“Arriva la dichiarazione dei chilometri”: la chiameremmo clickbait, se non fosse che, come sempre in questi casi, la giustificazione è troppo tardiva e troppo occultata nel fondo dell’articolo.
E se non fosse che i primi paragrafi parlano espressamente di “svolta in merito al Codice della Strada“, “le autorità hanno messo sul piatto delle norme del CdS potrebbe suonare come un monito” e “Se non ci dichiari tutto, se non vuoti il sacco, allora te lo svuotiamo, nel senso che ci prenderemo un mucchio di denaro dalle tue tasche attraverso delle multe enormi.”, salvo poi descriverla come “inviata in automatico” tanto per fomentare i ludditi dell’auto convinti che la Panda Euro 0 senza infotainment li renda immuni ai “Poteri Forti”.
Ma come al solito, scopriamo che il Codice della Strada non c’entra un atomo.
La presunta “dichiarazione dei chilometri” sarebbe il Cronotachigrafo, strumento previsto sì dal Codice della Strada, ma almeno dal 1992.
Il riferimento è all’applicazione del regolamento (CEE) n. 3821/85 e successive modificazioni: il Cronotachigrafo consente di misurare i tempi e i turni di lavoro, valutando ad esempio il rispetto dei necessari turni di riposo.
Detto regolamento è stato sostituito dal Regolamento (UE) 165/2014, relativo ai tachigrafi nel settore dei trasporti su strada, che abroga il regolamento (CEE) n. 3821/85 del Consiglio relativo all’apparecchio di controllo nel settore dei trasporti su strada e modifica il regolamento (CE) n. 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada.
Col passaggio dal tachigrafo analogico a dischetti di carta al tachigrafo digitale la tecnologia relativa è migliorata: il pacchetto mobilità UE prevede da quest’anno il raddoppio dei dati salvati, dai 26 giorni ai 58 precedenti.
Anche qui abbiamo un collegamento labilissimo col Codice della Strada se non inesistente, come nella celebre bufala dell'”automobilista multato perché ubriaco a piedi grazie al Codice della Strada”, che faceva riferimento a tutt’altra norma.
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