Arrestati i genitori del ragazzo che si ritrovò Salvini al citofono: due motivi per cui non è rivincita

di Redazione Bufale |

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Arrestati i genitori del ragazzo che si ritrovò Salvini al citofono: due motivi per cui non è rivincita Bufale.net

Ci sono diversi titoli di giornale incentrati su “arrestati i genitori del ragazzo di Bologna“. In riferimento al minorenne che si ritrovò circa un anno fa Salvini al citofono. Ne parlammo a più riprese, evidenziando soprattutto il fatto che la signora in compagnia del leader leghista nei giorni successivi fece venire a galla strane versioni sull’accaduto. Oggi 27 gennaio, però, il focus non si concentra sul fatto in sé, in quanto l’arresto è confermato e le indagini faranno il loro corso nelle prossime settimane.

Arrestati i genitori del ragazzo di Bologna che si ritrovò Salvini al citofono: alcuni chiarimenti

Fondamentalmente, stando alla ricostruzione che ci arriva da Il Resto del Carlino, ci sono almeno un paio di aspetti da chiarire a proposito della notizia che, questo mercoledì, ci parla di “arrestati i genitori del ragazzo che si ritrovò Salvini al citofono”. In particolare, provando a scendere maggiormente in dettagli su questa vicenda, tra quanto emerso in giornata ed allora, ci sarebbero almeno un paio di buoni motivi per non parlare di rivincita in ottica leghista dopo le polemiche del 2020.

In primo luogo, i fatti ci dicono al momento il virgolettato che trovate nel titolo: arrestati i genitori. Appunto, i genitori. Dando un’occhiata ai vari approfondimenti trapelati fino a questo momento, infatti, il ragazzo che a suo tempo rilasciò anche alcune interviste dopo essersi ritrovato Salvini al citofono (anche in diretta sui canali social della Lega e dell’ex Ministro dell’Interno) risulta estraneo ai fatti.

Quando le Forze dell’Ordine hanno fatto irruzione in casa a Bologna, dopo aver pedinato un tossico dipendente che aveva acquistato due dosi di cocaina, hanno trovato solo i genitori del ragazzo. Nel 2020, l’iniziativa di Salvini era focalizzata solo sul minorenne e non sul resto della famiglia. In quel caso, poi, la difesa pubblica non era tanto legata alla posizione del giovane (fermo restando quanto appena riportato), quanto alla spettacolarizzazione degli eventi.

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