Austria primo paese ad imporre l’obbligo vaccinale, e potrebbe benissimo essere l’apripista di una misura che si rende sempre più necessaria.
Dall’annuncio del lockdown per i soli novax la situazione è ancora peggiorata. Resta quindi l’annunciato lockdown dei non vaccinati. Preceduto però da venti giorni di lockdown generalizzato allo scopo di ripristinare l’operatività degli ospedali.
Difatti non esistono solo le “vittime dirette di COVID”, come sappiamo bene. Esistono anche le vittime fragili e le vittime di un sistema sanitario che anche in altre regioni del mondo viene portato al collasso perché con le Terapie Intensive piene di malati COVID non hai semplicemente spazio per interventi programmati e cronici.
La scansione prevede quindi venti giorni di lockdown duro e generalizzato, seguiti da lockdown per i novax finché i requisiti di occupazione delle T.I. e di diffusione del contagio non torneranno entro i livelli di guardia, seguito dall’Austria primo paese ad imporre l’obbligo vaccinale.
Da Febbraio 2022 quindi.
Il governatore del Land TiroloGuenther Platter ha annunciato che “dal primo febbraio scatterà l’ obbligo vaccinale: solo così usciremo dal circolo vizioso”. “Nonostante mesi di impegno non siamo riusciti a convincere abbastanza gente a farsi vaccinare”, si è rammaricato il cancelliere Alexander Schallenberg. “Ci sono troppe forze politiche che ci vanno contro”, ha aggiunto parlando di un “attentato al sistema sanitario”. “Ci sono troppe forze politiche che fanno campagna contro il vaccino, le conseguenze di questo sono terapie intensive intasate ed enorme sofferenza umana” – ha detto Schallenberg – “Non è stato facile prendere questa decisione, a nessuno piace adottare misure che limitano la libertà”, ha aggiunto il premier affermano che questa decisione è necessaria perché “troppi tra di noi si sono comportati senza solidarietà”.
Ci riporta in corretta traduzione RaiNews24.
L’Austria infatti paga uno dei tassi di vaccinazione più bassi in Europa, a stento al 66%, con un costo in vite umane inversamente proporzionale al numero di vaccini somministrati, piagato da campagne novax e diffusione di fake news antivacciniste.
“Non vogliamo la quinta ondata”: questa la semplice spiegazione fornita dal cancelliere Shallenberg per annunciare l’obbligo prossimo venturo.
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