamento con la cospirazione di QAnon.

Secondo Die Zeit, che ha fornito dettagli sulla vicenda si

parla di “uno dei più vasti attacchi contro opere d’arte e antichità nella storia della Germania del dopoguerra”. E sottolinea: “Per più di due settimane, né il pubblico né altri musei che potrebbero essere a rischio sono stati informati”.

Traduce fedelmente Quotidiano.

Le opere vandalizzate si enumerano in decine: al momento è confermato il danno di settanta manufatti.

Il Museo di Pergamo vandalizzato, l’ombra lunga di QAnon

Non vi parleremo nuovamente della storia dei QAnon, per maggiori dettagli rimandandovi alla nostra analisi reperibile al link ” La teoria unificante del Q-omplotto: l’Ombra di QAnon sull’intera “contronformazione” “.

Vi ricorderemo solo che uno dei punti di forza della cospirazione è la sua straripante potenza espansiva.

Nasce infatti dalla bufala del Pizzagate, la balzana teoria secondo cui il mondo è segretamente governato da una elite o cabala di pedofili satanisti comprendenti personaggi come Soros, gli Obama, Tom Hanks, Katy Perry e i Teletubbies, i quali abitualmente mangiano pizze sataniche con carne di infante bevendo il loro fluido midollare alla canna per suggerne il pregiato Adrenocromo.

Adrenocromo che potrebbero trovare in qualsiasi preparazione da banco per le emorroidi, ma non è questo il punto.

Da cosa nasce cosa, e la cospirazione del Pizzagate ha creato il Patriota Q, un immaginario personaggio, capo di tutte le spie del mondo e amico personale di Donald Trump, che chiede ai suoi seguaci assoluta devozione e fedeltà, e di seguire i suoi “Drop”, i suoi pizzini virtuali per pervenire al giorno del Declas. Giorno nel quale egli con grande umanità sciamerà per il mondo con un esercito paramilitare segretissimo per massacrare di botte gli oppositori politici di Trump, i giornalisti, i fact checkers e tutti coloro che non accetteranno la nuova Benevola Dittatura Mondiale Trumpista ponendoli infine davanti alla scelta se suicidarsi al suo cospetto o accettare di morire per sua mano

Tipo una specie di Inquisizione Spagnola dei Monty Python, ma molto più disperata, insomma.

Mentre il mondo continua ad aspettare questa cavolo di Inquisizione Spagnola, il Patriota Q (o meglio, il complottista di turno che ne manovra l’identità con la grazia di un marionettista che infila la mano in profondità nel sedere del suo pupazzo preferito) ne approfitta per ovviare al blocco che i Social hanno imposto sulle pagine e i gruppi di QAnon invadendo altri hashtag e altri concetti.

Abbiamo già visto come sia diventato in America impossibile persino per la polizia parlare di prevenzione e contrasto dei crimini contro l’infanzia senza che hashtag come #savethechildren diventino luogo di ritrovo per fanboy del Patriota Q che millantano grandi successi inventati dello stesso, perigliosi salvataggi di camper pieni di bambini e la scoperta di una colonia di bambini talpa prigionieri nelle fogne di New York.

E abbiamo già visto apparire alle manifestazioni dei c.d. “Negazionisti del COVID19”, o meglio delle misure di contrasto mondiali alla Pandemia, effigi del Papa arse e date pubblicamente alle fiamme in dileggio verso la figura di un Pontefice ormai entrato nella lunga lista dei Satanisti nemici di Q.

Perché la Cospirazione di Q torna sempre al suo primo amore: l’ossessione contro i Poteri Forti Satanici e Pedofili.

Per non parlare dell’urlo forte e satanico di Sasuke…

Quindi, dicevamo, già nel 2018 due donne erano state fermate al Museo di Atene vandalizzando le opere con la mistura di Mirra e Olio, giustificandosi col fatto che le opere pagane custodite nel museo erano un simbolo dell’Elite Satanista e la storia dei Re Magi e del Buon Samaritano insegnano che Oro, Olio, Incenso e Mirra possono compiere miracoli e fare esorcismi.

Anche se noi avremmo provato con prezzemolo, finocchio, peperoncino, insalata, olio, sale, aceto, corno di bue, latte scremato e una invocazione al Patriota Q per proteggersi dall’Innomine… pardon, dall’Innominato.

Il sospetto di questo atto vandalico è caduto quindi su un noto complottista 39enne, novax, negazionista COVID, accanito sostenitore della teoria di QAnon, convinto che il Museo di Pergamo sia una struttura satanica costruita dall’Elite Pedosatanista mondiale.

Il collegamento mentale tra “Satanisti”, “Criminali del Coronavirus” e “Elite Mondiale” teorizzato dall’ex chef vegano èassa per il fatto che essendovi nel Museo di Pergamo la riproduzione di una antica ara pagana, la Cabala Mondiale, in persona di Angela Merkel, si presenti tutti le notti al museo a fare sacrifici umani nel remake splatter di “Una notte al Museo”.

Ci riferisce infatti il Messaggero

ex chef vegano ,che in passato non aveva esitato a definire il museo di Pergamo come un «Trono di Satana, centro dei satanisti e dei criminali del Coronavirus». Ci sarebbero, infatti, numerose teorie secondo le quali proprio quella struttura sarebbe al centro del “satanismo globale”, in quanto contiene una ricostruzione dell’antico altare greco di Pergamon.

L’uomo, da chi ne condivide le idee, è considerato una celebrità ed il suo canale pubblico su Telegram ha oltre 100mila follower. Si tratta di uno dei più grandi sostenitori della teoria, priva di alcun riscontro scientifico, del QAnon e nel mese di agosto era arrivato a dire che la cancelliera Angela Merkel usasse l’altare per “compiere sacrifici umani”. Martedì sera, ha condiviso l’articolo in cui si parlava del gesto vandalico su Telegram, aggiungendo la frase: “Fatto, è il trono di Baal” (satana).

Proprio questa frase finale ad oggi è suonata agli inquirenti come istigazione, se non come confessione, dell’atto vandalico descritto come Esorcismo in Salsa Q.

Naturalmente, le indagini sono in corso. Ma il collegamento tra QAnon e gli atti vandalici è ben presente, e ne dimostra l’estrema pericolosità.

 

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