Ci segnalano i nostri contatti una catena di S. Antonio secondo cui Apple ha annunciato che rimuoverà la APP di Telegram.
Un lungo testo, invero non troppo accurato, che incolpa noi fact checker della prossima nefanda manovra di Apple: cancellare la app di Telegram da tutti i Cellulari per combattere la libertà di parola.
L’appello suona così
‼️#Apple ha annunciato che rimuoverà la #APP di #Telegram dall’APP Store, e CANCELLERÀ TELEGRAM DA TUTTI GLI #iPhone SENZA CHIEDERE NULLA‼️ Per prevenire l’eliminazione automatica segui le istruzioni:
✅1. Vai in Impostazioni
✅2. Clicca su Tempo di Utilizzo
✅3. Clicca su Restrizioni contenuti e Privacy
✅4. Abilita il pulsante Restrizioni contenuti e Privacy
✅5. Clicca su Acquisti iTunes e APP Store
✅6. Clicca su Eliminazione App
✅7. Non consentire Senza fare questi piccoli passi che vi porteranno via al massimo 1 minuto vi cancelleranno Telegram!
Stanno facendo di tutto per arrivare ad avere 1 pensiero unico e controllato dai fact checker! Lotta per poter continuare ad avere la #libertà di pensare e ascoltare fonti differenti da quella dei media #mainstream‼️ CONDIVIDI QUESTO MESSAGGIO A TUTTE LE PERSONE CHE CONOSCI
E in realtà effettuare le istruzioni è uno straordinario esercizio di futilità
In realtà va “annunciato” che Apple non ha annunciato un bel niente.
È stata piuttosto una associazione per la difesa e tutela del consumatore in rete, la “Coalition for a Safer Web”, la Coalizione per un Web più sicuro che ha portato Apple in Tribunale chiedendo la rimozione dell’app dagli store.
Troverete sul sito della Coalition una copia dell’atto introduttivo di giudizio.
Riassumendo in breve: il presidente della Coalition espone, con una azione dall’evidente valore dimostrativo, di aver ricevuto un enorme danno morale dalla presenza di Telegram sull’App Store (giustificandosi quindi come parte attiva, rappresentante dei consumatori Apple).
Aggiunge che la posizione di mercato di Apple rende i dispositivi iOS praticamente ubiquitari nelle tasche degli utenti di telefonia di tutto il mondo, che l’App Store consente la diffusione di Telegram e che Telegram, secondo quanto da lui esposto consente la diffusione di contenuti di odio senza alcun controllo, con nessuna possibilità per un terzo di segnalare contenuti dannosi (pag 11 atto introduttivo).
Inoltre nel resto dell’atto si evidenzia la presenza di chat radicalizzate e la migrazione dei QAnon da Facebook/Whatsapp e Parler a Telegram, con una ricca documentazione fotografica di post inneggianti la morte di George Floyd, minacce di violenza a Greta Thunberg, svastiche, meme “gore” (con immagini di violenza splatter) che invitano a violenze contro gli afroamericani e l’accusa di aver veicolato cotenuti relativi all’assalto a Capitol Hill.
Pertanto l’intera causa si poggia sulla battaglia della Coalition per responsabilizzare i Social e si basa su un sillogismo:
Non è del resto la prima volta che la Coalition for a Safer Web punta il dito su Telegram, definito da loro un “superdiffusore di incitazione al terrorismo”, un “supermercato di servizi per il terrorismo”, in un’audizione alla Casa Bianca che peraltro affrontava il tema di QAnon.
A settembre 2020, quando già sapevamo che QAnon avrebbe portato le sue fantasie di Poteri Forti Pedosatanisti all’estremo, ma non potevamo immaginare fino a quanto.
Per poi ripristinare la facoltà di diffusione della stessa, ovviamente ritenendosi soddisfatta.
Assolutamente no.
Innanzitutto, sappiamo che Apple al momento non ha deciso un bel niente: esiste una associazione di Consumatori che ha trascinato in tribunale Apple per ingiungere la rimozione di una App che a dire dell’associazione viola le regole dell’Apple Store cagionando danni all’utenza.
E sappiamo che Telegram si è già attivata per rimuovere diversi gruppi estremisti e radicalizzati.
Letteralmente, la richiesta di ingiunzione potrebbe risolversi in ogni modo.
Potrebbe essere accolta, almeno temporaneamente, oscurando Telegram. Potrebbe essere rifiutata, e tutto rimarrebbe come è.
O potrebbe essere rifiutata, ma con Telegram che dimostra una maggior vigilanza rendendo quindi il motivo del contendere vano.
In tutti e tre i casi bloccare gli aggiornamenti per far difetto ai Fact Checker sarebbe l’equivalente funzionale di spararsi ai genitali per far dispetto alla moglie fedifraga
Se Telegram, in una ipotesi al momento solo probabile, fosse effettivamente bloccato, l’accesso sarebbe possibile solo fino al prossimo aggiornamento della piattaforma.
Come tutti sanno, taluni aggiornamenti richiedono di avere l’ultima versione del client, del programma (la “App”) in questo caso.
Un dispositivo Apple presenta maggiori difficoltà nell’installare app non presenti nello Store, quindi bloccando gli aggiornamenti otterreste solo un dispositivo più vulnerabile e con una serie di app che all’improvviso smettono di funzionare fino ad aggiornamento.
Arrivati a Telegram, sarebbe la fine dei giochi.
Se Telegram restasse in piedi, si ricadrebbe nello stesso caso: ad un certo punto smettereste di accedervi perché non avete più la versione idonea della app.
In ogni caso Apple ha annunciato che rimuoverà la APP di Telegram e la cancellerà dai cellulari resta un falso.
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