Attenzione, il video della rivolta in Iran non è del 2024
Ci segnalano i nostri contatti un post X che mostrerebbe un video di una recente rivolta popolare in Iran in cui le foto dei leader religiosi Khamenei e Khomeini vengono rimosse dagli edifici governativi.
La chiave è tutto nel significato della parola “recente”, e possiamo confermare che un video del 2022 difficilmente potrà essere considerato tale.
Attenzione, il video della rivolta in Iran non è del 2024
Il video esibito infatti è del 2022, e nasce dalle proteste per la morte di Mahsa Amini, arrestata su ordine della “Polizia Morale” il 13 settembre di quell’anno con l’accusa di indossare il velo “in modo improprio” e, come sovente accade a molte vittime del regime, scomparsa dai radar per riapparire moribonda in un ospedale con segni di brutali percosse su tutto il corpo.
La morte della donna provocò proteste durate mesi cui il governo locale rispose con una brutalità non meno evidente. Nonostante qualche iniziale promessa di “concessioni” sul velo e sulla limitazione dei poteri della polizia morale, cominciò invece un’ondata repressiva in cui si registrano casi di spari ad altezza uomo volutamente mirati per sfigurare le donne partecipanti e lasciare loro gravi ferite su viso, seno e genitali.
L’ondata delle proteste diretta è andata calando, sostituita però dalla c.d. “rivoluzione silenziosa”, una serie continua di piccoli atti di ribellione mirati ad evidenziare la brutalità e la repressione del governo teocratico.
Ultimo tra questi il caso di Ahoo Daryaei, universitaria, madre divorziata che in seguito alla denuncia di una serie di molestie da lei patite per mano della “polizia morale” per l’ennesima accusa di improprietà nel portare il velo aveva deciso di protestare mostrandosi in biancheria intima (per quanto abbastanza casta) di fronte all’Università da lei frequentata, venendo anch’essa arrestata e fatta “scomparire” dalle autorità, celeri nell’accusarla pubblicamente di squilibrio mentale (accusa di prammatica usata per delegittimare le donne “ribelli verso il regime”).
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