Augurano e annunciano la morte di David Puente, aggiungono minacce e diffamazioni
Sappiamo benissimo cosa comporta essere un fact checker: davanti a post che annunciano la morte di David Puente non possiamo restare immobili.
Semplicemente, perché capita spessissimo anche a noi trovarci la casella di posta inondata di minacce ed essere colpiti da altrettanto improbabili diffamazioni. Semplicemente, sappiamo benissimo che in alcuni gruppi il tiro al giornalista e al fact checker è uno sport molto in voga.
Anzi, sappiamo che si viene premiati se si prova di aver agito in modo violento e aggressivo verso determinate categorie.
Quindi non ci sorprende sapere che su Instagram è apparso un post dove lo scrivente nell’ordine:
- Annuncia la scomparsa di David Puente, scritto “Puehte” nella didascalia in un probabile tentativo di ingannare i filtri di ricerca del social
- Dichiara che l’ANSA avrebbe accusato il giornalista e fact checker di essere un pedofilo. Ovviamente falsa accusa nello stile dei QAnon che amano accusare il nemico di pedofilia a random
- Minaccia, tra le altre cose di “scatenare una macchina del fango”, di consegnare il suo indirizzo di casa “A tutte le persone che hanno imparato a odiarlo e ai principali novax” (di sicuro non con intenti amichevoli) dopo aver descritto l’immaginifica scena del giornalista che implora la pietà dell’anonimo.
Ci teniamo quindi a precisare: non esiste nessuna morte di David Puente, non è un pedofilo e ci sono azioni che travalicano la critica per diventare altro. Altro da cui bisogna fermamente dissociarsi.
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