Arrestato lo Sciamano di QAnon, Jake Angeli – Un’altra persona divorata da QAnon
È stato arrestato lo Sciamano di QAnon, in una triste parabola.
Abbiamo già visto la parabola di Ashli Babbit, morta credendo fino all’ultimo momento che i QAnon sarebbero stati dalla sua parte, che “Dove va uno di noi vanno tutti” per finire, da morta ad essere umiliata, dileggiata e rinnegata da chi le ha preso la vita e le aspirazioni per sputare sul suo cadavere.
Perché QAnon funziona così: come la più turpe delle sette, che ti consuma fino alla fine e ti risputa fuori quando non sei più utile.
Arrestato lo Sciamano di QAnon, Jake Angeli – Un altra persona divorata da QAnon
“Jacob Anthony Chansley, a.k.a. Jake Angeli, dell’Arizona, è accusato di essere entrato e rimasto consapevolmente in un edificio/terreno senza la legale autorità di poterlo fare, e di ingresso violento e condotta disordinata sul terreno del Campidoglio”, hanno scritto in una nota dal dipartimento di giustizia, confermando anche che l’uomo è stato preso in custodia oggi.
Al momento è pendente la formulazione dei capi di accusa, che riteniamo potrebbe non essere priva di conseguenze.
La triste parabola di Jake Angeli
Proprio nella serie di messaggi legati alla parabola di Ashli Babbit ci siamo imbattiuti in una narrazione romanzata degli eventi, che vorremmo commentare con voi prima di passare alla narrazione fattuale
Immagina di aver speso gli ultimi cinque anni della tua vita a farti imbottire la mente di post di QAnon, partecipare a manifestazioni, creare meme. Voli nel mezzo di una Pandemia a Washington, fomentato dai messaggi del tuo “Dio Imperatore” per entrare al Congresso durante una insurrezione.
Scopri che Biden ha vinto, i tuoi “Patrioti” preferiti ti hanno rinnegato, per tutti quelli che conosci sei “Un comunista omosessuale attore di Antifa”.
Il tuo Dio Imperatore, idolo di mille memes da te creati, piega il ginocchio in mondovisione, ti rinnega e descrive i tuoi atti come malvagi, implorando per farsi sbannare da Twitter.
Non puoi lasciare Washington, saresti fermato all’aereoporto, l’FBI ti cerca, ci sono stati dei morti. L’unico “patriota” con cui cerchi di entrare in contatto nell’unico albergo malmesso dove troverai posto vuole parlare degli ultimi anime di cui ha avuto i torrent su 4chan.
È notte ormai. Fa tanto freddo. Tu hai fame.
Non sai cosa farai domani.
E la vita reale ha superato la fantasia avverando tutti gli incubi dello Sciamano di QAnon.
In poche ore è stato rigettato dai suoi stessi “Patrioti”, accusato di essere una spia, gettato via come uno straccio.
Parte di un gruppo che a parole aveva promesso di essere basato sull’Unità, sul “Dove va uno di noi andiamo tutti” ora si incammina verso un duro destino giudiziario, rinnegato da tutti coloro in cui credeva.
Sognando la vittoria, è diventato vittima sacrificale di un gruppo sempre più simile ad una setta che gli ha tolto tutto.
Ne valeva la pena?
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