Barista aggredita dai novax: alla fine arriva la solidarietà
Non solo Selvaggia Lucarelli: la storia della barista aggredita dai novax si unisce a molte altre storie. Ricorderete la storia della giornalista presa a testate per aver chiesto ai novax cosa facessero in una manifestazione. O della dottoressa vigliaccamente circondata e presa anch’ella a testate per la “colpa” di aver osato contraddire dei novax di ritorno da una manifestazione.
O l’esistenza di gruppi dove atti di violenza e minaccia diventano veri e propri “riti di passaggio” per ottenere l’ambito titolo di “guerrieri”.
Succede di nuovo a Roma, dove una donna, una barista “colpevole” di aver chiesto il green pass a persone rivelatesi essere manifestanti nopass e novax è stata tempestata di ingiurie e minacce anche di natura sessuale, con un partecipante pronto a calarsi i pantaloni dinanzi a lei in un chiaro segno di intimidazione sessuale. Oltre che urla, raccolte in un video da ANSA che non vi mostreremo perché contrario alla nostra policy sulla violenza, dove si sentono chiaramente delle voci urlare cose come “Te massacramo de ‘bbotte”.
Scenario che, secondo quanto narrato all’ANSA dalla barista si ripete ogni volta che le manifestazioni portano un maggiore influsso di novax in zona.
Fortunatamente, è arrivata anche la solidarietà di chi ha avuto modo di riscontrare le registrazioni e leggere lo sfogo.
“Non mi pento, continuerò a chiedere green pass e mascherina a chi entra nel locale, come ho sempre fatto fino a sabato scorso”
Dichiara la barista, “colpevole” solo di aver fatto il suo dovere.
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