Aumento contagi tra i sanitari (e perché continuare l’immunizzazione)

di Bufale.net Team |

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Aumento contagi tra i sanitari (e perché continuare l’immunizzazione) Bufale.net

L’aumento dei contagi tra i sanitari è la notizia del momento.

E va presa per quella che è: senza allarmismo.

Innanzitutto va precisato che, nonostante l’aumento, siamo a 1.377 casi in un mese di contagio tra gli operatori sanitari: l’anno scorso 1600 casi e oltre rispetto al giorno prima erano il totale nazionale.

In secondo luogo, va precisato che il dato fornito va nella direzione già intrapresa di principiare la somministrazione delle dosi booster, la cosiddetta “terza dose” a fragili e operatori sanitari.

La campagna vaccinale, per ovvi motivi, è cominciata proprio dagli operatori sanitari, prima categoria a vaccinarsi, prima categoria a sottostare all’obbligo di vaccinazione.

Significa semplicemente che tra i sanitari ci sono persone che hanno ricevuto l’ultima dose in un periodo compreso tra i sei mesi e l’anno, ed il consenso generale è che una dose booster, un richiamo dopo sei mesi mantenga alti i tassi di immunità.

Gli operatori sanitari sostanzialmente si trovano in una scomoda situazione in cui devono, per forza di cose, trovarsi in un ambiente saturo di virus, a contatto continuo con sintomatici e sintomatici gravi, e sono stati i primi a vaccinarsi.

L’aumento dei contagi tra sanitari, come un aumento in generale nel periodo invernale, era prevedibile. Da luglio si parlava di un aumento leggermente superiore alla media nazionale, sia pur compensato dal minor rischio di decessi e terapia intensiva.

Adesso si dimostra coi fatti che la scelta della dose booster potrebbe non essere affatto un errore.

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