Avete tempo fino al 30 giugno per l’opposizione al pregresso relativa al Fascicolo Sanitario Elettronico, ovvero il c.d. “Fascicolo Sanitario Elettronico”, che riporterà ogni informazione sanitaria precedente l’approvazione della nuova norma. Che tanto nuova non è, del resto parliamo di fatto dei documenti clinici precedenti il 19 maggio 2020
Le intenzioni alla base di tutto questo sono lodevoli, ovvero consentire al cittadino di avere sempre con sé il proprio fascicolo sanitario, in tutta Italia, in modo da poter far fronte a qualsiasi emergenza senza doversi premurare di portare con sé, conservare e archiviare documenti.
Ma siamo in Italia: la terra in cui un “ma” esiste sempre e sempre esisterà.
L’idea alla base sembra essere lodevole: i ministeri competenti (non solo quelli per la Salute quindi) avranno tutti gli strumenti per indagini statistiche ed epidemiologiche, per i medici sarà più facile prescrivere i farmaci più adatti: a parole avremo una sanità più rapida ed efficiente.
Ma è automaticamente così?
Tecnicamente i vantaggi ci sono. Oggettivamente, essi si scontrano coi fatti.
Senza scomodare le solite idiozie dei novax, il Garante Privacy, che novax sicuramente non è, ha evidenziato uno dei primi problemi: almeno 18 regioni su venti e due province autonome avrebbero modificato i moduli relativi, evidenziando una situazione in cui i cittadini di diverse regioni rischiano di avere accesso a diversi diritti in modo diverso, oppure agli stessi diritti in modo diseguale.
È un allarme che ovviamente il Garante doveva dare, e non significa dare retta alle mattane novax: come per Immuni e l’uso di App Io per la distribuzione del Green Pass, i consigli del Garante hanno sempre fornito un prodotto migliore e mai peggiore.
Esperti come Bernieri hanno poi avuto modo di ricordare che il dato sanitario è il dato più ricercato da hacker e cacciatori di dati selvatici (come ricorda il caso Middleton all’estero), e che l’opposizione non osta alla fornitura di un servizio sanitario efficiente.
Cosa fare quindi?
Non spetta a noi dirlo, ma spetta a noi aspettare che siano dati riscontri a quanto chiesto dal Garante.
Munitevi del solito SPID, CNS o quantomeno della Tessera Sanitaria e seguite pedissequamente le istruzioni ivi riportate, ma entro il giorno 30.
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