False credenze

Apple contro le false credenze: “Non mettete il cellulare nel riso per asciugarlo”

Sarà capitato a molti un incidente “bagnato”, e la risposta è sempre la stessa: “mettete il cellulare nel riso per asciugarlo”. A volte cade il cellulare nel gabinetto o nella vasca mentre lo usi per sostituire le tipiche “letture da bagno” come giornali e confezioni dello shampoo. A volte ti piove in tasca durante una pioggia torrentizia o ti cade il cellulare in una pozza d’acqua.

Apple contro le false credenze: “Non mettete il cellulare nel riso per asciugarlo”

Ci sono una serie di cose da demistificare: i cellulari non sono più quelli di un tempo e il riso comunque non vi aiuterà.

È inoltre scesa in campo contro questa falsa credenza Apple stessa, che diciamo qualcosa ne capisce.

Apple contro le false credenze: “Non mettete il cellulare nel riso per asciugarlo”

Nella media gli smartphone recenti hanno un grado di resistenza all’acqua IP68 o IP67. Dovrebbero essere protetti contro l’ingresso di polvere nei delicati apparati interni e contro schizzi o brevi immersioni, sostanzialmente.

Cellulari in passato vs cellulari oggi

Questo perché i cellulari moderni sono molto diversi dal passato: se in passato batterie removibili, connettori di alimentazione di fattori diversi e le soluzioni tecniche dell’epoca rendevano quasi impossibile avere un cellulare a prova d’acqua, oggi i cellulari, salvo alcune lodevoli variazioni come i Fairphone (in grado di salvare sicurezza e riparabilità) tendono a presentarsi come monoliti tenuti assieme da colla simile a quella da gioielliere e quasi saldati assieme.

Cioè rende per l’acqua difficilissimo entrare in un cellulare nuovo, ma quando i sigilli di colla col tempo si indeboliscono e si allentano, parte di quella resistenza viene perduta e, comunque, restano “punti di contatto” con l’esterno come le griglie delle casse, la porta USB di ricarica e simili.

Come mai l’acqua danneggia i cellulari?

Il cellulare anche se “resistente all’acqua” può cadere e restare a contatto con acqua abbastanza perché essa entri nei suoi circuiti: e non è l’acqua in sé a danneggiare un cellulare, ma una combinazione di corti circuiti e ossidazione.

Idealmente l’acqua distillata non è un buon conduttore: ma l’acqua marina, di rubinetto o piovana è piena di impurità che potenziano la conduttività. Un dispositivo elettronico finito in acqua è come un dispositivo elettronico su cui una mano dispettosa si diverte a creare cortocircuiti connettendo parti elettriche che non dovrebbero essere coonnesse, così, a casaccio.

Inoltre l’umidità intrappolata ossida i metalli creando perdite di contatto se non la distruzione o il distacco di componenti.

Un cellulare bagnato andrebbe spento, meglio sarebbe farlo aprire da un professionista e staccare la batteria, in ogni caso va tenuto spento e lasciato asciugare. Si valuterà poi nel caso la sostituzione della batteria, danneggiata dall’improprio corto circuito e la presenza di fonti di ossido.

Il mito del riso

Nel 1946 una rivista per fotografi magnificava le virtù dessicanti del riso per conservare asciutte macchine e fotografiche e pellicole nei safari in climi umidi.

Noi uomini moderni sappiamo ora che è un falso mito, anzi: “pucciare” un cellulare, ma anche una console di gioco portatile, un controller, un computer portatile di dimensioni ridotte o ogni altro dispositivo nel riso significa non solo non risolvere il problema umidità ma rischiare che pezzetti di riso vadano ovunque, ad esempio otturando le porte USB, spezzettandosi nelle casse e lasciando “polverine” in giro.

Le soluzioni reali

La soluzione pubblicata da Apple è sostanzialmente il protocollo più usato dagli addetti ai lavori (dal sottoscritto usato con un caricabatterie rapido, tutt’ora in servizio, lasciato nello zaino sotto una pioggia torrentizia): picchiettare il dispositivo con la porta USB o Lightning verso il basso in modo da far sgocciolare il più acqua possibile, naturalmente a cellulare (o altro dispositivo) rigorosamente spento e lasciarlo asciugare in un luogo asciutto e con ricambio d’aria per un tempo dipendente dalla mezz’ora al giorno intero, a seconda della quantità di acqua da rimuovere.

Tipiche bustine di dessiccante

Meglio comunque abbondare con le cautele che rinunciarvi: un ottimo sostituto, e funzionante in modo migliore del riso sono i pacchetti di gel di silice inseriti ad esempio nelle scarpe o altri oggetti in vendita per combattere l’umidità di magazzino.

Bustine dessiccanti possono essere comprate su Amazon (che non mi paga per dirlo) oppure semplicemente raccolte da ogni scatola di oggetto che avete comprato e conservate in luogo asciutto anziché buttate.

Alla bisogna potranno aiutarvi ad asciugare il vostro cellulare.

Eviterete inoltre di usare un phon (il calore potrebbbe deformare le plastiche dei cellulari con scocca plastica, indebolire le citate colle e danneggiare il display) o inserire cottonfioc che potrebbero turare i buchi come con il riso.

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