“Attenzione a mettervi in casa questa persona. Scappa dal giorno alla notte e ruba i soldi”
Su un gruppo Facebook è stato pubblicato un avviso che indica un giovane studente come responsabile di furti in casa.
Attenzione a mettervi in casa questa persona che sta un mese scappa dal giorno alla notte e ruba i soldi in casa, già denunciato oggi per furto con dei suoi amici.
Abbiamo intenzionalmente oscurato le generalità dello studente (nome e cognome, data e luogo di nascita, numero tessera) che i social stanno accusando di furto. La ricerca sul web non porta risultati e soprattutto non è possibile rintracciare il profilo del ragazzo né su Facebook né su altri social. Il fenomeno è sempre lo stesso: postare su Facebook l’immagine di una persona segnalata come criminale anziché rivolgersi alle autorità non è mai una soluzione, e addirittura potrebbe creare seri problemi legali all’autore del post. Il motivo è semplice: lo studente preso di mira, in questo caso, potrebbe essere innocente e chi condivide questo post potrebbe essere accusato di diffamazione.
Il post, del resto, non fornisce alcuna indicazione sui fatti di cui viene accusato lo studente né riporta fonti che ne attestino la veridicità. In passato abbiamo affrontato casi simili:
- “Stanno girando per appartamenti con la scusa di misurare le polveri sottili”;
- “Stanno girando per appartamenti con la scusa di misurare le polveri sottili e controlli vari per via dell’incendio di Pomezia dell’altro giorno, fate girare“;
- “Stanno girando per appartamenti con la scusa di misurare le polveri sottili e controlli vari per via dell’incendio di Pomezia dell’altro giorno, sono due donne”;
- “Stanno girando per appartamenti con la scusa di misurare le polveri sottili, sono armati, sono due donne”.
Le segnalazioni appena elencate non sono mai state dimostrate, un motivo in più per sottolineare che la condivisione compulsiva di un post che mette una persona alla gogna con accuse di varia natura è un atto ignobile. Ne approfittiamo per ricordare il caso di Alfredo Mascheroni: la rete aveva deciso che fosse un pedofilo senza alcuna prova.
Vi chiediamo di non condividere il post sul giovane studente spacciato per ladro, perché nemmeno voi avete le prove. Sperando di farvi cosa utile, vi invitiamo a scoprire quali siano i profili legali di una bufala.
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